Ve lo posso assicurare, scrivere la recensione di Notorious è stato tutt’altro che facile. Per farvi capire meglio i sentimenti che nutro nei confronti di questa Serie TV, però, occorre fare un prologo. Dobbiamo tornare indietro di qualche giorno, ed esattamente a venerdì scorso. La conversazione di Whatsapp che seguirà è stata romanzata per renderla adatta a un pubblico di ogni età e per soddisfare l’ego del sottoscritto, ma il senso non è stato alterato.
PROLOGO
Venerdì 3 febbraio 2017, ore 14:03
Coordinatore di redazione:“Ciao Simo, come va?? Il tuo articolo è online come avrai visto… Che dire: bene, molto bene. Ennesimo capolavoro frutto di un geniale talento innato. Stai già pensando a cosa scrivere settimana prossima?”
Simone: “Ciao a te. Grazie per i complimenti, in effetti avrei qualcosa in mente. Vorrei parlare di Notorious, la conosci?”
C: “Sì, in effetti ne ho sentito parlare anche se non l’ho mai vista. Di cosa parla di preciso?”
S: “Mah, sembrerebbe un dietro le quinte dell’informazione, dove una produttrice televisiva senza scrupoli pilota o crea le notizie a suo piacimento per alzare l’audience del suo programma. Un po’ legal, un po’ inchiesta, cose così… In realtà però vorrei scrivere su Notorious per un altro motivo.”
C: “Cioè?”
S: “In pratica, tutte le recensioni che ho letto a riguardo l’hanno stroncata. Mi sono documentato un po’ online, e sostanzialmente ogni blog o testata ha detto che fa schifo. Io non credo faccia schifo, anche perché Sky mi ha ammorbato per settimane con il suo spot e di solito quelli più o meno ci azzeccano. Poi, non mi sembra giusto dire che una serie faccia schifo solo dopo aver guardato il pilota. Per farsi un’idea e convincersi che fa schifo dovresti almeno vedere tutta la stagione, poi a mente fredda dici se sì, fa schifo oppure no, non fa schifo. Un giudizio così tranciante dopo soli tre quarti d’ora di prima puntata è ingiusto…”
C: “Ok, mi hai convinto. Scrivine pure e cerca di difenderla se riesci a trovare la sua vera essenza. Poi oh, se in effetti trovi che faccia schifo, non preoccuparti e scrivi pure che fa schifo. Uno scrittore delle tue capacità non deve essere imbavagliato.”
S: “Ti ringrazio, a presto.”
S: “No mamma, stasera non vengo a cena.”
S: ” Scusa, chat sbagliata.”
C: “Ciao!”
Ok, adesso che il pilota di Notorious l’ho visto sento di poter esprimere liberamente il mio pensiero, in barba a quello che dicono gli altri blogger, che mica sono uno di quei conformisti che si fanno influenzare dall’opinione delle masse.
Questo è quello che penso io, con la mia testa, senza imposizioni. Ebbene:
Notorious è trash
Non quel trash divertente stile The Lady, che per quanto sia volutamente trash non può non essere una pietra miliare. È più un trash tipo Episodio I – La Minaccia Fantasma, quando vedi gente che crede di fare una cosa seria, innovativa e fatta bene e provi un po’ di pena per la loro ingenuità. Ti accorgi che ce la mettono tutta, ma proprio non ci riescono. E qui non ci sono nemmeno Jedi e spade laser, per dire.
È vero, ho criticato chi giudica un prodotto solo dalla confezione o dal primissimo impatto, e di solito in effetti tendo a guardare almeno la S01 prima di esprimere un’opinione o scrivere una recensione. Mia mamma stessa, quella della cena, mi ha sempre detto di criticare solo ciò che conosco bene, però da piccolo mi ha anche raccomandato di non accettare dolciumi dagli sconosciuti, e in questo senso Notorious è una caramella alla mela verde in mano a una vecchietta ingobbita e sdentata, con un porro sul naso e una voce molto stridula.
Per farvi capire quanto sia stata un’impresa arrivare in fondo alla primissima (e unica per quanto mi riguarda) puntata vi dico solo che durante i titoli di coda avevo Reinhold Messner seduto di fianco che mi dava pacche sulla spalla facendomi i complimenti per essere arrivato in cima in fondo.
I PRIMI 5 MINUTI DI NOTORIOUS
Scendiamo nel dettaglio. I personaggi principali di Notorious sono Julia George e Jake Gregorian.
Lei, come detto, è una produttrice televisiva capace di creare le news dal nulla; lui, invece, è un avvocato di grido, che nel tempo libero arrotonda dando in pasto ai pescecani i propri assistiti e cercando di aiutare (soprattutto per un tornaconto personale) la bionda protagonista nella manipolazione dell’informazione.
Il programma di Julia è il Louise Herrick Live, una specie di Pomeriggio 5 con meno luci puntate sulla conduttrice e senza reduci del Grande Fratello.
Un riassunto dei primi 5 minuti aiuterà nella comprensione del disagio di questa serie:
Siamo nell’ufficio di Julia. C’è un divano e una coppia molto affaccendata. Almeno credo, perché fa buio, molto buio, ma i sospiri sono inequivocabili. I due finiscono, lei guarda il cellulare (la sigaretta 2.0): sono le 4 e 46, è tardissimo.
