10) Agents of S.H.I.E.L.D.
Netflix vince
In quel periodo Marvel ci stava letteralmente facendo sognare nei cinema con “The Avengers” e i fans erano in fermento per l’uscita della prima Serie Tv legata a doppio filo al Marvel Cinematic Universe e che sarebbe dovuta essere la risposta alle serie DC comics.
Tutti volevano assistere alle avventure del team di un Phil Coulson (Clark Gregg), che dopo i fatti raccontati sul grande schermo sarebbe dovuto essere morto per mano di Loki e invece si presentava di nuovo davanti a noi in carne ed ossa, pronto a sfidare le trame orchestrate dall’HYDRA e ad affrontare qualsiasi minaccia per il genere umano.
Tra citazioni, Easter eggs e una buona dose di azione il pilot scorse via veloce, regalandoci la sensazione di aver trovato un piccolo frammento di Marvel Universe da poterci gustare ogni settimana.
Il guaio fu che volta terminato l’effetto novità, la serie è proseguita tra alti e bassi, sempre sull’orlo della cancellazione a causa dei bassi ascolti.
La volontà di raccontare l’Universo Marvel da un diverso punto di vista, quello di persone “normali“, che vivono e lottano al fianco dei supereroi, ha finito con il rendere questo show scialbo per lunghi tratti. Le cause principali di questa mancanza di spessore sono da rintracciare nella scarsa personalità dei personaggi, che rendono bene in gruppo, ma di cui non si può dire lo stesso se presi individualmente e nell’atmosfera che ha caratterizzato l’intero arco narrativo, quel tono leggero, a volte quasi a non volersi prendere sul serio, marchio di fabbrica de “La Casa delle Idee” e che tanto funziona al cinema, ma che non ha avuto lo stesso impatto quando portato nella dimensione televisiva.
“Agents of S.H.I.E.L.D.” fu il primo “esperimento”standalone Marvel e come tale deve essere inteso. Proprio le problematiche incontrate dalla serie ABC (e così siamo alla quarta volta che viene chiamata in causa) sono servite a chiarire quale fosse il modello da seguire per i prodotti venuti in seguito. Le atmosfere più dark e introspettive, la formula del “vigilante” solitario, hanno portato a delineare quello che è lo standard su cui Netflix ha partorito ottimi lavori (“Daredevil”, “Jessica Jones” e “Luke Cage”, aspettando “Iron Fist” e poi ancora “The Defenders”).
Lo stesso “Agents of S.H.I.E.L.D.” nel corso delle stagioni ha corretto il tiro, rendendosi più serio e ponderato, sicuramente più piacevole, anche grazie all’inserimento di nuovi elementi Marvel nella storia, senza però tuttavia arrivare ai livelli della concorrenza.
L’essere nato sull’onda del successo cinematografico ha portato con sé tante aspettative, non del tutto soddisfatte a causa di lacune qualitative. D’altro canto non si può vivere di solo credito, soprattutto quando la concorrenza incalza.