A Man in Full non poteva mancare tra le Peggiori Serie Tv del 2024
Ritorniamo in casa Netflix con A Man in Full, una delle Serie Tv che più portavano con sé valide premesse e aspettative. Fin dal suo annuncio e presentazione, A Man in Full è infatti stata considerata come una specie di Succession in chiave Netflix. Inutile dire, data la sua presenza qui, che in realtà non lo è mai stata. Non lo è stata all’inizio, durante lo svolgimento, alla fine. In nessuna delle tante occasioni che ha avuto nel corso della serie, A Man in Full è stata all’altezza di un rimando così imponente come quello di Succession. A Man in Full è stata soltanto A Man in Full, una Serie Tv che poggia su base mai solide, aspettative che vengono deluse e un flusso di episodi di cui ci si dimentica già dopo pochi minuti dopo dalla fine della serie. Tanto rumore per cosa? Per niente o ben poco.
In A Man in Full è evidente la volontà di creare un riflesso tra quella che è la narrazione della serie e la realtà che ci sta intorno. Vorrebbe parlare di quel che sono i tempi di oggi, ma non ha lo spessore necessario per farlo. E così annulla qualsiasi possibilità di successo, rendendo i suoi buoni presupposti di partenza delle trappole in cui inciampare senza più alcuna possibilità di rialzarsi. Certo, A Man in Full non è la peggiore tra le peggiori Serie Tv del 2024, almeno ha un’idea, base di partenza, un intento legittimo e intelligente. Il problema però risiede nello sviluppo, nel modo con cui a un certo punto minimizza e sottovaluta il suo personaggio principale privandolo di una scrittura efficace e convincente.
Al centro dell’intreccio troviamo infatti Charlie Croker, uno dei volti sacri del mercato immobiliare americano. Nato e progettato per essere sempre e solo un vincente, Charlie ha vissuto la sua vita con un mantra ben definito: un uomo vero, prima di morire, deve assicurarsi di aver mostrato al mondo intero di che pasta sia fatto. Deve assicurarsi di aver reso chiaro alle persone intorno a lui di essere il più grande. Ingoiato all’interno di un vortice che promette di distruggere tutto quel che ha costruito, Charlie scopre di dover restituire più di un miliardo di dollari di debiti. La pace è finita: la guerra è iniziata. Ci sono due modi per risolvere questa situazione: abbandonarsi al destino, o trovare un modo per fregare il sistema, non affondare e continuare a essere il grande Charlie Croker.
Chiaramente, la scelta ricade sulla seconda opzione. Da questo istante, A Man in Full entra nel vivo della sua narrazione, sviluppandosi però solo a metà. Resta il rimpianto di una Serie Tv che avrebbe potuto dire molto altro, e che invece si è limitata a dire poco e niente, scivolando sempre di più nella mediocrità di un prodotto di cui non ci ricorderemo nel 2025.
Orphan Black: Echoes, purtroppo, finisce nella lista delle Peggiori Serie Tv del 2024
Il fantasma dello spin off che non eguaglia la serie madre ritorna in questo 2024. Dopo una serie di spin off di altissimo livello come Better Call Saul, la paura nei confronti di questo tipo di produzioni è andata lentamente scemando. Abbiamo capito che possiamo fidarci, che uno spin off non è per forza sinonimo di un annunciato fallimento. Lo abbiamo compreso, digerito e, finalmente, non abbiamo più timore. Ma è ovvio che non tutte le ciambelle possano venire con il buco, e per questo siamo qui oggi a piangere su un’altra occasione sprecata figlia di una grande Serie Tv. Stiamo parlando di Orphan Black: Echoes, lo spin off di Orphan Black. Resa e successo non sono stati all’altezza dell’opera madre, tanto da portare la recente Serie Tv a un’imminente cancellazione dopo una sola stagione.
Trarre spunto da una Serie Tv come Orphan Black era un’idea che stuzzicava molto i palati dei fan della serie. Le basi per spaziare all’interno dell’universo creato dalla serie c’erano eccome, ma qualcosa è andato incredibilmente storto. Lo spin off e sequel della serie ci porta nel futuro fino al 2052, anno in cui Lucy – una ragazza con un passato alle spalle difficilissimo – subisce una procedura attraverso cui perde completamente la memoria, dimenticando dunque qualsiasi cosa. L’oramai adulta Kira Manning e la moglie Eleanor cercano di venire a capo di quanto accaduto, provando a capire che cosa sia realmente successo a Lucy.
Da questo momento, Orphan Black: Echoes getta ufficialmente le basi per la sua narrazione, raccontando una storia in cui un gruppo di donne cercano di vederci chiaro, scoprendo segreti destinati a rimanere tali che avranno a che fare con la manipolazione scientifica. In questo viaggio, le protagoniste avranno la possibilità di scoprirsi e ri-scoprirsi, almeno sulla carta. Perché nei fatti Orphan Black: Echoes manca nel suo obiettivo. Non si attiene all’emozione che promette, a quel viaggio evolutivo che viene anticipato dalla trama. Il percorso della serie sembra infatti andare avanti alla cieca, senza avere chiaro l’intento definitivo.
Per questa ragione Orphan Black: Echoes confonde il telespettatore che cerca di afferrare dei rimandi che in realtà non sussistono, perché tutto viene qui lasciato in balìa del niente. Nessun approfondimento degno di nota, nessun colpo di scena capace di farci saltare dalla sedia come promesso. Solo una tiepida rappresentazione di una Serie Tv che si sforza di distinguersi dalla sua serie madre, ingarbugliandosi in fila da cui non riesce a tirarsi fuori neanche nel corso dello sviluppo della storia.