Pedro Pascal. Da quando è uscita The Last of Us non si parla che di lui e della sua interpretazione, ovviamente. Di come, nel breve arco di qualche anno abbia collezionato una serie di interpretazioni davvero degne di nota, portandolo sempre più in alto.
Ma non è l’unico, ovviamente: il mondo della serialità è pieno di attori che con la loro bravura hanno lasciato il segno in diverse produzioni. Noi di Hall of Series ne abbiamo scelti otto, davvero incredibili, che si sono distinti per una grande interpretazione in almeno tre serie differenti. Per rendere la cosa più interessante abbiamo scartato quegli attori che da una serie principale dove interpretavano un ruolo minore sono diventati protagonisti di uno spin-off. Ci sembrava troppo facile così!
1) Bryan Cranston
L’attore statunitense era piuttosto sottovalutato dal grande pubblico fino al 2008, anno nel quale gli viene assegnato il ruolo di Walter White in Breaking Bad. Grazie a questo personaggio, perfettamente scritto da Vince Gilligan, Bryan Cranston ha fatto incetta di premi: Emmy, Golden Globe, Screen Actors Guild, Satellite, Saturn, solo per citare i più famosi.
E la sua carriera ha avuto una importante rivalutazione. Anche se, in realtà, non ce n’era bisogno.
L’attore, infatti, nato nel 1956, aveva già dato modo di dimostrare la sua capacità interpretativa tra il 2000 e il 2006 nella sitcom Malcolm nel ruolo di Hal Wilkerson, padre di famiglia piuttosto influenzabile, che si lascia spesso gabbare da chi lo circonda, figli compresi. In questo ruolo l’attore aveva ricevuto diverse nomination ai premi più importanti senza però mai vincerne alcuno.
Come si diceva la carriera di Bryan Cranston è decollata con Breaking Bad. Successivamente dal 2020 gli è stato assegnato un altro ruolo drammatico molto importante: quello di Michael Desiato in Your Honor. La serie non ha convinto granché, ma tutti sono d’accordo sull’interpretazione dell’attore che ha dato, ancora una volta, il meglio di sé nei panni di un padre disposto a tutto pur di riuscire ad aiutare il figlio.
2) Michael J. Fox
Conosciuto al grande pubblico come Marty McFly per la trilogia Ritorno al Futuro, Michael J. Fox aveva già dato prova di essere un grande attore, seppur giovanissimo, interpretando il ruolo di Alex P. Keaton nella sitcom Family Ties, conosciuta in Italia come Casa Keaton. La serie, andata in onda tra il 1982 e il 1989, racconta le avventure di una famiglia composta da due genitori, ex hippies, e i loro tre figli. L’attore interpretava il maggiore, giovane repubblicano intelligente e ambizioso, fan sfegatato di Ronald Reagan, con due obiettivi in mente: avere successo e fare un sacco di soldi. Questi suoi obiettivi e i suoi ideali conservatori lo porteranno spesso allo scontro generazionale con i genitori che, invece, sono più liberali.
Per questo ruolo Michael J. Fox ottenne tre Emmy e un Golden Globe.
Nonostante la diagnosi del morbo di Parkinson e un relativo, quanto comprensibile, crollo psicologico, l’attore è riuscito a lasciare il segno in diverse altre serie. Tra il 1996 e il 2001 è stato protagonista interpretando il vice sindaco di New York (e vincendo tre Golden Globe e un Emmy) di Spin City, che alcuni ritengono sia la prosecuzione di Casa Keaton visto che il suo personaggio, nell’ultima puntata, si era trasferito nella Grande Mela, città di ambientazione per la nuova serie.
Il carisma di Michael J. Fox è uscito fuori anche in Scrubs, nel 2004, pur interpretando soltanto due puntate nella terza stagione, episodi dodici e tredici. Un ruolo che la critica ha apprezzato davvero tanto e che gli è valso diverse candidature a premi importanti.
E poi ancora in The Good Wife, tra il 2010 e il 2016. Ventisei puntate nelle quali ha interpretato Louis Canning, avvocato affetto da discinesia tardiva, malattia gravemente invalidante che usa per cercare di impietosire giudici e giurie. Per questo ruolo ha ricevuto diverse nomination agli Emmy.
