7) High Score
Una docuserie del 2020 creata da France Costrel che ripercorre la nascita dei videogiochi negli anni ’80 grazie alla determinazione di uomini visionari che hanno avuto l’audacia di creare un mondo interattivo fatto di pixel, azione e fantasia. Il tutto narrato da Super Mario, o meglio, dal suo doppiatore Charles Martinet.
La sigla è gradevole e ripropone in stile pixel art videogiochi come Space Invaders, Final Fantasy, Street Fighter, Mortal Kombat, Super Mario, Sonic the Hedgehog e tanto altro. Il problema è che il contributo di Netflix non c’è! Ad essere fantastica è la grafica originale di per sé, ma se consideriamo le possibilità tecnologiche odierne e gli standard della piattaforma, beh, avrebbe potuto sperimentare di più.
Avrebbe potuto fondere passato e presente per permetterci di fare un tuffo vivido nell‘era dorata dei videogame, ma evidenziando allo stesso tempo il carattere innovativo proprio dei pionieri tecnologici di quel periodo. Un’occasione gettata al vento che diventa solo un omaggio nostalgico, al contrario di quella di Stranger Things.