Lo sappiamo bene ormai, quando si parla di produzioni Netflix, il rischio cancellazione è sempre dietro l’angolo. Questo è un tema che è sempre stato molto caldo, ma che è letteralmente esploso di recente, quando Netflix si è “macchiata” di alcune cancellazioni mal digerite dai fan, su tutte quella di 1899. Sono diversi i motivi per cui quando si apre questo tema viene immediatamente in mente la casa di Los Gatos: innanzitutto per una questione meramente statistica, realizzando più serie è normale che le cancellazioni siano allo stesso modo più numerose. Poi ci sono altri fattori, come l’importanza cruciale degli ascolti e le difficoltà economiche: tutti questi elementi formano il quadro che ben conosciamo oggi e che molti spettatori non sopportano.
Insomma, il dibattito sulle cancellazioni premature è ormai diventato una peculiarità di Netflix e in tal senso anche il futuro prossimo promette novità a riguardo. Sono molte le produzioni della piattaforma streaming a serio rischio, sia tra quelle che ancora non hanno ottenuto il rinnovo per una nuova stagione che per quelle che invece devono tornare, ma il cui futuro è decisamente nebuloso. Da You tornata di recente, ma con un format decisamente consumato e stanco, a produzioni come Sex/Life, Benvenuti a Eden e Surviving Summer che hanno ottenuto il rinnovo per una seconda stagione, ma senza un salto di qualità in termini di ascolti rischiano seriamente. Passando, infine, per serie il cui destino è ancora in sospeso, ormai da tempo, come Russian Doll e The Politician. Insomma, il quadro del futuro in casa Netflix è, come spesso accade, molto intricato. Oggi c’inseriamo in questo dibattito andando a parlare di 5 serie tv che torneranno sicuramente su Netflix con una nuova stagione, ma il cui futuro è davvero a serio rischio dopo i prossimi episodi.
Le serie a rischio di Netflix: Sex Education
Negli ultimi giorni si è parlato moltissimo di Sex Education, soprattutto in relazione alla fuga del cast dall’eventuale quinta stagione. La serie tv di Netflix tornerà col suo quarto capitolo nel corso del 2023 e sarà l’ultimo con alcuni dei volti più cari della produzione. A dare l’addio alla serie, prima, è stato Ncuti Gatwa, interprete di Eric, poi si è unita anche Emma Mackey, che ha ammesso che non tornerà a interpretare Maeve in un’eventuale quinta stagione. Insomma, due addii pesantissimi che sollevano legittimi dubbi sul futuro della serie.
Come spesso capita con le serie con un cast di adolescenti, dopo qualche stagione si pongono dei problemi strutturali, come la crescita degli attori o la loro volontà di spiccare il volo con nuovi progetti. In casi del genere le vie sono due: un restyling completo, alla Elite per intenderci, o una chiusura del racconto. Per Sex Education sembra che la strada più perseguibile sia la seconda, perché immaginare un prosieguo senza i personaggi principali pare davvero complesso, considerando anche che la forza della serie sta nelle dinamiche instaurate e non in un canovaccio da riprendere. Con la quarta stagione, dunque, Sex Education potrebbe terminare la sua corsa e sarebbe una cancellazione giusta, arrivata al momento opportuno.
Elite
Ecco, subito, l’esatto opposto della strada che potrebbe, o possiamo dire dovrebbe, seguire Sex Education. Elite si è trovata, in passato, davanti alla stessa situazione, con la fuga dei personaggi principali a minare il futuro della serie, ma la produzione spagnola, invece che chiudere la propria narrazione, ha deciso di rimpastare continuamente trame, personaggi e stilemi narrativi, creando sostanzialmente copie progressive dello stesso schema, con risultati però via via sempre peggiori.
La sesta stagione di Elite è stata davvero poco convincente e all’orizzonte c’è una settima stagione, già confermata, che vedrà ancora una volta un grosso ricambio di protagonisti, con gli addii di Ari, Patrick, Mencía e Isadora. Un ennesimo consistente cambio della guardia, che stavolta potrebbe essere davvero l’ultimo per Elite, che già con la sesta stagione ha iniziato a perdere la propria presa sugli spettatori. È probabile, dunque, che dopo la settima stagione la serie spagnola rischi seriamente la cancellazione: d’altronde, il rinnovo per questo settimo capitolo era arrivato ancora prima della messa in onda del sesto, quindi Netflix non ha potuto fare un punto dopo l’ultimo ciclo di episodi, ma la settima stagione della serie spagnola sarà l’occasione per tracciare un bilancio e prendere una decisione sul futuro.
