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8 amatissime Serie Tv di cui sarebbe una follia fare un reboot

Twin Peaks: The Return
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La macchina macina soldi ha dimostrato ampiamente di non fermarsi davanti a nulla. Dexter ha avuto un revival, così come Friends, Prison Break o il più recentissimo Daredevil Born Again (qui la nostra recensione dei primi episodi). E non si contano ormai più quanti reboot, seriali e filmici, Hollywood ha deciso di sfornare negli ultimi anni. Da Gossip Girl (anche se queste 10 cose lo hanno reso veramente imbarazzante) a Dynasty passando per l’appena annunciato reboot di Buffy, senza Sarah Michelle Gellar.

Alcune opere, però, dovrebbero rimanere intoccabili. Perché? Possiamo rispondervi con almeno tre ottime motivazioni. Numero uno, una serie tv è figlia dei suoi tempi. Se pensiamo ad alcuni titoli iconici come Friends o Lost, ma anche Game of Thrones, associamo ognuno di questi titoli a un preciso momento della storia della televisione. Li associamo, a dirla tutta, a un preciso momento storico. Anni Novanta, primi anni Duemila e l’epoca d’oro della televisione degli anni 2010. Numero due, una serie tv sono i suoi interpreti. Cosa sarebbe Breaking Bad senza Bryan Cranston? O House M.D. senza Hugh Laurie? Sapete già la risposta. Numero tre, “non si può più dire niente”. Con questo non vogliamo certo alzare un polverone, ma è indubbio che un reboot di The Office per esempio, oggi come oggi, sarebbe riscritto totalmente da zero. Per ovvie ragioni. In quel caso non dovrebbe più chiamarsi The Office però.

E se ci sono dei casi, molto specifici, di reboot che hanno effettivamente funzionato, realizzare quelli di queste serie tv sarebbe un sacrilegio.

1) Brooklyn Nine Nine

Credits: NBC

Brooklyn Nine-Nine ha avuto il tempismo perfetto. Arrivata nel 2013, in un momento in cui il genere sitcom stava cercando nuove direzioni, ha saputo rinnovare il formato della commedia corale e adattarsi ai cambiamenti sociali senza mai perdere il suo spirito. Nell’ultima stagione, ha persino affrontato temi delicati come il razzismo nella polizia e il movimento Black Lives Matter con una sensibilità che non ha compromesso il tono ironico della serie.

Se lo show fosse realizzato oggi, con lo stesso spirito leggero e spensierato, probabilmente non avrebbe lo stesso impatto. E un reboot rischierebbe di risultare o troppo edulcorato o eccessivamente serio, snaturando l’equilibrio perfetto dell’originale. Un altro dei motivi principali per cui Brooklyn Nine-Nine ha funzionato così bene è il cast perfettamente affiatato. Jake Peralta senza Andy Samberg? Impensabile. Il carisma e il tempismo comico di Samberg hanno reso Jake un personaggio esilarante e adorabile, capace di passare dal fare l’idiota a momenti di grande profondità emotiva.

E vogliamo parlare del Capitano Raymond Holt? Andre Braugher ha creato uno dei personaggi più unici nella storia della tv. Impassibile, serissimo eppure involontariamente comico. Nessun altro attore potrebbe replicare quella magia. Terry Crews nei panni di Terry Jeffords, Stephanie Beatriz come Rosa Diaz, Joe Lo Truglio come il fedele (e inquietante) Boyle… ogni membro del cast ha dato qualcosa di speciale alla serie. Sostituirli con nuovi attori sarebbe una missione impossibile.

Quindi, se mai qualcuno dovesse proporre un reboot, c’è solo una cosa da dire: “Noice! Smort! Ora però smetti di dire sciocchezze e metti su una vecchia puntata”.

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