Star come Ricky Gervais o Rihanna sono ormai sono abituate a usare il potere dei social per condividere con il proprio pubblico pensieri e opinioni, a volte senza rendersi realmente conto di quanto questa loro presa di posizione possa condizionare la community che li segue.
Se c’è una cosa che mai come in questi giorni stiamo capendo è l’incredibile influenza che la comunicazione dei social ha su di noi. Ogni volta che un personaggio pubblico si espone sui propri profili a favore di una causa o di una tematica, questo ha nell’immediato futuro un impatto mediatico di straordinaria potenza.
Cosa succede però quando una star seguita e ammirata finisce per leggerezza con il divulgare opinioni così contrastanti da scaraventarla in una gogna mediatica?
È quello che è capitato a dieci personaggi pubblici del piccolo e grande schermo negli ultimi anni, colpevoli di aver utilizzato la loro influenza con troppa superficialità e finendo in seguito per attirarsi il malcontento generale.
Partiamo dai casi “più soft” per finire con quelli che hanno realmente sabotato la star che si è macchiata della colpa di dimostrarsi superficiale su temi scottanti che hanno offeso l’opinione pubblica.
1. Ricky Gervais
L’istrionico Ricky Gervais, che ha saputo con Afterlife toccare corde emotive del nostro animo come solo i grandi interpreti sono capaci a fare, ha attirato su di sé una quantità non indifferente di critiche durante la premiazione dei Golden Globe del 2008, di cui era il presentatore ufficiale.
Esibendosi in una serie di battute particolarmente taglienti, tipiche dell’impronta comica del performer, partendo dalla scarsa altezza di Martin Scorsese fino ad arrivare all’età media che accomuna le compagne di Leonardo DiCaprio. Arrivando al limite ironizzando sulla allora recente morte di Jeffrey Epstein e sul suo presunto suicidio avvenuto in carcere.
Ricky Gervais non si é limitato solo a queste battute però. Il regista e sceneggiatore infatti si è scagliato contro le grandi piattaforme di streaming come Amazon, Apple e Disney.
Apple ha prodotto la serie televisiva The Morning Show, un film drammatico sull’importanza della dignità e sul fare la cosa giusta, realizzato da una società che sfrutta i lavoratori in Cina. Bene, dite di esserne ‘consapevoli’ ma le aziende per cui lavorate in Cina sono famose. Apple, Amazon, Disney. Se l’Isis fondasse una piattaforma di streaming, chiamereste il vostro agente, vero?
Nonostante le critiche arrivate, il giorno seguente Ricky Gervais ha reagito con grande indifferenza e ironia alle polemiche, twittando che quelle erano le migliori critiche che avesse mai ricevuto.
2. Elisabeth Moss
La talentuosa attrice pluripremiata grazie a serie come Mad Men, Top of the Lake e The Handmaid’s Tale (la cui quarta stagione è appena arrivata su TIMvision), ha ricevuto delle critiche indignate dopo il suo ringraziamento per la vittoria del Golden Globe nel 2018, ottenuto per la sua interpretazione dell’ancella Offred,
Motivo dell’insorgenza è stata la dedica che l’attrice ha fatto “alle donne che hanno avuto il coraggio di lottare per l’uguaglianza e la libertà in questo mondo”. Alla Moss in seguito è stata nuovamente contestata la sua devozione alla Chiesa di Scientology che da sempre opprime il ruolo della donna all’interno della sua istituzione e che sarebbe stata anche accusata di aver coperto e taciuto le accuse che quattro donne hanno mosso contro l’attore Danny Masterson, anche lui seguace di Scientology, ritenendo la dedica della Moss ipocrita e poco credibile.
3. Evangeline Lilly
Anche la bellissima attrice di Lost ha avuto i suoi problemi con le dichiarazioni sui social. Quando la pandemia causata dal Covid-19 ha iniziato a mietere numerose vittime anche negli Stati Uniti, costringendo i suoi cittadini alla quarantena, l’attrice si è lamentata delle restrizioni, ammettendo di non rispettare la quarantena. Lasciando inoltre commenti su Instagram che lasciavano intendere che lei ritenesse la pandemia una semplice influenza respiratoria e che in realtà il governo stesse pilotando l’emergenza solo per togliere libertà ai cittadini.
Naturalmente ha scatenato una prevedibile bufera tra i suoi follower, finendo per dover pubblicare le sue scuse sui social dopo i numerosi messaggi da parte dei suoi fan che la redarguivano per la sua leggerezza ma anche dopo le critiche di alcuni suoi colleghi tra cui Sophie Turner.
4. Mark Whalberg
Il celebre divo rilasciò una dichiarazione a caldo dopo l’attacco alle Torri Gemelle a cui scampò miracolosamente. Una dichiarazione che naturalmente, data la sua natura fortemente convinta, provocò sdegno e rabbia in tutti i parenti delle vittime del World Trade Center ma anche in tutte le persone fortemente turbate dall’attentato.
Whalberg, sicuramente sconvolto per l’ipotesi di poter essere tra le vittime, disse che se si fosse trovato realmente sull’aereo non avrebbe permesso ai terroristi di dirottare il volo e che avrebbe agito così da impedire la strage. Ovviamente dovette scusarsi pubblicamente per tale dichiarazione che fece indisporre più di un fan dall’attore.
