8) Emily In Paris – Emily
Emily In Paris ha fatto il suo esordio nella piattaforma streaming Netflix quest’anno. Un’accoglienza, quella ricevuta, che ha fatto scalpore fin da subito. Peccato, però, che per molti il prodotto si sia rivelato una gran delusione, e partendo da questo presupposto ci troviamo costretti a dare l’ottavo posto in classifica alla protagonista.
Emily è il frutto di stereotipi e cliché visti già ovunque. La sua individualità non viene definita e il suo carattere è un’altalenante scala di azioni contrastanti tra loro. Quello che dice a inizio puntata contraddice le sue azioni, e la credibilità che riesce ad avere da parte dei telespettatori è pari a zero. C’è un confine sottile e ben delineato tra il meravigliarsi di tutto e farsi ammaliare da qualunque cosa: la protagonista accetta le attenzioni di chiunque senza mai fare i conti con cosa voglia davvero. Ci confonde rispetto alle sue aspirazioni e la sua forza sembra essere solo la fusione di tutti i cliché sulla donna degli ultimi anni.
Un mondo – quello che ci racconta – forzato ed estremizzato. Un’individualità che ci fa sempre chiedere: ma chi è davvero Emily, nella sua naturale consistenza? Non sappiamo se questo aspetto con la seconda stagione (di cui vi abbiamo parlato nel dettaglio qui) verrà in qualche modo limato, ma lo speriamo. Quello che abbiamo visto fino ad ora non ci è piaciuto neanche un po’.