Avete presente quelle serie tv di cui ricordate benissimo un personaggio particolare tipo un vicino di casa o il villain, ma vi sfugge completamente il protagonista? Ecco, oggi parlerò di quei protagonisti delle serie tv talmente insignificanti che non riusciamo a ricordarli più per svariati motivi. E lo farò con una lista lasciando per ultimo il personaggio (e l’attore) famoso per essere l’anti-protagonista per eccellenza.
1. Carl Winslow – Otto Sotto Un Tetto
Dai siamo sinceri, quanti di voi si ricordano il nome del protagonista di Otto Sotto Un Tetto? Non vale cercare su Google. E i nomi degli altri membri della famiglia? Chi se li ricorda li scriva come commento e vincerà un bel Mi Piace dalla sottoscritta. Vediamo invece quanti ricordano il famoso occhialuto con le bretelline improponibili di nome Steve! Secondo me tanti e non mi vergogno a dire che quando ero bambina quasi lo scambiavo per il protagonista. Allora, Google mi dice che il personaggio principale di Otto Sotto Un Tetto si chiama Carl Winslow, ma sì il famoso Carl Winslow che diceva sempre quella cosa. E invece no, il caro Carl è il solito papà di una famiglia cuore come lo è Jason in Genitori In Blue Jeans o Phil ne Il Principe Di Bel Air. Tutti padri di famiglia presenti e simpatici quanto vuoi, ma che vivono nella massa informe delle solite figure paterne delle serie tv del passato.
2. Laura Price – Somewhere Between
Allora, partiamo dal presupposto che sarebbe giusto dimenticarci anche della serie tv stessa, ma mi limito a parlare della protagonista. Somewhere Between letteralmente significa “da qualche parte nel mezzo” e lo stesso concetto si può applicare alla protagonista, Laura Price, che effettivamente è “da qualche parte” non si sa dove. Sinceramente Laura è una protagonista non molto riuscita, sarà per la trama che lascia a desiderare e per l’elemento crime molto discutibile, ma è un personaggio che non dà nulla di particolare. Forse è più semplice ricordare il nostro amato Casper (le adolescenti degli anni 90′ capiranno), ovvero Devon Sawa che interpreta Nico Jackson. Nico cerca di dare sprint con un personaggio complicato e pieno di traumi, ma in realtà l’impatto è sempre fantasmagorico quindi inconsistente. Nonostante l’impegno dei due attori credo che l’impianto narrativo carente non gli abbia dato molto su cui lavorare.
3. James Hayes – Glitch
Glitch è una serie tv australiana che prende spunto dalla fantastica opera francese Les Revenants e parla di redivivi. I morti ritornano ma non stile The Walking Dead perché non perdono pezzi e non mangiano cervelli, anzi hanno la memoria della loro vita pre-morte. A tenere uniti tutti questi redivivi – che qualche guaio lo combinano – è James Hayes, il classico poliziotto buono che si trova in un triangolo tra la ex moglie morta e resuscitata e la nuova moglie incinta. Anche qui abbiamo un protagonista che non esce dal prototipo che rappresenta. È come se l’attore si conformasse semplicemente a degli standard senza creatività e personalità, elementi che renderebbero James un poliziotto diverso dai milioni di poliziotti che siamo abituati a vedere come comparse negli show. Perciò altro personaggio da annoverare tra i protagonisti delle serie tv più insignificanti.
4. Dottor Laszlo Kreizler – L’Alienista
L’alienista è una serie tv che vale la pena vedere se si ama il genere crime psicologico. L’ambientazione alla Jack Lo Squartatore in una New York di fine 800′ le dà quel tocco di originalità, ma anche in questo caso è più facile ricordare i personaggi secondari piuttosto che il protagonista. Il Dottor Laszlo Kreizler è un alienista che entra nella mente del serial killer, ma l’impronta freudiana non lo rende abbastanza accattivante nonostante l’impegno dell’attore. Da un personaggio simile ci si aspetta uno slancio anticonformista, un po’ alla Sherlock Holmes o alla Frankenstein, ma lo slancio proviene più dai colleghi. Il suo collaboratore (e illustratore) John Moore è un uomo sempre in conflitto con gli schemi sociali del tempo, merito di Luke Evans che sembra nato per il ruolo. Mentre Sara Howard con le sue rivendicazioni femministe ci spinge a capire fino a dove può riscattarsi una donna che vuole diventare detective nel 1896. E il protagonista nel mentre si è perso nel metodo scientifico, mostrandoci più rigore che psicologia.
