Se c’è una cosa che accomuna tutte le serie tv, da comedy come New Girl a colossal fantasy come Game of Thrones, è la creazione e messa in onda del pilot. Il pilot – o episodio pilota in italiano – è una puntata che viene scritta, recitata e montata non tanto per il pubblico, ma per testare e ottenere l’okay dei produttori televisivi.
Molte delle speranze e delle caratteristiche delle serie rientrano in questo episodio: bisogna accennare qualcosa sui personaggi, illustrare le possibili evoluzioni della trama e recepire ciò che va cambiato prima della messa in onda e distribuzione del prodotto. Insomma, il pilot ha un’importanza capitale e molte serie tv non hanno mai superato questo temibile scoglio.
Incredibilmente alcune serie tv famose, divenute ormai cult, presentano dei pilot mediocri: guardando l’evoluzione nelle stagioni è strano ritornare al primo episodio, dove tutto è più nebuloso, incerto e non rappresenta la vera essenza del prodotto che abbiamo imparato ad amare.
Ecco dunque la classifica delle 10 serie tv bellissime che hanno un pilot bruttissimo:
1) Game of Thrones
Uno dei prodotti televisivi che ha cambiato completamente il mondo delle serie tv, Game of Thrones presenta un pilot molto confusionario e approssimato: riguardandolo dopo anni possono stupire non solo alcune strane scelte dei costumi – come per esempio i posticci capelli di Tyrion Lannister – ma anche le modalità con cui hanno cercato di illustrare il vasto universo creato da George R. R. Martin.
Se da un lato è vero che succedono troppe cose a troppi personaggi per risultare davvero avvincente, il pilot di Game of Thrones può risultare pesante per chi non è abituato ai ritmi lenti, fatti di non-detto e che si ricollegano a storie che come pubblico ancora non conosciamo. Da Daenerys a Jon Snow, l’episodio non rende giustizia ai personaggi che sembrano tutti ugualmente bidimensionali.
La cosa assurda è che questo pilot non è nemmeno il primo creato dagli showrunner Benioff e Weiss (ne abbiamo parlato anche qui)! Un precedente episodio pilota era stato girato con attori diversi – a partire da Daenerys interpretata da Tamzin Merchant – e scene gestite in modo disastroso.
2) The Office (US)
Girare il pilot di una comedy è sicuramente una sfida più difficile da portare a termine (altre comedy come New Girl sono presenti infatti in questa classifica).
Non solo l’episodio deve far ridere, ma ogni elemento deve comunque incuriosire lo spettatore (e i produttori) e portando così a voler vedere gli episodi successivi.
Il primo episodio di The Office (US) ha molteplici problemi: in primo luogo la storia, i personaggi, perfino le battute sono identiche alla controparte inglese. Questa trasposizione così fedele, però, non riesce a far ridere tanto quanto l’episodio britannico. Lo humor che rende The Office (US) una delle comedy più divertenti in assoluto è unico perché sa essere esilarante senza risultare troppo cinico. Fa ridere per via delle situazioni, delle espressioni dei personaggi, non per delle battute al limite della freddura tipiche dello humor inglese.
In una serie che è già famosa come un riadattamento di qualcos’altro, l’importanza dell’originalità è fondamentale per creare un pubblico affezionato ed entusiasta: la prima puntata – ma la prima stagione in generale – falliscono in questi obiettivi (e se si confronta con l’ultima, la differenza è abissale). Tuttavia The Office (US) riesce a trovare la sua strada abbastanza presto e diventa un cult del genere.
3) Supernatural
Molti fan della serie si ribelleranno alla presenza di Supernatural in questa classifica, ma è importante dividere i propri sentimenti con ciò che oggettivamente possiamo osservare.
Il pilot di Supernatural introduce alcune frasi iconiche della serie, ma spiega in maniera molto approssimativa il nucleo delle successive stagioni: il rapporto tra Dean e Sam Winchester, infatti, risulta quasi superficiale quando in realtà sarà il motore delle prime stagioni e permetterà l’esplorazione approfondita dei due personaggi.
La trama, spiegata in fretta e furia, rischia di risultare abbastanza banale: i ragazzi perdono la madre in uno strano incidente, si rincontrano e dopo aver ucciso un fantasma – con una modalità così semplice che diventerà un vero e proprio clichè della serie – si dividono. Alla fine il fratello minore vede la propria fidanzata morire esattamente come la madre e decide di unire le forze con il maggiore per scoprire la verità.
