Tutti siamo cresciuti guardando la tv i pomeriggi dopo la scuola. Programmi, serie televisive, telefilm. Ognuno ha avuto il suo titolo del cuore, quello per cui non ha mai smesso di provare affetto. Quello che ancora oggi non lo abbandona e che, anzi, lo fa sentire più a casa che mai. E cosa c’è di meglio, per farsi prendere da una dolce nostalgia, di un rewatch delle serie tv che ci hanno accompagnato nella nostra infanzia o che, nel corso degli anni, ci sono state accanto durante i momenti più difficili? Perché non so voi, ma io mi rifugio spesso nelle mie serie preferite. Perché iniziare serie nuove quando puoi guardare per l’ennesima volta quelle a cui siamo più affezionati?
Scovare nuovi titoli e ampliare i propri orizzonti in fatto di serie tv non è mai un male. Ma tutti, alla fine, torniamo sempre dove siamo stati bene. Abbiamo tutti la nostra “coperta di Linus” e, magari, molti hanno in comune le stesse. Quindi perché non scoprire se tutti abbiamo le stesse debolezze in fatto di serie tv? Ognuno avrà la sua personalissima lista, e questa è la mia (ma potrebbe essere anche la vostra).
Ecco i rewatch delle serie tv che non mi stanco mai di fare, nonostante gli anni, e che forse sono gli stessi anche per voi.
1) Streghe
Non potevo che partire dalla serie che mi accompagna quasi tutte le notti prima di andare a dormire, quella con cui sono cresciuta fin da bambina e che ancora oggi mi fa sognare di avere dei poteri magici. Streghe è la mia personalissima debolezza e lo è sempre stata, persino nel momento in cui ha perso il suo charme e ha smesso di essere la serie che tutti conoscevano. Persino in quel caso non ho mai dubitato. Come diceva Shakespeare: “Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento“, e infatti il mio nei confronti di Streghe non è mai cambiato. Non mi stanco mai di riguardare gli episodi in cui Prue (Shannen Doherty), Piper (Holly Marie Combs) e Phoebe (Alyssa Milano) scoprono di essere streghe e imparano e conoscere e controllare i loro poteri. Non credo che farò mai pace con la scomparsa di Prue e l’ingresso di Paige (Rose McGowan) nella serie, né con la fine dell’amore tra Phoebe e Cole, per quanto tossico possa essere stato.
A ogni rewatch di questa serie tv riscopro una parte di me stessa che non credevo di conoscere.
2) Buffy l’ammazzavampiri
Lo ammetto. Il mio incontro con Buffy Summers (Sarah Michelle Gellar) e la sua “Scooby Gang” è avvenuto tardi rispetto agli anni in cui è uscita la serie. Eppure, da quando ho divorato le sette stagioni di Buffy l’ammazzavampiri e poi le cinque di Angel tutte a seguire, non sono più riuscita a fermarmi. I personaggi di questi urban fantasy sono così reali, così umani nei loro sentimenti quanto sovrannaturali nelle loro doti, da aver lasciato in tutti i fan un vuoto alla fine delle due serie. E per combattere questo forte senso di vuoto cosa c’è di meglio di un bel rewatch? Assolutamente niente, esatto. Così come per Streghe, anche la struttura di Buffy l’ammazzavampiri si presta molto a un facile rewatch. Un mostro da sconfiggere in quasi ogni episodio rende la serie più scorrevole e facile da seguire per tutti, anche se la vera bellezza della serie di Joss Whedon sono i personaggi e la loro profonda e tormentata interiorità.
3) Supernatural
Per lo stesso motivo delle due serie precedenti (e anche perché si tratta di un urban fantasy), Supernatural non poteva mancare nella mia lista di rewatch, soprattutto le sue prime cinque stagioni. Ogni puntata si reinventa ed è in grado di trasportare agli spettatori in un mondo che a tratti assomiglia a quello reale e a tratti non è che un luogo infernale in cui riposano demoni e spiriti in attesa di qualcuno che li risvegli. Se le avventure di Sam (Jared Padalecki) e Dean (Jensen Ackles) Winchester sono andate avanti per ben 15 stagioni allora vuol dire che il pubblico non poteva davvero fare a meno di Supernatural. Angeli, demoni, streghe, vampiri, cacciatori. Un’infinità di storie e miti diversi, superstizioni, credenze, leggende. La serie tv di Eric Kripke è un concentrato di creatività e legami tra personaggi.
Affezionarsi ai fratelli Winchester è stato quasi inevitabile, proprio come dedicarsi al rewatch di questa serie tv.
