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Le 10 puntate più brutte nella storia delle Serie Tv

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Sempre più inclini al binge watching, oggi noi telespettatori siamo molto meno attenti nel valutare la bellezza e la singolarità di un singolo episodio delle serie. D’altronde il rilascio a blocchi delle puntate ci spinge ad apprezzare poco l’episodio come una piccola opera cinematografica a sé, e a vederla maggiormente come un pezzo della grande catena che compone la serie. Questo ci porta ad essere meno critici nei confronti degli episodi peggiori delle serie tv, ma anche a cogliere meno la bellezza di regia che talvolta un singolo episodio eccellente può dimostrare.

Una valutazione che ci veniva molto più facile ai tempi delle trasmissioni in chiaro in tv, quando per vedere una nuova puntata dei nostri show preferiti dovevamo aspettare intere settimane, giorni piedi di teorie e speranze che potevano poi essere deluse dalla presentazione di una puntata contenente 40 minuti di vuoto totale.

Provando, però, a tornare con la mente a quei tempi, ci accorgeremo di riuscire a guardare in modo totalmente diverso gli episodi delle serie, cogliendo con molta più attenzione i pregi di quegli episodi meritevoli di tutta la nostra attesa, e arrivando a criticare più aspramente quelle puntate veramente oscene che, se prese da sole, ci avrebbero probabilmente fatto pensare di abbandonare la visione dello show.

D’altronde si sa, ogni serie ha le sue pecore nere, e a maggior ragione quando si parla di prodotti particolarmente lunghi, è quasi impossibile che gli sceneggiatori riescano a mantenere standard elevati per ogni singola puntata delle loro creature. Così, anche le serie migliori, presentano spesso una buona dose di puntate scadenti, estremamente noiose da guardare, fuori linea rispetto allo spirito dello show o talmente inutili da poter essere tranquillamente skippate.

Spesso queste puntate dividono il fandom, tra coloro che le amano e coloro che invece le odiano, ma può succedere ogni tanto che vi siano episodi talmente brutti da accomunare la critica. Oggi vogliamo parlare proprio di queste puntate, quelle considerate come le peggiori delle serie tv, episodi che proprio nessuno riesce a salvare dai giudizi negativi.

1) How I Met Your Mother, 9×11

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Un episodio tutto in rima è quello che ci viene presentato nella 9×11 di How I Met Your Mother, intitolata “Bedtime Stories“, ovvero “storie delle buonanotte“, una puntata dal titolo azzeccato, poiché perfetta per essere rispolverata durante le nostre notti insonni, in quanto capacissima di conciliarci il sonno dopo solo pochi minuti di visione.

Peccato, però, che l’obiettivo dell’episodio non fosse proprio quello di farci addormentare davanti allo schermo. La puntata, che vede come protagonista e narratore Marshall, si incentra sul tentativo del ragazzo di far addormentare il suo bambino, Marvin, durante il viaggio in autobus che lo condurrà verso i suoi amici.

Tre favole incentrate sulle avventure dei protagonisti della serie, così, vengono rivisitate in un racconto in rima, accompagnando l’intera visione della puntata. Un espediente narrativo simpatico e che merita senza dubbio di essere lodato per il meticoloso ed eccellente lavoro di scrittura, ma che nonostante ciò non riesce minimamente ad attrarre lo spettatore.

Se l’originale idea degli sceneggiatori può apparire come una novità eccitante e curiosa durante i primi minuti di visione, la scelta di mantenere lo stesso stile narrativo per tutta la durata dell’episodio risulta senza dubbio pesante ed estremamente stancante. I 20 minuti dell’episodio finiscono per diventare infiniti agli occhi, e soprattutto alle orecchie, dello spettatore, che a un certo punto non può che desiderare di porre fine a quell’enorme supplizio, inducendo Marvin a un sonno forzato pur di non sentire un altro racconto.

Ma l’aspetto peggiore dell’episodio consiste senza dubbio nella mancanza assoluta di una trama che porti avanti le vicende dei protagonisti, una pecca totalmente imperdonabile in uno show che a quel punto si trovava a sole poche puntate dal finale e che aveva ancora tanto, troppo, da raccontare.

