Soltanto qualche giorno fa tessevamo le lodi delle recenti Serie Tv Netflix mettendo l’accento sul grande lavoro svolto da produzioni come Midnight Mass, The Haunting of Bly Manor, Unorthodox. Il momento dei complimenti è però già finito perché è arrivato quello delle tirate d’orecchie. Insomma, adesso dobbiamo parlare delle peggiori Serie Tv Netflix degli ultimi tre anni partendo dal 2020 fino ad arrivare al 2023. Come avevamo già detto precedentemente in modo generale, esistono produzioni Netflix che non possono ottenere neanche una sufficienza. A queste produzioni, purtroppo, se ne sono aggiunte altre ancora più recenti distribuite nell’ultimo periodo. Passando da Cleopatra a Echoes, le cose non sono sempre andate bene per la piattaforma streaming, e il momento di capire per quale ragione è oramai arrivato.
Da Hard Cell a Ossessione: ecco la classifica delle 10 peggiori Serie Tv Netflix del periodo. NB. In questa classifica troverete soltanto titoli che sono stati prodotti e non soltanto distribuiti da Netflix sulla sua piattaforma, e soprattutto prodotti che sono nati negli ultimi 3 anni (non teniamo quindi in considerazione nuove stagioni di serie già esistenti prima del 2020)
10) Curon
Cominciamo questo difficile ma necessario cammino tra le peggiori Serie Tv Netflix con Curon, una produzione tutta italiana di genere mistery. Caratterizzata da un mistero di fondo e dall’iconico campanile sommerso nel lago di Resia, la serie racconta la storia di una madre di cui si perdono completamente le tracce. Cosa ci sia sotto non è ancora dato sapersi, anche se i suoi due figli adolescenti faranno qualsiasi cosa pur di scoprirlo. Curon, arrivata su Netflix nel 2020, non è riuscita a convincere né il pubblico né la critica non ottenendo così alcun rinnovo. Uno dei problemi fondamentali della serie ha probabilmente a che fare con un inizio confuso e una narrazione che non migliora neanche durante lo sviluppo della storia. I personaggi, inoltre, non migliorano la condizione di questa produzione a causa della scrittura superficiale di cui sono protagonisti, e lo stesso possiamo dire dei dialoghi spesso banali e poco costruiti. In aggiunta, purtroppo, Curon si mostra immatura e fin troppo didascalica. Vuole cercare di spiegare il suo mistero ma al tempo stesso inciampa in trappole che sembra aver già costruito da sé. Il motivo? Ha messo molta carne al fuoco non considerando fino a quanto avrebbe potuto spingersi oltre. Per questa ragione, una delle problematiche più evidenti ha a che fare con l’inconsapevolezza di questa produzione che cerca di fare il passo più lungo della gamba, fallendo nonostante il potenziale.
9) Keep Breathing
Keep Breathing voleva essere un nuovo survival di riferimento, ma alla fine non è diventato altro che un prodotto di fantascienza. Quanto narrato all’interno della serie non possiede infatti alcun contatto con la realtà. La nostra protagonista si trova costretta a sopravvivere da sola in mezzo alla natura. Non si sa per quale superpotere sconosciuto ai più, quest’ultima riesce sempre a cavarsela dimostrandosi più forte di qualsiasi cosa. Dimenticate qualsiasi tipo di paragone con produzioni come Lost o Yellowjackets: non è questo il caso. Keep Breathing disconosce l’arte della sopravvivenza nel suo modo più intenso e profondo. Non aspettatevi dunque alcun tipo di evoluzione o riflessione. La nuova Serie Tv sembra più una trasposizione seriale de L’Isola dei Famosi ma con qualche pericolo in più. Sempre vincente, la nostra Liv dovrebbe valutare di mandare il proprio curriculum agli Avengers. Lì sì che forse la sua storia avrebbe un senso.