4) Peaky Blinders
No, non c’è alcun motivo logico che possa spiegare il perché non mi stanco mai di fare il rewatch di Peaky Blinders. Eppure è così. Da quando ho visto il primo episodio della serie, uscito ormai nel 2013, una specie di incantesimo mi tiene incollata allo schermo ogni volta che sento la voce di Tommy Shelby (Cillian Murphy) e ogni volta che intravedo la grigia, fumosa e inconfondibile Small Heat, a Birmingham. Non mi stanco mai di ripercorrere la storia d’amore di Thomas e Grace (Annabelle Wallis), né di piangere ogni lacrima che ho alla morte di John (Joe Cole), o di osservare, incantata e ammirata, l’interpretazione magnifica di Helen McCrory nei panni dell’immensa Polly Gray. La psicologia complessa dei personaggi di Peaky Blinders mi stupisce ogni volta come se fosse la prima, e la bravura degli interpreti che Steven Knight ha scelto per prestare il volto agli Shelby e ai loro antagonisti, non fa che alimentare il mio amore smisurato per questa serie.
5) Lost
In questo caso, fare un rewatch non è semplicemente un passatempo, ma quasi un dovere. Lost, una delle creazioni più riuscite di J. J. Abrams e Damon Lindelof è un progetto visionario che non basta una singola e superficiale visione per comprendere a fondo. I dettagli, i meccanismi interni, le scorciatoie e gli indizi che Lost lascia lungo il suo cammino, dal primo all’ultimo episodio, sono così tanti che un rewatch all’anno è quasi d’obbligo. Scovare tutti i particolari di una delle serie televisive più amate e chiacchierate di sempre è davvero un’impresa. Non per niente, nel corso degli anni, i fan hanno creato Lostpedia, una raccolta online di tutto ciò che si può osservare negli episodi. Personaggi, luoghi, antagonisti, mappa dell’isola. Ogni cosa è frutto della visione attenta e calcolata, non di chi ha avuto con Lost un approccio da “la vedo una volta e basta”, ma di chi l’ha quasi venerata come un capolavoro. Fare caso ogni volta a un elemento in più è anche a dir poco soddisfacente. Una serie che non poteva assolutamente mancare nella lista.
6) The Vampire Diaries
Un piccolo guilty pleasure per chi è anche appassionato di storie d’amore e per chi non disprezza un pizzico di teen drama. Da quando Netflix ha aggiunto The Vampire Diaries al suo catalogo, la serie ha fatto di nuovo strage di cuori. Proprio come Damon Salvatore (Ian Somerhalder). In pochissimo tempo, la serie tratta dai romanzi di Lisa J. Smith, ha riacquistato moltissimo pubblico, sia tra coloro che non l’avevano mai vista, sia tra tutti quelli che avevano già divorato le sue 8 stagioni ma che non si sono fatti scrupoli a premere ancora una volta il tasto “Play”. Bisogna ammetterlo, Elena Gilbert (Nina DObrev) e la sua eterna indecisione tra i fratelli Salvatore sono state il motore principale dell’azione per molto tempo e un po’ tutti avremmo desiderato sentirci amati e protetti come lei. Unire urban fantasy e romance si è rivelato un meccanismo vincente e, ancora oggi, un rewatch di The Vampire Diaries ogni tanto riesce a tirarmi su di morale.
7) Friends
Ebbene sì, dopo una carrellata di serie soprattutto fantasy e urban fantasy, una bella sitcom non poteva mancare. E quale sitcom può essere più confortevole e accogliente di Friends? Un porto sicuro nei giorni più tristi, quando la malinconia prende il sopravvento e quando le giornate sembrano difficili da sopportare. Quando siamo a casa da soli e abbiamo voglia di compagnia, le voci di Rachel (Jennifer Aniston), Ross (David Schwimmer), Monica (Courteney Cox), Joey (Matt LeBlanc), Phoebe (Lisa Kudrow) e Chandler (Matthew Perry) risuonano nei corridoi della nostra casa vuota. Friends è, in un certo senso, casa. Non c’è affatto storia né competizione con le altre sitcom. Non ci si stanca mai di rivedere gli episodi di questa serie. Che si tratti di episodi sparsi, scelti in base al nostro umore o che si tratti di un rewatch ordinato dalla prima all’ultima stagione ha poca importanza. Ciò che importa è quello che Friends ci lascia dopo ogni puntata. Una sensazione di familiarità che il rewatch di poche serie tv riesce a replicare.