Alle 5 inizia lo show, ma non ci sono problemi, perché negli uffici americani il sesso è vestito e senza sudore o altri fluidi corporei. Il trucco è perfetto, la sistemazione rapida, una controllatina nella webcam (gli specchi? Pff, quelli fanno tanto ventesimo secolo, lei è una donna in carriera del ddduemila) e via verso nuove avventure.
Primo dialogo tra Julia e il suo fidanzato pezzo grosso dei federali:
“Devo andare.”
“No, perché non rimani?”
“Grazie per avermelo chiesto senza un motivo valido, così posso mettere in chiaro agli amici a casa quanto io sia una donna di potere: perché senza di me lo show non andrebbe in onda.”
“Ok”
Mancano giusto lo sguardo sognante verso l’orizzonte e il mantello che garrisce al vento. Diamine, tra 10 minuti inizia il programma Tv più visto dell’universo del quale incidentalmente è la responsabile, ed oltretutto è nel suo ufficio con millemila colleghi che possono entrare da un momento all’altro: che cazzo di domande fai?!?
Va beh, perdonatemi il francesismo e proseguiamo (tra l’altro, nella versione italiana il doppiaggio è fastidiosamente simile a quello di Beautiful).
Come preventivabile, un nanosecondo dopo che i due si sono resi presentabili irrompe l’assistente di Julia. C’è un problema: Louise, la conduttrice del programma, non vuole saperne di andare in onda.
Depressione? Ansia da palcoscenico? Virus gastrointestinale? Nulla di tutto questo, la cougarona è in vestaglia e intimo di pizzo nel suo camerino, in compagnia del suo ragazzo, una scultura d’ebano con la metà dei suoi anni e la fauna delle Galapagos sul punto vita intento a grigliare degli spiedini (in una stanza chiusa presumibilmente dotata di sistema anti incendio).
Ma lì dentro non lavora nessuno?
Mentre la nostra eroina convince la propria conduttrice dell’opportunità di non paccare la puntata odierna del Live, anche il Lenny Kravitz dei poveri si aggiunge al Club delle Parole a Caso:
“Mi piace il tuo stile”
In pratica la versione glamour di “Elevata, l’agguanterei”, ma con la stessa aderenza alla sceneggiatura e al prototipo di una normale conversazione tra due esseri umani, soprattutto quando uno dei due ha appena sgamato l’altro a fare un barbecue a torso nudo (pericolosissimo, ndr) in ufficio.
In chiusura il Top:
“Ehi capo (rivolto a Julia), ti piace la carne?!?”
Aaaaaaaaaaandiamo avanti.
LA GALLERIA DEGLI ORRORI DI NOTORIOUS
Il problema è che non è tutto, nel corso della prima puntata di Notorious ho avuto modo di toccare con mano anche queste cose:
- Julia scopre che il fidanzato (quello del sesso senza sudore) va ad escort.
- A dirglielo è la sua collaboratrice ed ex professionista del mestiere più antico del mondo (quando prostituzione intellettuale e fisica vanno d’accordo).
- Jake si ritrova in diretta a dover fronteggiare l’arresto del suo miglior cliente, una specie di Zuckerberg. Le massaie sono contente, così possono dire che è sempre colpa dell’Internet quando succedono le disgrazie.
- Sulla scena fa capolino una muta di attori palestratissimi e dalla profondità espressiva di una pizza (tonda, non quelle al trancio).
- Uno di questi, Ryan, è il figlio del capo di Julia. Dopo anni da fancazzista a spese del papy in Europa è tornato a casa per rimboccarsi le mani nella ditta di famiglia. Viene messo a fare lo stagista di Julia, mica deve avere favoritismi.
- Alla consegna del primo caffè che gli viene chiesto di portare già si lamenta. Alla fine nemmeno lo recapita alla persona giusta.
- Si mette in testa di diventare un reporter d’assalto. Entra in un bar e – va te il caso – trova una delle avvocatesse dello studio di Jake. Lo capisce tramite il profilo sul sito ufficiale, probabilmente dopo aver girato tutta la città stile rabdomante col telefono in mano per trovarla. Neanche il tempo di provarci un attimo e lei deve scappare ad occultare delle prove incriminanti per il caso del secolo.
- L’istinto da ragno di Ryan si attiva, la segue e riesce a realizzare lo scoop. Ovviamente nessuno lo nota e lui è un ninja/investigatore scafatissimo, nonostante sul curriculum abbia scritto solo “Ho portato un caffè stamattina alla persona sbagliata”.
Tutto ciò in soli 44 minuti. L’idea che mi sono fatto guardando Notorious (e ad onor del vero non sono nemmeno l’unico) è quella di essere di fronte alla versione raffazzonata di Scandal.
In effetti, negli USA questa roba è andata in onda proprio per sopperire al ritardo delle riprese della serie di Shonda Rhimes, causato dalla gravidanza di Kerry Washington (l’Olivia Pope di Scandal, appunto).
Ok, sono il primo a credere che a nessuna donna debba essere negata la gioia di diventare madre (Lorenzin APPROVED), ma se le conseguenze sono queste forse era meglio prendere in considerazione l’adozione.
E non ci sono nemmeno le spade laser, dai.