Gli stessi Dean e Sam risultano in un primo momento completamente piatti: le loro motivazioni e i loro sentimenti non vengono accennati se non per fare uno “spiegone” (i fan di Boris sanno) di ciò che serve sapere, ma nel complesso risultano solo come un insieme di stereotipi e caratteristiche inorganiche, create a tavolino. Fortunatamente questi piccoli errori si perdono col procedere degli episodi, cambiando in meglio per il bene della serie.
4) Modern Family
Se dovessimo usare una parola per descrivere il motivo per cui il pilot di Modern Family è in questa classifica, dovremmo sicuramente scegliere “confusionario“.
I personaggi risultano esageratamente caratterizzati, quasi delle macchiette: queste particolarità non cambiano con il progredire della stagioni, ma col tempo abbiamo l’opportunità di vedere anche i momenti più tranquilli e i lati della loro personalità più vicini a noi. Nel pilot, invece, sembra essere fondamentale il bisogno di sconvolgere con i tratti più esuberanti e assurdi presenti in tutta la famiglia.
Altro problema è la gestione della trama: fino agli ultimi minuti non si capisce davvero quale sia il filo che unisce queste famiglie così diverse, e la confusione iniziale non aiuta certo a ricordare i vari personaggi introdotti e le dinamiche messe in moto. La tecnica poi del “mockumentary” viene utilizzata in maniera ambigua, cercando di introdurre questi spezzoni parlati, ma rendendo poi i nostri amati personaggi completamente inconsapevoli della telecamera in altri momenti: tutto ciò indica la confusione con cui questo primo episodio è stato pensato.
Col tempo, però, Modern Family ha avuto la possibilità di esplorare i clichè e gli stessi stereotipi su cui poggiava le proprie gag e ha osservato da vicino l’evoluzione esilarante di questa famiglia composita e divertente.
5) Parks and Recreation
Così come The Office (US) aveva il grande problema di essere troppo fedele alla sua controparte inglese, anche Parks and Recreation ha completamente sbagliato l’approccio iniziale.
Il pilot sembra una copia – venuta male – di The Office (US). È vero che serie di questo tipo devono sperimentare un po’ per poter effettivamente trovare la propria strada, ma il primo episodio della serie è così sgradevole da non far neanche ridere. Un esempio fra tutti, Leslie Knope risulta un personaggio negativo e sgradevole: incapace di vedere la propria mediocrità, è gelosa e alla ricerca di attenzioni (proprio come una copia carbone di Michael Scott).
Il ritmo della puntata è insoddisfacente con poche battute effettivamente divertenti. Se è vero che il pilot risulta noioso anche ai fan della serie, possiamo immaginare quale ostacolo sia sembrato a molti spettatori incerti che, dopo aver visto quella puntata, hanno deciso di abbandonare Parks and Recreation. Superando però i problemi del pilot – e per sicurezza della prima stagione – il resto è tutto in discesa.
6) Agents of S.H.I.E.L.D.
Sicuramente non deve essere stato facile organizzare e gestire il pilot di Agents of S.H.E.I.L.D.: in una sola puntata bisognava illustrarne l’idea e cercare di presentare un prodotto convincente per i fan dei film Marvel.
Questo episodio, però, pone le sue basi a scapito della coerenza e dell’introspezione: il tono non viene stabilito sin da subito e si oscilla tra momenti umoristici e altri estremamente seriosi. Le review furono infatti sin da subito basse: molto spesso è più facile convincere un gruppo di produttori tramite le spiegazioni iniziali e finali piuttosto che un gruppo composito come quello che si cercava in questa serie.
Il vero punto di svolta per Agents of S.H.I.E.L.D. coincide sicuramente con l’uscita al cinema di Capitan America: Winter Soldier. Con una sincronia spettacolare, la serie riesce a trovare il suo binario dovendo riadattare la propria storia agli eventi principali presenti nel film (e così farà per tutte le uscite in contemporanea del MCU).
7) BoJack Horseman
Introdurre un concept complesso come quello di BoJack Horseman non sarà stato sicuramente facile: si tratta di un cartone animato per adulti che tratta temi delicati e attuali come la depressione, la sindrome dell’impostore e l’idea di aver sprecato la propria vita e affida questa narrazione a personaggi estremamente umani – anche nelle loro fattezze animali – e pieni di difetti.
Dopo aver finito la serie, tornare a guardare il pilot è un po’ come ricevere un pugno nello stomaco: alcune parti sono estremamente banali, lente e noiose, i personaggi sembrano distanti dal proprio pubblico, perfino l’editing risulta fastidioso. C’è chi ha paragonato la prima puntata di BoJack Horseman ad altri cartoni “per adulti” come I Griffin per via di alcune scene inserite all’interno della storia solamente con l’obiettivo di illustrare gag comiche assurde.
