Tra la miriade di personaggi che popolano il mondo delle serie tv, solamente alcuni riescono a farsi strada nell’immaginario collettivo e a prendere residenza. Sono gli eroi che ci ispirano a fare del nostro meglio, gli amici della porta accanto che ci fanno ridere nei momenti bui, gli uomini e le donne spezzate che raccontano anche delle nostre difficoltà quotidiane. E ci sono poi i villain, i personaggi terrificanti che rimangono impressi nelle nostri menti e nei nostri incubi. Sono gli antagonisti principali delle serie tv, portati in scena da grandi interpreti che ne danno una rappresentazione tridimensionale tra fragilità e punti di forza. Alcuni fanno così paura che per un momento siamo portati a dimenticarci della loro natura fittizia e temiamo quasi che possano uscire dallo schermo e farci del male.
Quali sono quindi i personaggi più spaventosi delle serie tv che nessuno oserebbe mai incontrare? Gli utenti di Reddit hanno le idee molto chiare.
1) Marlo Stanfield – The Wire
The Wire è una serie tv di stampo poliziesco che ruota attorno alla scena criminale e politica di Baltimora. Ogni stagione ha la particolarità di concentrarsi su un’istituzione diversa della città analizzandone la corruzione e gli scheletri nell’armadio. Lo show amatissimo targato HBO è pieno di personaggi complessi e tridimensionali, le cui motivazioni e azioni si collocano, il più delle volte, in una zona di grigio. Tra questi personaggi, Marlo Stanfield è certamente uno dei più intriganti e spietati dell’intera serie tv. Marlo ha un obiettivo molto chiaro in mente: diventare il re del traffico di droga a Baltimora. Per riuscire nel suo intento, l’uomo è disposto a tutto, anche a macchiarsi le mani di sangue e immergersi completamente nella violenza. Si tratta di un individuo estremamente ambizioso e avido di potere, determinato a raggiungere lo status che, a parer suo, gli spetta. Per raggiungere il suo scopo, Marlo non agisce mai nell’ombra ma, anzi, ci tiene particolarmente affinché tutti sappiano e temano il suo nome e il suo modo di agire. In lui è assente qualunque forma di empatia o di affetti, così da tratteggiarlo come un personaggio spaventoso e crudele, difficile da dimenticare.
2) Ramsay Bolton – Game of Thrones
Game of Thrones è una serie tv piena di personaggi malvagi e dalla morale discutibile, ma il figlio bastardo di Roose Bolton li supera tutti in malvagità e sadismo.
Se la cattiveria di Joffrey Baratheon è sempre controbilanciata dalla sua vigliaccheria e dal senso di protezione costante dato da sua madre e della sua posizione sociale, Ramsay Snow, al contrario, è un sadico che ha imparato a cavarsela da solo. Disprezzato dal padre e senza alcuno status di prestigio dalla sua, Ramsay si è costruito da solo trasformandosi in una bestia feroce e crudele. Inoltre, nel personaggio di Ramsay è presente anche una componente di violenza sessuale assente nel personaggio di Joffrey, impotente nell’intimità e pavido di fronte al pericolo. Nel libro, poi, questo aspetto spaventoso legato alla sessualità è ancor più accentuato con conseguenze terribili per il povero personaggio di Sansa Stark. Introdotto nella seconda stagione, Ramsay si presenta fin da subito come una figura subdola, manipolatrice e perversa, infliggendo a Theon Greyjoy una tortura dopo l’altra, spogliandolo pian piano di ogni forma di umanità. Una scalata al potere, quello animalesco privo di lustrini e titoli, che spinge Ramsay a conquistare il Nord e a sbarazzarsi del padre e del figlio legittimo di questi.
3) Kingpin – Daredevil
Il villain con una morale. Interpretato da un immenso talento come quello di Vincent D’Onofrio, uno dei cattivi più famosi e temibili dei fumetti Marvel prende vita nella serie tv Daredevil targata Netflix Original. Iconico sotto ogni punto di vista, dai completi eleganti alla stazza mastodontica, dai modi garbati alla possanza fisica. Kingpin è il signore della malavita di Hell’s Kitchen, nemesi del Diavolo Rosso nonché uno dei cattivi più ricorrenti nelle storie Marvel, alla pari del Dottor Destino o di Goblin. E quella stazza così imponente ben si accosta a un modo di parlare cupo e profondo, quasi provenisse dalla viscere più profonde dell’Inferno. La pacatezza del tono di voce nasconde un impulso alla violenza che potrebbe uscire fuori da un momento all’altro, ed è proprio quello stato perenne di attesa che ci incute ancor più timore e paura. La serie tv approfondisce indubbiamente il personaggio di Kingpin, delineando un passato di violenza che ci fa comprendere le sue motivazioni ma di certo non giustifica le sue azioni. Segnato da quanto ha vissuto da ragazzo, Kingpin è intenzionato a salvare la sua New York, ma secondo una visione personale a metà tra il gangster e lo psicopatico.