5. Barbie – Under The Dome
Under The Dome è basata sul romanzo omonimo di Stephen King e parla di una cupola che si è misteriosamente insidiata sopra la città di Chester’s Mill, nel Maine. Anche qui abbiamo l’ennesimo portavoce del gruppo dei buoni, stavolta un militare, che annoveriamo tra i protagonisti delle serie tv più insignificanti per il solito motivo. Barbie, nomignolo di Dale Barbara, è rappresentato dal classico attore con doti recitative da commedie romantiche. Ma qui abbiamo un militare con un passato burrascoso (anche un po’ assassino) che riesce a tenere in piedi una città intera assediata da una cupola con poteri mistici. Insomma, per me a un romanzo del maestro dell’horror potevano affidare un attore con più carisma. Cosa mi ricordo della serie Under The Dome? La cupola. Sinceramente, la serie meritava di meglio che essere una Lost low budget.
6. Simone Andersen – The Rain
The Rain è una serie tv danese che parla di un virus portato da una pioggia. La protagonista è Simone, figlia di uno scienziato e sorella di Rasmus. Quest’ultimo in realtà è la chiave del virus, perciò Simone è responsabile di un adolescente e di un’arma biologica/vaccino. Quando la trama si aggira intorno a un virus si devono fare i conti con le logiche scientifiche, che devono essere impeccabili se non si vuole perdere credibilità. Quando poi il destino del mondo è nelle mani di una adolescente questa credibilità è a maggior ragione a rischio. Diciamo che la scelta dei creatori è stata quella di sacrificare la componente scientifica per focalizzarsi sulle dinamiche del gruppo di adolescenti. Scelta soggettiva.
Ma la protagonista è pur sempre l’unica ad avere la sacra conoscenza, eppure alterna momenti di razionalità ad azioni del tutto imprevedibili. Sarà perché è una liceale traumatizzata, ma il suo personaggio è più che una semplice teenager.
7. John Robinson – Lost In Space
Lost In Space è un remake dell’omonima serie del 1965 e parla di una famiglia che va nello spazio per colonizzare Alpha Centauri, ma incappa in un pianeta alieno. Tutta la serie si incentra quindi sulle difficoltà della famiglia di vivere in un pianeta con degli alieni, e umani, non del tutto pacifici. Diciamo che in questo caso il protagonista è la famiglia Robinson, ma idealmente chi guida il gruppo è John Robinson. John è penultimo punto di questa classifica dei protagonisti delle serie tv per tutti i motivi possibili. È un punto di riferimento per la spedizione visto che è una sorta di militare spaziale, ma in realtà fa un sacco di errori da principiante e come padre di famiglia fa scelte che mettono in pericolo tutti. Insomma, non ricorderemo né il personaggio né l’attore. Neeext!
8. Alan Harper – Due uomini e mezzo
Arriviamo all’apice della classifica dei protagonisti delle serie tv più insignificanti di sempre. Alan Harper è il protagonista meno carismatico della storia, e il successo della serie è dovuta al vero protagonista di Due Uomini E Mezzo: Charlie Harper. Charlie, interpretato dall’irruento Charlie Sheen (qui la deludente parentesi della figlia di Charlie), dà un tono aspro ma comico a tutta la serie. Certo il fatto che i due fratelli siano come il diavolo e l’acqua santa è un’escamotage, ma il protagonista è così carente che ci vogliono altri personaggi per ravvivarlo, come il figlio svogliato e la vicina sopra le righe. La verità è che Jon Cryer nasce come attore di personaggi secondari e nel film anni Ottanta Bella In Rosa ce lo dimostra interpretando l’amico della protagonista che lo friendzona per Blane. Qui non si tratta di estetica o personalità, ma un protagonista deve lasciare un’impronta. Di Walter White non ci interessa la bellezza o il carattere, ma l’attore interiorizza il suo personaggio tanto da scavare fino al fondo del suo conflitto interiore, solo così ci rimane impresso un protagonista.