5. Vanessa Hudgens
Anche la Hudgens si è trovata nei guai per aver rilasciato dichiarazioni troppo insensibili circa la pandemia causata dal Covid-19. Sul suo account social, l’attrice di High School Musical avrebbe commentato in modo cinico e insensibile il numero di morti causati dalla pandemia, scatenando l’indignazione pubblica e i commenti di altre star del web come la nostrana Chiara Ferragni.
Mi sembrano tutte delle grandi cavolate. Mi dispiace, si tratta di un virus, lo capisco, lo rispetto. Sì, le persone moriranno ed è terribile ma inevitabile. Non so forse non dovevo dirlo.
La Ferragni ha citato poi la Hudgens in una delle sue storie additando il suo messaggio come sbagliato e invitando tutti i suoi follower a restare isolati in casa per proteggersi dal virus. Manco a dirlo, l’attrice ha eliminato dal suo account il video incriminato e ha postato prontamente una storia in cui faceva retromarcia, invitando tutti a stare in casa e al sicuro.
6. Lili Reinhart
Il caso di Breonna Taylor ha preteso giustizia anche sui social, portando moltissime star a postare foto con il volto della ragazza assassinata dalla polizia durante una sparatoria. Obiettivo della campagna informativa è stato quello di non lasciare che il caso di Breonna non finisse come molti altri in cui sono state coinvolte persone di colore, ovvero nel dimenticatoio giuridico.
Anche la star di Riverdale ha voluto dare il suo contributo, peccato che l’abbia fatto sbagliando approccio. L’attrice infatti ha pubblicato una sua foto in topless piuttosto sexy, aggiungendo poi la didascalia: “Ora che il lato della mia tetta ha ottenuto la vostra attenzione, gli assassini di Breonna Taylor non sono ancora stati arrestati. Chiedo giustizia”.
Ovviamente l’uso del topless per attirare l’attenzione su un argomento tanto delicato ha fatto finire l’attrice nell’occhio del ciclone. Parole di scuse a profusione anche per lei e caso chiuso.
7. Emily Ratajkowski
La supermodella e attrice da poco diventata mamma è finita nel mirino degli haters per aver postato una foto del suo post gravidanza assolutamente sbalorditivo. La modella, a meno di un mese dal parto, ha pubblicizzato la sua linea di costumi sul suo account Instagram mostrando una forma fisica non solo invidiabile ma praticamente scevra dei naturali segni che a un mese dal parto è più che normale notare sul corpo di una donna.
La polemica mossa all’attrice l’accuserebbe di aver promosso, oltre ai suoi costumi, anche un modello di forma fisica demoralizzante che rischia di creare malsani tentativi emulatori. Un momento reso ancora più delicato dalle numerose prese di posizione riguardo al body positive. Anche l’attrice Claire Holt (The Originals, H20, Pretty Little Liars) ha criticato sul suo account Instagram la Ratajkowski, sostenendo che la sua foto avrebbe creato un senso di inadeguatezza nelle donne impegnate ad affrontare il post gravidanza.
8. Jeremy Clarkson
Il presentatore del leggendario show automobilistico trasmesso dalla BBC, Top Gear, ha rilasciato delle dichiarazioni talmente inaccettabili da far partire una petizione online per ottenere il suo licenziamento.
Licenziamento che tuttavia è avvenuto a causa dei problemi legati alla sua etica lavorativa e al suo autocontrollo (ha preso pure a pugni il direttore del network) e che ha causato una perdita considerevole di ascolti.
Tra i tanti sfondoni di Clarkson vi proponiamo quello che forse è uno dei peggiori:
La nostra attenzione è ora tutta rivolta a quelle persone che vogliono cambiare il loro nome da Stan a Loretta. Sì comportano come bambini: sognano cose impossibili. Tu da adulto non puoi prenderli sul serio. Non li porti neanche all’ospedale quando hanno dieci anni e dicono: “Voglio essere una ragazza, puoi amputarmi il salsicciotto?“
Una dichiarazione che ha scatenato una vera e propria protesta.
9. Rihanna
Anche la meravigliosa artista si è trovata nel mirino degli haters per alcune sue espressioni poco delicate, usate per accompagnare dei post da lei pubblicati. In uno di questi per esempio si mostrava in uno scatto seminuda, avvolta in una pelliccia. La frase incriminata in quella occasione fu “Sorry Peta”, riferendosi alla famosa associazione che lotta in difesa degli animali e della sfruttamento delle pellicce. Altro caso incriminato quello in cui postò una foto dell’ex fidanzata vietnamita di Chris Brown, definendola una torta di riso.
La star non si è mai scusata per le sue battute fuori luogo, anzi, ha continuato a parlare dell’ex con quell’appellativo razzista, un’altra che come Ricky Gervais se ne frega delle reazioni dei fan.
10. Gary Oldman
Anche il premio Oscar Gary Oldman ebbe una spiacevole esperienza con la reazione mediatica negativa quando fece dei commenti sulla comunità ebraica a Hollywood. È risaputo infatti che nell’industria cinematografica operano moltissimi esponenti della cultura ebraica e, commentando l’esclusione di Mel Gibson dall’ambiente cinematografico a causa delle sue chiacchierate dichiarazioni antisemite, Oldman fece una gaffe.
Mel Gibson vive in una città guidata da ebrei e ha detto la cosa sbagliata perché ha preso a morsi la mano che lo ha nutrito.
L’ADL, la Lega Anti Diffamazione, si è subito mossa per avvertire l’attore di non rilasciare dichiarazioni valide solo a incentivare la divulgazione di vecchi cliché sulla cultura ebraica.