Nel complesso, la puntata si classifica a pieno diritto tra le puntate filler, e nemmeno una di quelle capaci di strapparci le solite risate che generalmente accompagnano la visione dello show. 20 minuti sicuramente evitabili, che salteremo volentieri durante i nostri rewatch della serie.

2) The Office, 9×17

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The Farm è l’episodio di The Office usato come trampolino di lancio per valutare la costruzione di un nuovo spin-off, interamente incentrato su Dwight. Un episodio che possiamo considerare tra i peggiori delle serie tv e che la critica ha fortemente demolito.

Un “episodio di Frankenstein“, i cui personaggi appaiono “appena abbozzati” e eccessivamente in stile cartone animato. Questi sono i commenti principali della critica nei confronti di questo episodio, che facilmente può essere etichettato come il peggiore di The Office.

Un esperimento fallito, che ha portato alla morte sul nascere dello spin-off The Farm, che aveva lo scopo di presentare e che è riuscito solo ad annoiare e deludere. I nuovi personaggi introdotti nella scena appaiono mal costruiti ed estremamente noiosi, mentre lo stesso Dwight non riesce a spiccare, deludendo le aspettative dei fan che speravano di vedere qualcosa in più sul personaggio.

Se, prima della messa in onda della puntata, l’idea di una nuova serie interamente incentrata sul personaggio interpretato da Wilson appariva entusiasmante per i fan, con questo episodio la NBC ha bruciato completamente le sue possibilità di costruire lo show, sprecando in pochissimi minuti tutto il potenziale di un protagonista che forse meritava di essere approfondito diversamente.

3) Stranger Things, 2×07

The Lost Sister” è il titolo del settimo episodio della seconda stagione di Stranger Things, uno degli episodi peggiori delle serie tv, e sicuramente il meno amato dell’iconica serie.

Quando, proprio a pochi passi dal culmine della narrazione, i produttori decidono di piazzare una puntata riempitiva che sembra avere il solo scopo di allungare il brodo, spostando l’attenzione dall’azione in corso, quasi mai riescono nell’intento di far felici i telespettatori.

Perché se è vero che talvolta donare un po’ di respiro alla trama, provando a spaziare con un episodio più introspettivo, può essere una bella soluzione per approfondire nuovi temi, è vero anche che per avere veramente successo una puntata del genere deve saper donare qualcosa a chi guarda, tale da compensare i 40 minuti tolti allo spettatore nella visione delle avventure dei protagonisti dello show.

Un obiettivo che The Lost Sister non riesce a raggiungere. L’episodio, interamente incentrato sulla ricerca da parte di Eleven della sua famiglia, punta a esplorare nuovi luoghi, provando a indagare dentro l’animo della giovane e portandola a domandarsi quale sia il suo posto nel mondo. Per la prima volta, la ragazzina scoprirà di poter mettere i suoi poteri a servizio di qualcosa di diverso dalla lotta contro i mostri, servendosene per il suo profitto, insieme a una banda di criminali capeggiata dalla sua sorellastra.

Se il punto di partenza della trama appare interessante, rivelando diversi spiragli da cui prendere spunto per un’introspezione profonda dentro la psiche di Eleven, la scrittura dell’episodio si dimostra al contrario totalmente fallimentare, non riuscendo completamente a sfruttare in modo sapiente lo spazio concessogli, e rivelandosi come un semplice stacco dagli eventi fine a sé stesso e incapace di donare qualcosa di più alla sua storia.

Lo stile dell’intero episodio appare lontano anni luce da quello di Stranger Things, l’assenza di Hawkins, dei suoi boschi, della provincia, dei misteri inquietanti che la domino, pesa come un macigno agli occhi di chi guarda, mentre i nuovi personaggi non riescono a colmare il vuoto lasciato dai grandi assenti, i veri protagonisti dello show.