8) Echoes
Alzi la mano chiunque sia stato capace di non farsi venire il mal di testa durante la visione di Echoes. Nel frattempo, noi teniamo le nostre mani al posto consapevoli del fatto che questo ottavo posto non potesse andare a nessun altro se non a questa produzione così confusionaria e disturbante. Al centro della narrazione troviamo due gemelle che fin dall’infanzia si scambiano l’identità prendendo in giro chiunque gli sia vicino. Vivendo costantemente la vita dell’altra, le due credono di avere in mano il controllo e il potere nei confronti di chiunque faccia parte della loro famiglia. Plot twist e colpi di scena non mancano, ma il modo con cui vengono realizzati non permette al telespettatore quell’effetto sorpresa che invece dovrebbe sussistere. Tutto avviene in modo estremamente lento e confusionario, portandoci a non capire mai se ciò che stiamo guardando sia reale o meno. Se giocata bene questa carta potrebbe rivelarsi vincente, ma non è questo il caso. Tutto quello che Echoes dimostra di essere è purtroppo soltanto la copia mal riuscita di una storia già vista e rivista. Se avesse aggiunto qualcosa di nuovo e originale forse il destino sarebbe stato diverso, ma non è questo quel che purtroppo è successo.
7) Hard Cell
Settimo posto per una produzione che avrebbe potuto fare tanto, e che invece ha ottenuto soltanto un rumoroso silenzio fatto di punteggi bassi e desolazione totale. Hard Cell è rimasta da sola a leccarsi le ferite per un insuccesso che sembra aver messo d’accordo tutti, e quel che dispiace è che il potenziale c’era eccome. I fan di Orange is the new Black questo lo sanno bene. Affranti dalla fine, speravano di poter contare su una nuova produzione che sembrava avere buone carte in regola ma che invece ha fallito ovunque potesse farlo. Ambientata all’interno di un carcere femminile, la serie narra gli eventi di un gruppo di detenute e della loro direttrice che crede fermamente nel potere della creatività. Per cercare di vederne i frutti, quest’ultima decide infatti di organizzare un musical per aiutare le detenute ad aprirsi nei confronti della loro nuova vita. Hard Cell affronta così la tematica della rieducazione in chiave comedy, ma senza mai raggiungere l’obiettivo che si era premessa. In modo banale e a volte anche fastidioso, la serie si perde in mezzo a numerosi cliché che ci fanno rimpiangere Belli Dentro, quella meravigliosa produzione italiana che andava in onda dopo pranzo il sabato. Quella sì che era vita, amici.
6) Luna Nera
Le premesse sembravano entusiasmanti, e di certo la curiosità era stata stimolata, ma sono bastati pochi minuti prima di cadere dai nostri tre metri sopra al cielo. Ci siamo illusi che una nuova produzione italiana potesse raggiungere grandi traguardi, ma abbiamo scoperto la verità di questa illusione fin troppo presto. Luna Nera poteva essere tanto, e questo è innegabile. Il racconto della condizione femminile nel XVII secolo sembrava promettente, ma la magia è presto svanita quando abbiamo visto che questa tematica non ha avuto la giusta risonanza, il giusto rispetto. Tra streghe ed elementi fantasy buttati completamente a caso per mettere l’accento sul genere di appartenenza, Luna Nera finisce per non essere altro che un tentativo non andato a buon fine. Le interpretazioni non spiccavano e nello stesso modo anche i dialoghi facevano fatica a ingranare. Luna Nera è stata purtroppo troppo pretenziosa con se stessa, finendo per sbagliare anche lì dove avrebbe potuto salvarsi con un po’ più di semplicità.
5) Fascino Fatale
Partiamo da una premessa fondamentale: per potersi rivestire di un’etichetta di stampo erotico non bastano dei ripetuti rapporti sessuali. Oramai da diverso tempo il genere erotico viene infatti scomodato più e più volte anche quando non combacia con la realtà, e questo lo dimostra bene Fascino Fatale. La recente Serie Tv Netflix ottiene un quinto posto necessario in questa classifica per diverse ragioni, ma tra queste spicca di certo la pretenziosa richiesta di essere definito come un thriller-erotico nonostante la sua trama inconsistente. Al centro della storia troviamo infatti il rapporto tra una donna matura e un ragazzo molto più giovane di lei che insieme affrontano una passione infermabile e una serie di rischi. Ma bastano queste due cose, praticamente solo accennate, per poterla definire nel modo con cui si è presentata? Assolutamente no. Fascino Fatale è infatti una soap opera che cerca di travestirsi da qualcosa di più. Forse accettando la sua natura sarebbe riuscita a osare di meno ridimensionando le follie a cui abbiamo assistito. Questo non possiamo saperlo con certezza. L’unica cosa di cui siamo certi è che questo è un altro buco nell’acqua.
