Chi dice che le serie tv sono il frutto dei loro protagonisti, mente. Oppure, se proprio vogliamo fargliela passare un po’ liscia, omette. Omette chi? Omette tutti quei personaggi delle serie tv che sono sì secondari, ma il cui ruolo è comunque determinante nello sviluppo della trama. E, aggiungerei, anche in quello dei tanto amati e privilegiati protagonisti. Relegati spesso ma non sempre a storyline laterali, ci sono personaggi secondari che sono invece riusciti a farsi strada, aprendo spiragli nel racconto e restando indelebili nelle menti degli spettatori. Se per il bene apportato o per il male fatto questa è un’altra storia. Piccoli esempi: è vero che parlare di Grey’s Anatomy significa parlare di Meredith Grey, ma le ultime stagioni sarebbero state le stesse senza Amelia o Jo? O ancora, i giovani protagonisti di Stranger Things sarebbero vivi senza gli adulti o giovani tali che li accompagnano?
Insomma, di personaggi delle serie tv secondari, terziari e a scendere ne abbiamo visti tanti.
Alcuni sono entrati nei cuori degli spettatori in meno di venti secondi, altri ci hanno messo qualche puntata, addirittura qualche stagione. Altri ancora non ci sono entrati mai, ma questo non li rende meno necessari. Perché se è vero che i protagonisti sono il fulcro del racconto, è altrettanto vero che i personaggi secondari possono fare – e spesso fanno – la differenza. E questo a prescindere dalla simpatia che proviamo per loro.
Può capitare che alcuni personaggi delle serie tv non ci piacciano affatto, che sia perché sembrano inseriti al posto sbagliato nel momento sbagliato, sia perché effettivamente sono un po’ str***i. In alcuni casi però la mancanza di amore nei loro confronti si rivela nel tempo ingiustificata, come confermato anche da questa lista proveniente dal post-apocalittico mondo di The Walking Dead. E allora, nell’ottica di dare a ognuno i propri meriti, oggi è proprio di loro che parliamo. Ci limiteremo ai personaggi delle serie tv drama, perché una lista più generica meriterebbe almeno 50 punti. Che poi, nel caso ne vogliate altre, chi sono io per dire no?!
1 – Paris Geller (Una mamma per amica)
Chi ben comincia è a metà dell’opera, e allora cominciamo questa lista con colei che l’ha praticamente ispirata. Forse sto per urlare a gran voce una unpopular opinion, ma poco importa dato che ne sono ampiamente convinta: meno Rory Gilmore, più Paris Geller nelle nostre vite. Nel corso delle sue sette stagioni – il revival non lo consideriamo proprio – Una mamma per amica ci ha regalato una prima perfetta e poi sempre meno coerente Rory alle prese con la famiglia, mille bellissimi ragazzi, la scuola prima e l’università poi. È proprio nell’ambiente scolastico che incontra Paris, ai suoi antipodi in tutto. Mora una, bionda l’altra; gentile una, ben più acida l’altra, Paris è stata creata solo per far risaltare Rory in tutto ciò che è e fa. E ci è riuscita, dato che gli spettatori hanno a lungo amato Rory e disprezzato Paris.
Ma c’è un ma, anzi, ce ne sono due. Il primo è che stagione dopo stagione Rory ha subito un declino tangibile. Il secondo è che, mentre questo accadeva, il personaggio di Paris veniva sempre più umanizzato. Ne abbiamo conosciuto le fragilità , le motivazioni e le paure, e basta analizzarla un po’ oltre la superficie per capire che il nostro disprezzo nei suoi confronti era a dir poco ingiustificato. Mi è stato necessario fare un rewatch per capire quanto il mio primo giudizio su Paris Geller fosse totalmente infondato. Sono cresciuta e ormai guardo il mondo e le serie con occhi diversi, e oggi Paris mi risulta un personaggio più contemporaneo della stessa Rory, molto più reale e imperfetto. Non so quante persone abbiano cambiato idea su di lei, ma se non avete fatto ancora un rewatch di Una mamma per amica fatelo: non ve ne pentirete. E fateci sapere.
2 – Steve Harrington (Stranger Things)
Ci sono due tipologie di fan di Stranger Things: chi ha odiato Steve Harrington e chi mente. Io lo inserisco tra i personaggi più odiati delle serie tv in modo ingiusto, e ciò mi colloca automaticamente nella prima categoria. Steve Harrington non è l’unico personaggio secondario (se consideriamo protagonisti solo i più piccoli) di Stranger Things prima detestato e poi amato, ma senza dubbio è colui per il quale questa dinamica è più evidente. Nella maggior parte della prima stagione è il classico e odioso belloccio del liceo, pieno di sé e privo di decenza. Odiato per la sua personalità , i suoi comportamenti da bullo e per essere colui che si mette in mezzo all’ipotetico amore tra Nancy e Jonathan, nei primi episodi Steve non fa altro che confermare la nostra prima impressione, portandoci a pensare che sarà uno di quei personaggi delle serie tv che non possiamo non odiare.
Ma se Steve è qui significa che qualcosa a un certo punto è cambiato. Se già sul finale della prima stagione comincia la sua redenzione, è nella seconda che Steve Harrington diventa un personaggio del tutto diverso. Ne vediamo la simpatia e le potenzialità , ne percepiamo l’empatia e l’affetto nei confronti degli altri. Comincia a piacerci, poi cominciamo ad amarlo, e alcuni dei fan – ma non io – cominciano addirittura a pensare che sia lui la vera anima gemella di Nancy. Insomma, arriva Alessandro Borghese e ribalta completamente la situazione. Ma comunque vada tra i due, Steve resta la prova di quanto sia giusto dare una seconda chance dopo la prima impressione. E di quanto, a volte, gli adolescenti abbiano solo bisogno di tempo per maturare un po’.