4) Feel Good
Andata in onda per la prima volta su Channel 4, Feel Good spopola completamente quando Netflix sceglie di produrre la sua seconda e ultima stagione. Il successo è assicurato ma, anche in questo caso, non in Italia.
Feel Good racconta la storia di George e Mea, una coppia appena nata che si ritrova a dover affrontare alcune delle tematiche più complesse di sempre. Perché nessuna delle due sta davvero bene, e i problemi non sembrano che far altro che aumentare. Il punto di non ritorno, inevitabilmente, si tocca quando George scopre che Mea è in realtà una ex tossicodipendente. Questa scoperta manda per un attimo le due in totale confusione: George vorrebbe che Mea chiedesse aiuto, mentre quest’ultima sente di non essere più guardata come prima, complice anche il non voler fare coming out di George. Perché non lo fa, si chiede Mea? Si sta allontanando da lei o da se stessa? Ha paura degli altri o della verità? Cosa accade davvero nella mente di George? Per ognuna di queste domande esiste una risposta, e risiede nel viaggio interiore che le due ragazze, insieme, affronteranno. Le relazioni sono un campo minato pericoloso da attraversare, ma il primo passo per riuscirci ha a che vedere con la nostra individualità: star bene con noi stessi potrebbe essere il metodo adatto nella riuscita di questo obiettivo, ed è questo quel che spiega Feel Good. Anche se è complesso, anche se non riusciamo sempre, sentirci bene è il primo passo per ogni cosa.
5) Bloodline
Arrivata su Netflix nel lontano 2015, Bloodline racconta la storia di una famiglia rotta e disintegrata che cerca in tutti i modi di non annegare più di quanto abbia già fatto. La situazione precipita quando i Rayburn, la famiglia più in vista e rispettata della città, vedono ritornare il fratello maggiore Danny, un uomo con seri problemi di alcol e droga. Confuso e spaventato da quel che ha lasciato a Miami, Danny minaccia la sua famiglia di svelare ognuno dei loro segreti, rovinando così la loro vita. I fratelli hanno ben chiaro il da farsi: devono allontanarlo, devono cercare un modo per liberarsi della sua follia, ma la madre no. Come ogni madre, lei rivuole il figlio con sé. I flashback che si susseguono ci raccontano il terribile passato di Danny facendo luce sulla violenza che il padre utilizzava contro di lui. La famiglia di Danny, infatti, non ha mai davvero conosciuto la felicità venendo di fatto a contatto con un ambiente aggressivo e pieno di intrighi che, nel tempo, hanno lasciato più traumi che ricordi d’infanzia. La serie ha ottenuto un grande successo all’estero, ma in Italia è stata presto ignorata. Il tempo per aggiungere questa storia al nostro bagaglio seriale c’è ancora, Bloodline resiste infatti all’interno del catalogo come ben poche altre serie.
Che cosa ne dite, proviamo?
6) Spinning Out
Spinning Out ha scritto la propria storia nel 2020, ma in Italia nulla di quel che ha scritto è stato letto. Non è bastata neanche la presenza di Kaya Scodelario per far fortuna alla serie, ed è un peccato. La miniserie è stata infatti in grado di raccontare una storia nel modo migliore di cui era capace, e il successo ottenuto all’estero conferma tale riuscita. La trama ruota attorno alla vita di Kat Baker, una pattinatrice che – a seguito di un infortunio – ha dovuto abbandonare la propria carriera per diverso tempo, credendo anche di non tornare mai più. Dopo tanto tempo, però, l’opportunità di tornare in pista diventa concreta, e Kat non perde tempo. Tornare in pista sarà come ritornare a respirare, anche se questo comporterà una serie di eventi e situazioni drammatiche che faranno pensare alla pattinatrice di non potercela fare. La luce dei riflettori la sta bruciando e con lei brucia anche la sua famiglia. I pettegolezzi, il duro lavoro, la consapevolezza della solitudine: ognuna di queste cose sarà un peso enorme per Kat, e imparare a gestirlo non sarà semplice. Per la prima volta, infatti, i problemi legati alla sua professione incontreranno quelli legati alla sua vita privata, e il connubio tra le due cose potrebbe essere devastante. Con una Kaya Scodelario in gran forma, Spinning Out scrive così una storia in cui sport e vita quotidiana si fondono in unico passo a due, dimostrando quanto quel che siamo e quel che facciamo abbia ripercussioni in ogni nostra singola parte di vita.