La negatività dell’eccesso può essere totalmente dimostrata da alcune serie tv. Nel caso di quelle elencate in questo articolo, è bastata infatti una sola stagione “di troppo” per minare irrimediabilmente quanto costruito precedentemente. Alcune produzioni televisive sembravano destinate a scrivere la storia dell’intrattenimento fino al loro rovinoso epilogo, appendice di una narrazione già chiusa prima della stagione finale. Troppo spesso abbiamo assistito ad alcuni tra i peggiori finali nella storia delle serie tv proprio a conclusione di alcune tra le (apparentemente) migliori serie tv dell’era recente.
Quanto sarebbe cambiato il ricordo di queste 5 serie tv se avessero avuto una stagione in meno? Sicuramente molto, considerando che ci troviamo di fronte ad alcuni tra i peggiori finali di sempre delle serie tv, nonché ai più grandi rimpianti della serialità televisiva.
1) The Flight Attendant
La seconda e ultima stagione della commedia drammatica The Flight Attendant (L’assistente di volo in italiano) non è affatto decollata quanto la prima. Nonostante l’inizio promettente, la stagione finale della serie con protagonista Kaley Cuoco si è infatti limitata a riproporre lo stesso identico schema già mostrato due anni prima. Quello che al suo esordio si era rivelato essere un approccio vincente, ha rappresentato il principale punto debole della seconda dimenticabile stagione.
L’interesse del telespettatore è drasticamente calato nel corso degli episodi finali a causa di una storia che finisce per chiudersi in se stessa. The Flight Attendant ha avuto soprattutto il merito di dimostrare la poliedricità della sua protagonista, uscita in modo totalmente credibile dal ruolo di Penny di The Big Bang Theory. La freschezza della storia avrebbe tuttavia lasciato un ricordo completamente diverso con una stagione in meno, che nulla ha aggiunto a quanto era già stato mostrato dalla prima convincente stagione.
2) Prison Break: da ogni punto di vista, uno dei peggiori finali delle serie tv
Prison Break non ha avuto il finale che avrebbe meritato. I nove episodi che compongono la quinta e ultima stagione della serie creata da Paul Scheuring non sono risultati sufficienti per coprire in modo credibile l’intero arco narrativo. Il frettoloso epilogo della vicenda ha avuto ripercussioni anche sui protagonisti. La caratterizzazione dei nuovi personaggi – a cui non c’è stato tempo e modo di affezionarsi – nulla ha avuto a che vedere con i mostri sacri delle prime stagioni. Ne è quindi risultato uno tra i peggiori finali nella storia delle serie tv, in grado di minare la credibilità persino di una serie che ha lasciato un segno indelebile nella serialità moderna come Prison Break, e che aveva incantato con un finale di quarta stagione drammatico e incantevole.
Il prison drama più famoso del piccolo schermo avrebbe lasciato un ricordo totalmente diverso se avesse avuto una sola stagione in meno, rimanendo fedele a se stesso e non piegandosi al fan service. La scelta di preferire le esigenze commerciali all’arte e a una scrittura coerente e armoniosa, optando per un revival sensazionalistico, è costata cara a Prison Break, il cui finale è ciò che l’ha allontanata per sempre dallo status di capolavoro. Qui trovate un’approfondita analisi sulla deludente stagione finale di Prison Break. Prison Break che adesso tornerà (ma senza Micheal Scofield) anche con un reboot: è notizia proprio di qualche giorno fa.