Molto spesso viene indicato come la svolta nella qualità della serie sia intenzionale: ponendo una bassa aspettativa in BoJack Horseman, tantissime persone avranno continuato a vederlo come un programma d’evasione trovandosi, a metà della prima stagione, stupiti di fronte alla profondità dei temi, dei personaggi e al realismo della trama. Sarà davvero così?
8) New Girl
New Girl è una delle comedy più innocenti, leggere e spensierate che potrete trovare in giro. I coinquilini di questo appartamento di Los Angeles sono dei personaggi così simpatici e le dinamiche che si instaurano tra di loro rendono lo show un must watch per gli appassionati del genere.
Allora perchè il pilot di New Girl, rivedendolo ora, risulta così orribile?
In primo luogo New Girl affida in questa puntata troppo potere di persuasione al personaggio di Jess: nonostante sia amata per il suo essere un po’ svampita e dolce, in questo episodio risulta troppo stramba e fuori dal mondo. L’equilibrio tra lei e gli altri personaggi è del tutto assente: dalla migliore amica Cece che, francamente, non riesce a far ridere neanche una volta, al personaggio di Coach – sostituito dal secondo episodio in poi – che non riesce a inserirsi nei ritmi della serie.
Molte stranezze di Jess col tempo verrano quasi a sparire in New Girl, permettendo allo spettatore di avvicinarsi a questo personaggio e non vederlo soltanto come una macchietta.
Anche l’iconica sigla di New Girl era completamente diversa: la scena di Zooey Deschanel che canta la canzone con attorno i suoi inquilini ha sostituito un paio di scene in solitaria della protagonista che non rendevano altrettanto bene tanto quanto la versione successiva che abbiamo imparato ad amare.
Riconoscere gli errori e correggerli subito è infatti uno dei motivi per cui il pilot ha tanta importanza. New Girl ne è l’esempio perfetto.
9) The 100
Il problema principale con il pilot di The 100 sta nel tono che si stava cercando di dare alla serie: il primo episodio ha poco o niente dello show a tema fantascientifico e distopico che ha convinto tantissimi spettatori. Sembra invece un teen drama più o meno interessante su un gruppo di criminali arrivati sulla Terra.
I temi della sopravvivenza, dell’umanità e dell’innocenza sono qui completamente assenti, e i personaggi sono molto più immaturi e acerbi. Un esempio fra tutti è Octavia: il personaggio profondo, violento e intenso a cui siamo abituati sembra invece una ragazzina pronta a fare festa e flirtare con ogni persona presente sul pianeta con lei. Anche l’iconica frase “We’re back, bitches!” farebbe oggi storcere il naso a molti fan abituati alla sua evoluzione.
Se è vero che questo umore più superficiale e gioioso poteva risultare più realistico parlando comunque di ragazzini, lo show decide di cambiare e di trasformarsi in qualcosa di completamente diverso. Sembra assurdo ora conciliare il The 100 che conosciamo – che non si tira indietro dalle morti, dalle drastiche scelte fatte e dai wormholes attraversati – con i maldestri tentativi di triangoli amorosi instaurati nel pilot.
10) Sherlock
Nonostante “Uno studio in rosa” sia uno degli episodi più amati di Sherlock, molti non sanno che il pilot della serie era un altro.
La BBC ha richiesto che fosse completamente rigirato nell’episodio che ora tanto amiamo, ma in origine il pilot sembrava essere più… scadente. Da alcune scelte di editing, al parrucco e alla caratterizzazione dei personaggi, i difetti di questa puntata risiedono nella volontà di dire tutto troppo, troppo in fretta. La storia è fondamentalmente la stessa, ma viene presentata in maniera molto più tradizionale e risulta quasi noiosa.
Niente scritte che compaiono davanti alla scena, niente indizi che si materializzano attorno al corpo, niente di niente che ci aiuti a capire il personaggio di Sherlock e la sintonia creatasi con Watson. Perfino la durata dell’episodio era troppo striminzita e non permetteva di instaurare un giusto periodo di suspence per intrigare gli spettatori. Grazie a piccoli accorgimenti, però, il pilot è passato dall’essere un disastro a rappresentare l’inizio spumeggiante di una delle serie tv più iconiche di sempre.
Se ricordate molti di questi pilot come episodi belli e non siete d’accordo con la classifica, il consiglio è molto semplice: provate a rivederli oggi. E paragonate quello che vedete con quello che ricordate e amate della serie scelta. Vi renderete conto che poco o niente di ciò che preferite è presente in questa prima puntata.