4) Arthur Mitchell – Dexter
Chi invece non ha idea di cosa sia la morale è il serial killer Arthur Mitchell, conosciuto anche come “Trinity”. Interpretato da un altro caratterista eccelso come John Lightow (è stato anche Churchill in The Crown), Arthur Mitchell è l’altra faccia della medaglia di Dexter Morgan. Come il nostro protagonista, infatti, l’uomo conduce una duplice vita: di giorno è un padre di famiglia, un membro rispettato della sua comunità, di notte un serial killer spietato che uccide seguendo un preciso rituale. Ma se Dexter ha deciso di utilizzare le sue pulsioni “a fin di bene”, Mitchell, invece, dà sfogo ai suoi istinti primordiali senza alcun rimorso. Il modus operandi scelto dal serial killer è molto specifico e chiaro, ogni vittima rappresenta un membro della sua famiglia ideale andando a comporre una triade sacrificale precisa. C’è dunque un certo approfondimento psicologico nella costruzione di questo terrificante personaggio, diventato, con il tempo, uno dei più importanti e riconoscibili della serie tv. Così come nel caso di Kingpin, anche Arthur Mitchell nasconde un passato oscuro segnato dalla sofferenza e dalla violenza e che ha inevitabilmente segnato il suo cammino nella età adulta.
5) Hannibal Lecter – Hannibal
Un altro serial killer, nato dalla penna di Thomas Harris, e tra i personaggi più famosi delle serie tv moderne.
Nel film aveva il sorriso mefistofelico di Anthony Hopkins (che vinse un Oscar per il ruolo in Il Silenzio degli Innocenti), nella serie tv la fredda compostezza di Mads Mikkelsen che arricchisce il personaggio di un’aura imperscrutabile. Will Graham è un profiler come nessun altro, in grado di immedesimarsi nelle azioni e nella psiche dei più efferati serial killer e svelarne così l’identità. Ma la straordinaria empatia di Will è anche una capacità che gli si ritorce contro, minandone la sanità mentale quando l’uomo si addentra troppo a lungo e troppo spesso nelle menti contorte dei killer che studia. L’incontro con lo psichiatra Hannibal Lecter, chiamato ad aiutarlo sul campo, dà inizio a un rapporto morboso, ambiguo e insidioso. Lecter è un maestro dell’eloquenza, una serpe che striscia non vista sotto pelle avvelenando la già fragile mente di Will Graham e degli altri personaggi che gravitano attorno a lui. Indubbiamente, è un uomo affascinante, colto e carismatico, molto lontano dagli efferati killer senza controllo che lui stesso disprezza.
6) Killer BOB – Twin Peaks
Twin Peaks è una cittadina tranquilla e pacifica, ma esiste un male oscuro che la sta corrompendo da dentro. L’inquietante storia ideata da David Lynch prende avvio – ma ha radici più antiche, come scopriremo – il giorno in cui viene ritrovato il corpo freddo e senza vita di Laura Palmer, ragazza modello, amata dalla famiglia e osannata dagli amici. Il terribile omicidio di Lura Palmer, delle cui indagini viene chiamato a occuparsene l’agente speciale dell’FBI Dale Cooper, rivela pian piano i numerosi segreti che la cittadina nasconde tra traffici illeciti, ricatti e il Male con la M maiuscola. L’elemento sovrannaturale gioca dunque un ruolo determinante all’interno di una narrazione che mescola crime e grottesco. Rappresentazione del male a Twin Peaks è BOB, un essere sovrannaturale che appare vestito con una giacca di pelle e lunghi capelli bianchi, e che si serve di altri corpi umani per agire. Minaccioso, crudele e beffardo, BOB è probabilmente un demone che si nutre dell’oscurità di Twin Peaks per agire indisturbato e corrompere così la cittadina e i suoi abitanti. Un po’ come IT, anche BOB abita ormai da lungo tempo in città, agendo tramite il corpo di Leland Palmer per soddisfare i suoi impulsi sadici e perversi.