Che si sia trattato di un esperimento in vista di un probabile spin-off volto ad allargare l’universo della serie, o di un semplice tentativo di novità, quel che è certo è che l’episodio non ha raggiunto il successo sperato, deludendo per la prima volta i fan del telefilm che fino a quel momento erano stati abituati a puntate di un certo livello.

4) Star Trek: The Next Generation, 2×22

Con l’episodio 2×22, intitolato “Shades of Gray“, Star Trek ci permette di aprire una piccola parentesi sugli episodi clip show. Si tratta di quelle puntate di uno show caratterizzate dal riciclaggio di scene precedenti, quelle che basano la loro narrazione su una sorta di sintesi dei momenti cruciali di un certo personaggio o dell’intera serie. Essi vengono generalmente realizzati per una questione di risparmio, poiché permettono di riempire un’intera puntata solo con pochissime nuove scene girate, talvolta anche nessuna, e semplicemente con un veloce lavoro di montaggio.

Ed è proprio ciò che è accaduto con questo episodio di Star Trek, resosi necessario a causa degli alti costi sostenuti per la produzione della seconda stagione, che hanno creato l’esigenza di alcune politiche di risparmio. Nonostante, però, talvolta gli episodi clip possano rivelarsi godibili da guardare, soprattutto per show molto lunghi, in cui la visione della puntata avviene a distanza di molto tempo rispetto al momento in cui le scene sono andate in onda originariamente, in questo caso la scelta dei produttori non ha ottenuto lo stesso impatto positivo.

Forse perchè dopo solo due stagioni gli eventi erano ancora troppo “freschi” per poter generare un meccanismo di nostalgia in grado di rendere entusiasmante ed emozionante la visione, o forse perchè nel complesso i tagli e il montaggio generale della puntata non sono riusciti a convincere il pubblico. Quel che è certo è che la puntata è stata letteralmente demolita dalla critica, che ha classificato l’episodio come il peggiore dello show e uno dei peggiori episodi delle serie tv, definendolo evitabile, inutile e pigro.

5) Grey’s Anatomy, 7×18

Episodi musical: c’è chi li odia e c’è chi li ama alla follia, su di essi sarebbe possibile aprire un capitolo a parte. Ma se c’è una cosa che è certa, è che anche i fan più accaniti di questo genere di puntate non potranno che storcere il naso di fronte alla puntata musicale di Grey’s Anatomy.

Per la prima, e fortunatamente ultima, volta il lunghissimo medical drama decide di sperimentare qualcosa di nuovo, portando in scena con l’episodio 7×18, “Song Beneath the Song“, il dramma musicato della dottoressa Torres. La puntata si incentra sul racconto della durissima lotta di Callie e della sua bambina, in bilico tra la vita e la morte a seguito di un terribile incidente.

Vagando come uno spirito fuori dal suo corpo, la dottoressa assiste agli interventi dei suoi amici per salvarla, cantando le loro azioni e le sue emozioni. Quello che poteva essere uno degli episodi più intensi ed emotivamente forti dello show, così, si trasforma in uno spettacolo coreografato alquanto imbarazzante, che vede i chirurghi intenti a operare tra balletti e canzoni.

Se le performance degli attori e le canzoni rappresentate nella puntata riescono a travolgere lo spettatore e anche ad emozionarlo, è l’episodio visto nel suo complesso a non riuscire invece a convincere. Il contrasto tra la drammaticità degli eventi e lo stile narrativo dell’episodio stona in modo imperdonabile, rendendo la visione fastidiosa e a tratti noiosa. La trama ne esce ridicolizzata, banalizzata, spezzando completamente lo stile tipico di Grey’s Anatomy in uno dei punti più cruciali della sua narrazione.

Forse se i produttori avessero scelto un momento diverso per realizzare il loro episodio musicale, oggi non saremmo qui a inserire Grey’s Anatomy tra i telefilm che ci hanno regalato uno degli episodi peggiori delle serie tv.

6) I Simpson, 23×22

Quando si produce uno show così longevo come I Simpson, è normale a un certo punto iniziare a riscontrare qualche difficoltà nel mantenere uno standard elevato per tutti gli episodi. Eppure la serie animata più famosa del secolo è sempre stata in grado di trovare soluzioni accattivanti e quasi mai criticabili, almeno fino a quel momento in cui, per la prima volta, ha mandato in onda uno degli episodi peggiori della sua storia e dell’intero panorama delle serie tv.