Le serie a rischio di Netflix: Sweet Tooth
Finora abbiamo parlato di due serie come Sex Education ed Elite la cui cancellazione non sarebbe, in fin dei conti, un dramma, considerando la compiutezza del loro percorso. Il discorso, invece, è decisamente diverso per Sweet Tooth, serie che rischia di diventare un grandissimo rimpianto per Netflix. Tratta dal fumetto di Jeff Lemire, la serie ha esordito nel giugno 2021 e ha subito colpito in positivo, ottenendo un ottimo riscontro soprattutto a livello di critica.
Dopo aver ottenuto il rinnovo, però, Sweet Tooth ha cominciato a faticare e la seconda stagione si sta facendo attendere più del previsto. I nuovi episodi dovrebbero arrivare su Netflix nel corso del 2023, ma con tutta probabilità rischiano anche di essere gli ultimi, perché purtroppo Sweet Tooth rientra in una categoria di produzioni che non piacciono a Netflix. In occasione della cancellazione di 1899, i dirigenti della piattaforma streaming hanno raccontato che l’obiettivo è quello di realizzare serie che costino poco e che raggiungano un grande pubblico: più conveniente è il rapporto costo/ascolti, più sicuro è il futuro della serie. Ecco, Sweet Tooth, nonostante un livello molto alto, è una produzione abbastanza costosa e con un pubblico che, agli occhi di Netflix, potrebbe non giustificare la spesa. In quest’ottica, il prosieguo della serie prodotta da Robert Downey Jr. dopo la seconda stagione sembra essere appeso a un filo.
Ratched
Sulla falsariga di Sweet Tooth, ecco un’altra serie tv che rischia di essere un grandissimo rimpianto per Netflix. Ratched è basata sul famoso personaggio di Mildred Ratched, tratto dal celebre romanzo Qualcuno volò sul nido del cuculo di Ken Kesey. La sua uscita risale ormai al settembre 2020 e la seconda stagione è diventata un piccolo giallo, visto che è stata annunciata, ma poi ogni notizia intorno alla serie firmata Ryan Murphy si è sopita. Stando agli ultimi rumours che vengono da oltreoceano, la seconda stagione della serie con Sarah Paulson dovrebbe vedere la luce a inizio 2024 addirittura, ma la situazione è decisamente nebulosa.
Proprio questo grande mistero intorno a Ratched farebbe pensare che la seconda stagione possa essere l’ultima. Negli ultimi anni Ryan Murphy ha portato avanti tantissimi altri progetti e con la stessa Netflix ha parecchia carne al fuoco: Ratched è visibilmente passata in cavalleria e immaginare un futuro per la serie, dopo una seconda stagione così difficoltosa, è davvero difficile. L’epilogo vissuto da Ratched è però frustrante, perché la produzione ha mostrato tantissime potenzialità con un ottima prima stagione e spunti narrativi ancora molto intriganti. Le cose, però, non sono andate evidentemente nel verso sperato.
Le serie a rischio di Netflix: The Recruit
In apertura abbiamo elencato una piccola lista di serie che hanno ottenuto il rinnovo dopo una prima stagione “normale”, per così dire, e ora rischiano moltissimo. La serie che sembra maggiormente in bilico, in tal senso, è The Recruit, spy story con Noah Centineo che ha esordito nel finale del 2022. Rispetto ad altre serie che si trovano nella medesima condizione, The Recruit è penalizzata per il solito discorso del rapporto tra costi di produzione e pubblico di riferimento e questo elemento, decisivo nelle scelte di Netflix, potrebbe pesare. Senza un salto di qualità negli ascolti nella seconda stagione, il cammino di The Recruit rischia di essere seriamente compromesso, come quello di altre serie che abbiamo citato in apertura.
Insomma, il futuro per moltissime serie sembra essere davvero nebuloso in casa Netflix. Le cancellazioni, quando si parla della piattaforma di Los Gatos, sono sempre all’ordine del giorno, ma ci sono scenari diversi, che generano sollievo, come nel caso di Elite, che mettono d’accordo, come per Sex Education, o che causano forti rimpianti come in Sweet Tooth. Di certo, la verità è che ormai le cancellazioni premature sono una realtà con cui bisogna fare i conti e un trend che pare destinato ancora più ad accentuarsi, almeno vedendo da fuori le strategie di Netflix, incentrate sull’abbondanza di produzioni alla ricerca del caso mediatico.