2) Modern Love
A volte una grande sceneggiatura si basa semplicemente sull’immediatezza. Non occorrono grandi intrecci di trama o complessi ghirigori registici. Come nel caso di Modern Love può esserci profondità anche nella semplicità. Tutto parte da una domanda: che cos’è l’amore? E in otto episodi Modern Love lo mette in scena. Non tenta di spiegarlo ma lo mostra. Ci mostra i passi falsi, le delusioni, i tanti rimpianti che spesso accompagnano la nostra vita. Ma come un fil rouge che corre lungo ogni storia, solo apparentemente indipendente, la speranza costantemente alimenta la scena.
Nella semplicità dei racconti e nella forza dei protagonisti (una confermata Anne Hathaway, senza dimenticare Julia Garner e Cristin Milioti) Modern Love si scopre serie dalla curatissima sceneggiatura. Non c’è niente di più difficile che consacrare un concetto nell’immediatezza di una scena, di un gesto, di un ricordo. Modern Love ci riesce. Lo fa con quell’apparente facilità che nasconde invece uno studio certosino delle dinamiche amorose e del modo di metterle in scena.
Come risultato abbiamo una serie che non appesantisce con gli appena trenta minuti a episodio e nello stesso tempo, con le sue quattro ore totali, ci lascia riflessivi e consci di esserci arricchiti di qualcosa. L’amore ai nostri tempi è tutto racchiuso in questi lampi d’intreccio, in istantanee che Modern Love sviluppa con garbo, raffinatezza e immediatezza. Da vedere tutto d’un fiato. Su Amazon Prime Video.