Si tratta della puntata intitolata “Lisa Goes Gaga“, episodio finale della ventiduesima stagione dei Simpson e omaggio alla grandiosa Lady Gaga. Un omaggio forse un po’ troppo espansivo, che ha portato alcuni critici a considerare l’episodio semplicemente come un lungo spot pubblicitario per la cantante, completamente distante dallo stile classico del cartone, abituato a cameo molto più veloci e proprio per questo affascinanti.

In Lisa Goes Gaga, invece, la guest star diventa di fatto la vera protagonista della scena, arrivando a mettere in secondo piano la stessa famiglia Simpson: una scelta che si dimostra assolutamente perdente. L’episodio risulta privo di una vera trama, totalmente incentrato sull’intento pubblicitario e nient’altro. Le interpretazioni canore dei protagonisti non convincono minimamente, e lo stesso personaggio di Lisa, co-protagonista dell’episodio, risulta caratterizzato in un modo totalmente distante da quello a cui siamo abituati, risultando odiosa e fastidiosa.

Un episodio sicuramente da dimenticare, che merita senza dubbio la freddissima accoglienza ricevuta dal pubblico.

7) Buffy l’Ammazzavampiri, 4×05

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Scritta con l’intenzione di sfruttare i fondi concessi dall’Office of National Drug Control Policy, disponibili per gli show che mandano un messaggio contro l’uso di droghe e alcool, Beer Bad racconta della disastrosa esperienza di Buffy Summers con gli alcolici.

Già in passato la serie aveva utilizzato l’associazione tra alcolici e demoni per mandare dei messaggi che scoraggiassero l’abuso di queste sostanze e, in effetti, guardando con attenzione il telefilm noteremo come ogni apparizione degli alcolici nella vita di Buffy e dei suoi amici venga ricollega a conseguenze negative per gli stessi.

Ma in Beer Bad gli sceneggiatori si spingono oltre, concentrando l’intero episodio sul tema. Quando Buffy decide di affogare le sue delusioni amorose nella birra, un piccolo problema sovrannaturale viene alla luce, rivelando un’alterazione nelle bevande vendute dal bar universitario in grado di trasformare i consumatori in cavernicoli, facendoli regredire intellettualmente.

Una metafora che ha il chiaro scopo di mostrare uno degli effetti collaterali più evidenti dell’abuso di alcolici, ma che per certi versi appare un po’ eccessivo. Se generalmente l’associazione alcool/eventi negativi viene lasciata all’intuito dei più attenti, in questo caso la storia è molto esplicita nel lanciare il collegamento, risultando però forse fin troppo moralista.

Ma il moralismo non è il problema peggiore dell’episodio. Le uniche emozioni che la puntata riesce a trasmettere, infatti, sono noia e irritazione, forse dovuti alla mancanza di spessore dei personaggi, o magari legati all’assenza della sua protagonista, qui relegata a una figura irriconoscibile e lontana da quella forza e potenza che tanto adoriamo. Ma soprattutto l’episodio è estremamente ripetitivo. Le scene dei disastri combinati dai cavernicoli potevano forse far ridere per i primi minuti di visione, ma alla lunga risultano estremamente noiose e fastidiose, rendendo nel complesso Beer Bad l’episodio più brutto di tutto Buffy.

8) Community, 4×13

I problemi legati alla quarta stagione di Community sono noti a tutti i fan, che ben conoscono i motivi dietro la disastrosa rivoluzione avvenuta tra la terza e la quarta stagione dello show. Ma se una cosa è sicura è che, nonostante la quarta stagione della serie presenti numerosissime pecche, nessuna puntata era mai arrivata a risultare veramente orribile, rimanendo sempre comunque godibile anche se molto lontana dalla qualità tipica del telefilm. Questo, almeno, fino alla messa in onda dell’episodio 4×13 dello show, episodio conclusivo della stagione e più grande fallimento dei produttori.