4) Resident Evil
Ad anticipare il podio troviamo Resident Evil, una produzione che sopravvaluta il proprio destino pensando di essere coperta da uno dei franchise più seguiti al mondo. Insomma, trasporre quanto conosciamo in chiave seriale non basta per vincere la propria partita, e questo Resident Evil sembra non saperlo. Prendendo spunto dalla saga cinematografica, la serie attinge un po’ di qua e un po’ di là restituendoci una narrazione dai tratti confusionari e deboli. La struttura non riesce infatti a convincere il telespettatore che, fin dal principio, si ritrova sballottato da una parte all’altra sia in ottica di ambientazione che temporale. Priva di qualsiasi personalità, Resident Evil ha cercato di aver successo sulle spalle altrui. E no amica, non funziona mica così.
3) God’s Favorite Idiot
Terzo posto per God’s Favorite Idiot, una Serie Tv che sembra in qualche modo dover davvero ringraziare qualsiasi Dio per l’inspiegabile successo che ha ottenuto. Di genere comedy, God’s Favorite Idiot racconta la storia di Clark, un ordinario impiegato che dopo essere stato colpito da un fulmine diventa un messaggero di Dio. Il suo compito è chiaro: deve salvare il mondo dall’Apocalisse. Mentre cerca di compiere questa eroica azione il protagonista continua a vivere la propria vita tra sentimenti e lavoro. Le premesse non sono male, ma il risultato lo è eccome. Il peggior problema di questa Serie Tv Netflix è infatti la mancanza d’identità, l’assenza della propria personalità. Non si ride neanche per sbaglio, e la causa ha a che vedere con la banalità di cui le gag sono rivestite. I dialoghi sembrano forzati e i personaggi dormienti, e questo in una comedy non è concepibile. Le premesse erano entusiasmanti, ma non hanno funzionato. Se cercate qualcosa di simile a The Office non fidatevi dunque di God’s Favorite Idiot. La sua è soltanto una copertina, non la realtà.
2) Ossessione
Tratto dal romanzo Il Danno di Josephine Hart e dall’omonimo film diretto da Louis Malle, Ossessione è una delle peggiori Serie Tv Netflix del periodo. Con un secondo posto meritatissimo, la serie cerca di raccontare in chiave seriale il malsano rapporto che lega un padre di famiglia e suo figlio a una giovane ragazza criptica e dal passato oscuro. Anche in questo caso purtroppo la serie, definendosi un thriller-erotico, si macchia dello stesso peccato di Fascino Fatale. Come già detto, non bastano dei ripetuti rapporti sessuali e una relazione clandestina per potersi definire in un modo così pretenzioso, soprattutto se consideriamo che i personaggi portano in scena la stessa ripetuta dinamica che va dal non possiamo farlo al sì, ma che ci frega? Ossessione ha cercato di giocare le proprie carte, ma ha fallito miseramente non soltanto distaccandosi del tutto dal genere, ma anche facendone un’inconsapevole parodia. E insomma amici, qui la situazione è proprio grave.
1) Regina Cleopatra
Una Serie Tv su Cleopatra? Che idea fantastica, dove si firma per poterne avere una? Ne abbiamo bisogno amici. Lei è una delle figure storiche più interessanti mai conosciute e probabilmente anche quella con meno produzioni a lei dedicate. Vorremmo davvero vederla, soprattutto per dimenticare quanto vista nella Serie Tv Netflix Regina Cleopatra, una produzione che ottiene il primo posto in questa classifica al contrario soltanto perché non ce n’era uno più alto. Divisa tra il genere documentaristico e quello seriale, Cleopatra poteva essere davvero un grande biopic, ma è presto diventata un’occasione sprecata fatta di inesattezze storiche e una struttura confusionaria. Insomma, se il vostro obiettivo è informarvi sulla vita di Cleopatra non pensate di farlo attraverso questa produzione. Quel che vi racconterà non sempre corrisponderà alla realtà.