Dottori dispotici, investigatori drogati e ragazzine prodigio. Il magico mondo dell’intrattenimento ha saputo regalarci, nel corso degli anni, un nutrito numero di geni dannati che facciamo davvero fatica a non amare. Si tratta di personaggi complessi, capaci di esercitare un fascino unico nei confronti degli spettatori. Sono brillanti e irraggiungibili, ma proprio per questo vengono afflitti da certe sofferenze profonde, infinite, che li trascinano in basso rendendoli umani. È un archetipo forte su cui si costruiscono molti personaggi delle serie tv. Quindi qui ad Hall of Series abbiamo pensato bene di dedicargli un approfondimento.
Pronti per un viaggio tra i personaggi delle serie tv più complicati del piccolo schermo? Bene, allora cominciamo!
1) Sherlock Holmes
Non possiamo che cominciare da lui: Sherlock Holmes, come personaggio letterario, è il padre di tutti i geni dannati. La sua trasposizione televisiva firmata da Steven Moffat, Mark Gatiss e Benedict Cumberbatch aderisce perfettamente all’archetipo.
La versione moderna del brillante investigatore privato di Baker Street è uno dei personaggi delle serie tv più geniali di sempre. Tuttavia è un cocainomane, un eroinomane e un uomo che ha necessità costante di essere stimolato da un nuovo caso. Un nuovo gioco, un nuovo puzzle. Tutto va bene, purché sia interessante abbastanza da riuscire a distrarlo almeno per un poco. Sherlock racconta l’altra faccia del genio assoluto: la paura di rimanere da soli con dei pensieri che nessun altro è capace di comprendere. Non è un caso che i suoi più grandi avversari siano sempre, in qualche modo, uno specchio di se stesso. Che si tratti di Moriarti o di Eurus, alla fine dei giochi la partita di Sherlock si risolve in una sfida con sé e con i propri demoni. (a proposito: sapevate che è in cantiere una nuova serie su Watson?)
2) Gregory House
House è il medico più famoso della televisione americana, nonché uno dei personaggi delle serie tv più geniali di sempre. Non si può certo affermare che rappresenti bene la categoria medica, però: è drogato, anarchico e dispotico. È un provocatore eterno, capace di ferire a colpi di sarcasmo dipendenti e superiori, amici e nemici, senza risparmiare nemmeno i pazienti. Ma dietro al suo concentrato di black humor si nasconde un uomo ferito nel corpo e nell’animo. Un uomo spaventato dalla morte e dalla sofferenza.
Non a caso, Gregory House è un personaggio costruito sullo stampo di Sherlock Holmes, col quale condivide il genio e la fragilità. Non parla coi pazienti, non vuole lasciarsi coinvolgere: il distacco e la ragione sono i suoi scudi per proteggersi dagli altri. House è un uomo terrorizzato dal dolore, tanto sul piano fisico che su quello emotivo. Ed è questo un punto che lo definisce come persona e come medico, precludendogli quelle interazioni sociali di cui ha un disperato bisogno.
3) John Luther
Luther è a modo suo il terzo Sherlock Holmes si questa lista. Una testimonianza dell’importanza della creazione di sir Arthur Conan Doyle (vi ricordate dell’esistenza di questo personaggio, non è vero?). Si tratta in questo caso non di un personaggio delle serie tv investigatore privato, ma di un ispettore della omicidi di Londra. Poco cambia, perché sempre di dare la caccia a pericolose menti criminali si tratta. Luther condivide con Sherlock l’ambientazione britannica e il genere crime, ma il suo carattere anarchico ha tutto a che fare con Gregory House.
Nonostante lavori presso la SCU (Serious Crime Unit), il personaggio è costantemente in rotta di collisione con i suoi superiori. Questo è un conflitto che spesso e volentieri sfocia in una caccia all’uomo ai danni dell’ispettore. Luther è sempre disposto a infrangere le regole per inseguire i suoi ideali. Nel farlo, percorre una strada oscura fatta di perdite e di sconfitte. L’interpretazione fisica e viscerale di Idris Elba chiude il cerchio di un personaggio tormentato e violento. Per certi versi più simile a criminali a cui da la caccia che non ai sui colleghi della SCU.
4) Elizabeth Harmon
La Regina degli Scacchi è stata la serie evento del 2020, e uno dei più grandi successi targati Netflix. La storia è quella di Beth, una ragazzina prodigio del mondo degli scacchi che arriverà a competere ad armi pari con i campioni russi. Una riproposizione al femminile della storia vera di Bobby Fischer. Nonostante l’ambientazione (siamo nell’America degli anni ’60), il racconto non si risolve nel classico resoconto statunitense della guerra fredda. Il focus è invece tutto su Beth, una scacchista geniale e alcolizzata, costretta a fare i conti giorno per giorno con un passato traumatico. Un personaggio delle serie tv indubbiamente tormentato.
Al prodigio della sua mente corrisponde una fragilità emotiva fuori dal comune. Come nel caso di Vincent Van Gogh, si tratta di un ostacolo, non di un pregio. La sua grandezza emerge nonostante l’oscurità della sua mente, e non a causa di essa. Beth è uno dei personaggi femminili più rilevanti della televisione recente, interpretata da una Anya Taylor-Joy in stato di grazia.
5) Il Dottore
Il Dottore, l’eterno protagonista di Doctor Who, è un personaggio delle serie tv che ha fatto la storia della fantascienza. L’ultimo Signore del Tempo è l’unico sopravvissuto di una feroce guerra tra i suoi simili e i terribili Daleks, sui acerrimi nemici. Non invecchia (se mai, si rigenera) e viaggia nel tempo e nello spazio, affrontando di volta in volta minacce aliene sempre più improbabili.
È l’essere vivente più solo dell’universo. Per ovviare a questo problema, viaggia sempre con dei fidati compagni, pur nella consapevolezza che il loro legame non potrà mai durare in eterno. Sotto il guscio di un essere potente e temuto in ogni angolo dello spazio-tempo, si nasconde un animo tragico e fragile. A ben guardare, senza far spoiler, la sua è una storia di perdite costanti, inevitabili. Quasi come se la sua natura oltre-dimensionale dovesse essere compensata da un destino eternamente avverso. D’altronde, i suoi ricordi da soli bastano a far sciogliere un pianeta senziente dal dolore: scusate se è poco (volete saperne di più? Ecco un approfondimento psicologico su uno dei migliori personaggi delle serie tv mai creati)!
6) Tyrion Lannister
Il Trono di Spade conta un’infinità di personaggi delle serie tv iconici, ma a distanza di anni dalla sua conclusione in pochi sono rimasti impressi come Tyrion Lannister. Tyrion è un nano nato in una famiglia e in un mondo che lo tratta da sempre come un mostro. Consapevole dei suoi evidenti limiti fisici, per sopravvivere ha dovuto allenare fin dalla giovane età la sua mente. Ne è venuta fuori una delle persone più intelligenti di tutta Westeros, capace di risolvere le situazioni più pericolose solamente con l’astuzia e la parlantina.
Nonostante ciò, la sua condizione di partenza è un fatto che continua a definire agli occhi degli altri quello che è: un mezz’uomo senza onore, amante delle prostitute e del buon vino e inutile sul campo di battaglia. Un pregiudizio mostruoso che intacca tutta la sua vita, a partire dal rapporto col padre e con la sorella (trovate qui un approfondimento di lui e su Cersei). Tyrion è un uomo benedetto nella mente e maledetto nel fisico: uno dei personaggi delle serie tv più memorabili che ci siano mai stati regalati.