L’aspetto più criticato dell’episodio consiste nella scelta dei produttori di utilizzare per la trama della puntata una storia già apparsa in precedenza, quella della linea temporale oscura. L’intento, forse, era quello di puntare sull’effetto nostalgia, cercando al contempo di riciclare vecchie idee di successo per mettere in scena un episodio godibile. Un piano che, però, è miseramente fallito.

“Introduzione avanzata alla finalità” risulta essere nel complesso solo una brutta copia delle puntate precedenti, che nulla di nuovo aggiunge allo show, ma che riesce anzi a mostrare tante carenze nella caratterizzazione dei personaggi e nella scrittura. Un episodio che di buono ha solo gli ultimissimi minuti, dedicati alla tanto attesa laurea di Jeff, unico vero elemento interessante nella trama dell’intero episodio.

9) Black Mirror, 5×03

Il declino subito da Black Mirror a seguito del suo passaggio a Netflix è fatto noto a tutti i fan, ma se volessimo portare un esempio concreto di questo fenomeno non esisterebbe prova migliore dell’episodio 5×03 della serie, “Rachel, Jack and Ashley Too“, puntata apice del calo qualitativo e uno degli episodi peggiori delle serie tv.

Da uno show che aveva puntato tutto sulla classe, l’originalità della scrittura e la qualità dei temi, non potevamo di certo aspettarci un episodio tanto privo di contenuto come quello che vede protagonista la ex star Disney, Miley Cyrus. Eppure è successo, Black Mirror è riuscito a deluderci, e lo ha fatto in grande stile.

La caduta di qualità dello show, raggiunta tramite questo episodio, è talmente elevata da rappresentare una vera e propria voragine, impossibile da colmare, difficilissima da recuperare. La puntata traspira un tale senso di disagio e imbarazzo da riuscire a scombussolare anche i fan più tenaci, che non possono che arrendersi di fronte all’impossibilità di salvare anche solo un elemento di quanto visto.

La sensazione che si ha guardando l’episodio, è quella di essere stati catapultati in uno dei vecchi teen drama di Disney Channel, che nulla ha a che vedere con la denuncia tecnologica tipica di Black Mirror e che anzi risulta quasi un corto di genere comico. Manca qualsiasi spunto di riflessione interessante, quel sentimento di perplessità e auto analisi che ogni episodio dello show era in precedenza in grado di donare, ma mancano soprattutto spessore e qualità dei personaggi.

Quest’ultimo elemento, unito al basso livello di recitazione della Cyrus e alla banalità della trama, rende l’episodio altamente criticabile anche per chi non è legato allo stile tipico di Black Mirror. Una puntata oggettivamente brutta, che non riesce a collezionare nemmeno una nota positiva.

10) House of Cards, 6×08

Siamo giunti alla fine della nostra lista dei peggiori episodi delle serie tv, e in conclusione non possiamo che citare House of Card e il suo opinabilissimo episodio finale.

Quando ci riferiamo a un finale di serie, è davvero difficile riuscire a giudicare con lucidità il singolo episodio senza lasciarsi influenzare dalla voglia di commentare il modo in cui i produttori hanno deciso di chiudere il loro show. Le opinioni e le critiche per questo tipo di puntate sono, infatti, quasi sempre principalmente incentrate più sulla linea presa dagli eventi finali, in grado di distruggere o far passare alla storia un’intera serie, che da un vero e proprio giudizio sulla qualità tecnica e sulla godibilità della puntata presa a solo.

Nel caso della 6×08 di House of Card, però, non possiamo che concordare sul fatto che l’episodio si dimostri carente sotto entrambi i profili. Non solo, infatti, l’episodio si rivela essere un finale deludente per l’intera storia, ma anche la stessa puntata commentata nella sua indipendenza dal resto dello show, ed estrapolata dal suo giudizio come finale di serie, si rivela altamente criticabile e deludente.

Un declino che già era ben visibile nell’intera stagione, ma che raggiunge il suo apice proprio nella puntata finale, considerata tra le più brutte della serie.

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