3) William H. Macy
Prima di essere Frank Gallagher in Shameless, prima di essere Jerry Lundegaard in Fargo, William H. Macy è stato il dottor David Morgenstern in E.R. – Medici in prima linea, primario di chirurgia e del Pronto Soccorso del celebre policlinico di Chicago, per trentun episodi, tra il 1994 e il 1998. Il dottor Morgenstern è un personaggio minore nella fortunata serie creata da Michael Crichton ma l’interpretazione dell’attore è tale da aver impressionato sia il pubblico che la critica. E per questo ruolo William H. Macy otterrà una candidatura agli Emmy come miglior attore ospite nel 1997.
Un’altra candidatura agli Emmy come miglior attore ospite l’attore la ottenne grazie al ruolo di Sam Donovan nella interessantissima e piuttosto sconosciuto, almeno in Italia, dramedy Sports Night, creata da Aaron Sorkin. Pur interpretando un ruolo minore per soltanto sei puntate William H. Macy è riuscito a lasciare il segno grazie al suo forte ascendente.
E infine, dopo esser passato dalle pellicole indipendenti alle grandi produzioni di Hollywood, l’attore ha fatto parte dell’immenso cast di Shameless interpretando, come detto, Frank Gallagher, padre fannullone, alcolizzato e tossicodipendente dedito a truffare il sistema pensionistico americano nonché praticamente chiunque gli sia vicino, compresi tutti i suoi famigliari.
Un ruolo per il quale è stato candidato a sei Emmy e due Golden Globe come miglior attore protagonista.
4) Damian Lewis
Il giorno che Damian Lewis venne scelto per interpretare il tenente Richard D. Winters in Band of Brothers era completamente ubriaco. Ciononostante, o forse proprio per quello, l’attore venne scelto personalmente da Steven Spielberg per essere protagonista di quel piccolo gioiello che è la miniserie di dieci puntante dedicate alla compagnia Easy, paracadutata in Normandia il 6 giugno del 1944.
Una interpretazione che gli valse la candidatura al Golden Globe come miglior attore protagonista di una miniserie e che lo rese un volto noto in tutto il mondo e non soltanto in Inghilterra.
Dopo Band of Brothers l’attore inglese ottenne il ruolo di protagonista in Life, ma la serie venne chiusa dopo trentadue episodi.
Nel 2011 un altro ruolo fondamentale per la sua carriera: è il sergente d’artiglieria Nicholas Brody in Homeland accanto alla magnifica Claire Danes nei panni dell’agente della CIA Carrie Mathison. Damian Lewis, in Homeland, interpreta un prigioniero di guerra rilasciato dopo una lunga prigionia durante la quale è stato condizionato e convertito trasformandolo in un terrorista pronto a uccidersi per combattere gli infedeli americani.
Per questo ruolo drammatico l’attore ha ottenuto un Emmy come miglior attore protagonista nel 2012 e un Golden Globe nel 2013.
Qualche anno dopo, nel 2016, a Damian Lewis viene assegnato il ruolo di protagonista nella serie drammatica Billions dove interpreta il ruolo di un multimiliardario apparentemente generoso ma in realtà senza alcun scrupolo pur di arricchirsi sempre di più.
5) Steve Carell
Considerato dalla rivista Life come l’uomo più divertente d’America Steve Carell ha interpretato, fino a un certo punto della sua carriera, una sequela di ruoli comici al limite del demenziale. Nel 2005 è stato scelto per interpretare il ruolo di protagonista nel remake americano di The Office, serie che gli ha permesso di vincere un Golden Globe e uno Screen Actors Guild più una sfilza di nomination agli Emmy.
Contemporaneamente a The Office l’attore americano ha interpretato ruoli drammatici molto complessi che lo hanno portato fino alla soglia dell’Oscar per il ruolo di John Eleuthère du Pont in Foxcatcher – Una storia americana, diretto da Bennett Miller.
La nuova veste drammatica è piaciuta non soltanto al pubblico e alla critica ma anche ai produttori di serie televisive che hanno scelto Steve Carell per interpretare Mitch Kessler in The Morning Show e Alan Strauss in The Patient, due ruoli incredibilmente interessanti e magistralmente interpretati dall’attore americano. Per questi due ruoli Carell ha ricevuto il plauso della critica che lo ho elogiato per le sue capacità drammatiche e una serie di nomination ai più importanti premi come attore non protagonista.
6) Ted Danson
Ted Danson ha un curriculum seriale non indifferente. Nato nel 1947, la sua carriera inizia nel 1970 e da allora ha macinato una incredibile quantità di ruoli televisivi.