7) Lalo Salamanca – Better Call Saul
Lalo Salamanca appare per la prima volta nella quarta stagione di Better Call Saul, trasferitosi ad Albuquerque dal Messico per aiutare lo zio Hector a gestire gli affari di famiglia dopo che questi ha avuto un ictus. Lalo diventa in poco tempo l’avversario principale di Saul (e non solo), un trafficante di droga che si è discostato fin da subito dall’immagine stereotipata. Contrariamente, infatti, ad altri personaggi della stessa risma, Lalo è un uomo affabile, ilare e dalla risata facile anche se sa dimostrarsi perfettamente violento e crudele. Gestisce gli affari della famiglia in maniera astuta non lasciandosi mai dominare dalla collera ma soppesando attentamente le proprie scelte e coltivando, a sua vantaggio, i rapporti con gli altri personaggi. Il carisma e l’ilarità di Lalo nascondono, però, anche un lato estremamente imprevedibile che lo portano ad avere scatti di violenza incontrollata. Portato in scena da Tony Dalton, il villain di Better Call Saul è stato indicato dalla critica come uno degli antagonisti più spaventosi della serialità moderna e di fatto lo é. Ciò che veramente spaventa di questo cattivo è proprio quell’alternanza costante e improvvisa tra un lato affabile e allegro e uno, invece, spietato e violento.
8) Lorne Malvo – Fargo
La serie tv antologica di Noah Hawley ispirata al famosissimo film dei fratelli Coen è ricca di personaggi iconici, ma ce n’è uno che continua a tormentare i nostri sogni anche dopo diversi anni.
Lorne Malvo è l’antagonista principale della prima stagione di Fargo, nonché la metafora perfetta per descrivere il male che si cela nel cuore di ogni uomo. Di lui non sappiamo nulla, se non che arriva in una cittadina in Minnesota dove sconquassa la vita del già labile Lester Nygaard (Martin Freeman) e riparte. Un personaggio che ha un po’ il ruolo di deus ex-machina all’interno di questa vicenda, perché sono proprio le sue parole a innescare gli eventi distruttivi della nostra storia. L’incontro-scontro tra i due protagonisti avviene con perfetto parallelismo nel primo e ultimo episodio della serie, così da tratteggiare gli ultimi dettagli di un quadro brutale e sanguinoso. Lorne Malvo è una figura fredda, spietata, che osserva il mondo con gli occhi di un rapace e rimane sempre nell’ombra. Le sue parole spingono Lester a dare il peggio di sé, un po’ come il serpente nel giardino dell’Eden. Per la brillante interpretazione, Billy Bob Thornton vinse il Golden Globe come miglior attore in una miniserie, e chi l’ha vista non può che concordare.
9) Homelander – The Boys
The Boys è stata una delle grandi scoperte seriali degli ultimi anni. Il brillante adattamento dell’omonima graphic novel ci mostra un mondo di supereroi molto diverso da quello al quale siamo soliti fare riferimento. Nell’universo di The Boys, coloro che dovrebbero proteggere gli innocenti e agire solo secondo una morale retta e giusta seguono, in realtà, i propri egoistici impulsi e desideri. Non esiste alcuna differenza tra gli eroi e i cattivi, dato che i primi non si fanno problemi a usare il proprio ruolo e i propri poteri per ottenere quello che vogliono. Parodia truculenta della Marvel e della DC, The Boys non fa eccezioni, disegnando con impietosa crudezza mantelli intrisi di sangue. Su tutti si erge lui, l’anti Superman. Collerico, squilibrato, arrogante, megalomane e con deliri di onnipotenza frequenti, Homelander si è mostrato fin da subito come un personaggio incontrollabile e volubile. Il più potente supereroe della Terra non è che un bambinone sadico che vuole essere adorato dalla massa e amato incondizionatamente. Non sopporta di essere contraddetto, soffre di disturbi mentali vari ed eventuali e non si cura di niente e di nessuno che non sia se stesso. La straordinaria interpretazione di Anthony Starr ci affascina ma allo stesso ci spaventa a morte.
10) Kilgrave – Jessica Jones
Concludiamo questa lista con un altro tra i personaggi più indimenticabili delle serie tv.
Seppur apparso per una sola stagione, rimane un ricordo vivido nella nostra mente di tv series addicted. David Tennant è un attore camaleontico, in grado di calarsi perfettamente in ogni ruolo che gli venga assegnato. Un talento che lo rende credibile sia nei panni di un alieno che viaggia dentro una cabina telefonica attraverso il tempo e lo spazio, sia nei panni di un crudele villain del Marvel Cinematic Universe. Nel secondo caso stiamo parlando di Kilgrave, antagonista della prima stagione di Jessica Jones e perla della serie stessa. Kilgrave è un personaggio disgustoso, arrogante e infantile ma è anche uno dei villain più riusciti dell’intero MCU, tenendo in considerazione sia le serie tv che i film. A causa di un esperimento scientifico che ha modificato il suo DNA, il villain ha acquisito la capacità di controllare la mente delle persone con il solo suono della sua voce. Un potere terrificante in mani sbagliate come quello di un uomo manipolativo e sociopatico come Kilgrave. È narcisista ed egocentrico, per lui le persone sono solo pedine da utilizzare a suo piacimento, sacrificabili e verso cui non prova alcuna forma di empatia. Proprio il rapporto manipolativo con il quale ha legato a sé Jessica Jones per anni è al centro della trama della serie tv.