Tra il 1982 e il 1993, per ben 270 episodi, è Sam Malone personaggio principale nella sitcom Cheers, Cin Cin in italiano. Danson interpreta il proprietario di un bar di Boston dove si incontrano una variegata moltitudine di personaggi minori, desiderosi di bere, rilassarsi e socializzare. Cheers è considerata una delle serie più popolari al mondo, una icona degli anni Ottanta. E per il suo ruolo Ted Danson ha vinto un Emmy e due Golden Globe.
Tra il 2007 e il 2010 è presente in ventidue episodi di Damages, legal drama creato da Glenn Kessler con Glenn Close. La sua interpretazione gli è valsa tre nomination agli Emmy e una ai Golden Globe.
Dopo questo ruolo è stato tra i protagonista del capostipite della saga dedicata a CSI, quella ambientata a Las Vegas. E nel 2015 ha interpretato Hank Larsson in Fargo.
Tra il 2000 e il 2021 ha interpretato se stesso in Curb Your Enthusiasm ed è stato anche protagonista della sitcom Mr. Mayor.
Ma un’altra grandissima interpretazione Ted Danson ce l’ha regalata interpretando Michael, l’architetto della Parte Buona in The Good Place, serie agrodolce capace di far ridere e commuovere al tempo stesso. Per questa interpretazione molto particolare l’attore americano ha ricevuto tre candidature agli Emmy come miglior attore protagonista.
7) Evan Peters
Quando Ted Danson, a quarant’anni, era già un attore affermato e pluripremiato, nasceva Evan Peters.
La carriera seriale del giovane attore inizia nel 2005 con un ruolo nella serie Invasion. Ma è a partire dal 2011 che Evan Peters comincia a farsi conoscere dal grande pubblico interpretando diversi ruoli all’interno della serie antologica American Horror Story. Per oltre cento episodi l’attore ci ha deliziati con interpretazione di altissimo livello che gli sono valse diverse nomination a importanti premi come i Saturn Award e ai Satellite Award.
Nel 2021 è il detective Colin Zabel nella miniserie Mare of Easttown, Omicidio a Easttown in italiano. L’attore è presente in quattro delle sette puntate ma la sua interpretazione è tale da fargli vincere un Emmy e un Satellite come miglior attore non protagonista. Una vera interpretazione da sogno, la sua.
E infine, ma soltanto perché è ancora molto giovane, l’attore diventa un caso mondiale interpretando il ruolo principale in Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story, miniserie basata sulla storia di Jeffrey Dahmer, serial killer cannibale che terrorizzò gli Stati Uniti tra gli anni la fine degli Ottanta e gli inizi degli anni Novanta. La sua interpretazione è stata talmente intensa che molti telespettatori hanno commentato sui social di esserne rimasti addirittura traumatizzati. Forse una esternazione fatta da stomaci deboli, forse no, fatto sta che l’interpretazione gli è valsa un Golden Globe, un Satellite e una candidatura agli Screen Actors Guild.
8) Pedro Pascal
Pedro Pascal ha iniziato la sua carriera nel 1996. E per quasi venti lunghi anni ha avuto soltanto parti minori in serie televisive e pellicole cinematografiche. Poi, nel 2014, è stato scelto per interpretare Oberyn Martell in Game of Thrones. Sette episodi soltanto che però lo hanno fatto apprezzare da critica e pubblico. E lo hanno proiettato nell’Olimpo degli attori televisivi.
Pedro Pascal, infatti, ha visto la sua carriera cambiare totalmente. Si può dire che la sua partecipazione a una delle serie più viste di sempre sia stata davvero un colpo di fortuna condito con un grandissimo talento. Dopo Game of Thrones, infatti, Pedro Pascal è stato Javier Peña, agente della DEA che indagò su Pablo Escobar e il Cartello di Medellin. Anche in questa occasione l’attore è stato elogiatissimo da critica e pubblico.
Tra il 2019 e il 2022 Pedro Pascal è stato il protagonista di The Mandalorian, la serie creata da Jon Favreau per Disney+. Ventidue episodi che hanno fruttato sei candidature agli Emmy e ben trentatré per i Creative Arts Emmy (vincendone quattordici). La quantità di premi per questa serie che ha aperto un nuovo modo di concepire la fantascienza in televisione è incredibile. Eppure nessun riconoscimento è andato a Pedro Pascal.
A dire il vero l’attore cileno naturalizzato americano non ha ancora vinto niente. Per il momento. Quest’anno, infatti, è andata in onda l’adattamento del videogioco The Last of Us, ruolo per il quale Pedro Pascal è stato, ancora una volta, ampiamente elogiato insieme a Bella Ramsey. Chissà se l’anno prossimo, qualche premio riempirà una teca in casa Pascal?