Cani e gatti, d’accordo. Ma non solo: cavalli, maiali, scimmie, delfini, orche, orsi. Per non parlare di leoni marini, civette, serpenti e persino ragni e insetti vari. Dal cane Rin Tin Tin alle amantidi religiose in Criminal Minds, passando per il gatto Jonesy di Alien ai ragni di Spider-Man la lista degli animali presenti sui set di film e serie televisive se non è pressoché infinita poco ci manca.
Fin dagli inizi della cinematografia gli animali hanno condiviso la scena con gli attori in carne e ossa. Il primo fu un cane di nome Blair il quale partecipò a un cortometraggio diretto dal suo padrone, Cecil M. Hepworth (1873–1953), intitolato Alice in Wonderland. Su otto minuti le scene del cane sono davvero poche e l’impressione che ne esce fuori è che Blair non avesse alcun interesse a recitare. Eppure, quei pochi secondi, lo resero così famoso da farlo scritturare per altri tre shorts.
Il cinema muto seppe creare delle vere e proprie celebrità. La più conosciuta, tanto da meritare una stella insieme a Rin Tin Tin e Lassie sulla Walk of Fame di Hollywood, fu certamente Strongheart, un pastore tedesco vissuto tra il 1917 e il 1929 e protagonista indiscusso di diverse pellicole tra cui una versione di Zanna Bianca del 1925 che ottenne un successo strepitoso.
Nel corso degli anni la presenza degli animali sui set divenne sempre più importante. Se prima era sufficiente riuscire a inquadrarli col passare del tempo i registi divennero sempre più esigenti cominciando a richiedere agli addestratori precisi comportamenti. Nacque così una specifica branca dell’addestramento animale dedicata alla preparazione degli animali che avrebbero dovuto girare una pellicola cinematografica.
Nel 1932 una delle prime star animali del cinema sonoro fu Jiggs, meglio conosciuto come Cheeta, lo scimpanzé amico di Tarzan. La scimmia, la cui leggenda narra che fu portata negli Stati Uniti da Gary Cooper, visse tra il 1929 e il 1938 e in questi nove anni recitò in otto film ottenendo una fama mondiale.
Nel 1939, durante le riprese di Jesse James con Tyrone Power, un cavallo precipitò da una scogliera obbligando il suo addestratore ad abbatterlo. In seguito a questo terribile incidente sui set cominciò a vigilare l’American Humane per garantire i diritti e la salvaguardia degli animali durante le riprese. Probabilmente il nome dell’organizzazione non dice molto ma il disclaimer che compare nei titoli di coda dei film dove recita un animale, sì: No Animals Were Harmed, o nessun animale è stato maltrattato durante le riprese, in italiano.
L’American Humane è anche la creatrice di una sorta di Oscar per gli animali, il PATSY Award, che dal 1951 al 1986 premiò i migliori animali attori.
La storia degli animali nei film e nelle serie televisive è costellata di aneddoti divertenti e interessanti. Tra queste vere e proprie star ne abbiamo scelte dieci, quelle più iconiche. Quando si è obbligati a fare delle scelte può capitare di non accontentare tutti. Abbiamo scartato citando così alla rinfusa: il cane Einstein di Ritorno al futuro; il gatto Salem di Le terrificanti avventure di Sabrina; il cane Eddie in Frasier; il cavallo Buttermilk in numerosi file e serie western degli anni Cinquanta; il maialino Babe del film omonimo (ne usarono ben 48 per poter girare i due film perché i maialini crescono molto in fretta). Tanti nomi famosi che risvegliano cari ricordi.
Dopo aver confrontata la nostra lista fateci sapere quali avreste messo voi!
Rin Tin Tin
Yo-o Rinty! Così gridava il caporale Rusty, nella serie televisiva Le avventure di Rin Tin Tin andata in onda tra il 1954 e il 1959, quando mandava alla carica uno tra i più famosi cani dell’universo cinematografico e televisivo.
Il pastore tedesco della serie, però, è soltanto un lontano parente, e forse non è nemmeno certa la questione, del Rin Tin Tin originale, quello salvato da un soldato americano, il suo addestratore in seguito, durante la Prima Guerra Mondiale. Il primo, l’originale Rin Tin Tin nacque in Francia nel 1917 o forse nel 1918, non è certa la data di nascita. Quel che è certo è che il cane si contese, una volta raggiunti gli Stati Uniti, i contratti hollywodiani canini con Strongheart (quello di Zanna Bianca) riuscendo ad apparire in 27 pellicole prima della morte avvenuta nel 1932.
Rin Tin Tin era diventato così famoso che alla sua morte tutti i giornali americani pubblicarono articoli e necrologi e le programmazioni radiotelevisive vennero interrotte per annunciarne il decesso. Il mito di Rin Tin Tin proseguì grazie alla sua discendenza: Rin Tin Tin Jr, Rin Tin Tin III e Rin Tin Tin IV ripercorsero, è proprio il caso di dirlo, le orme del genitore con film, serie TV e persino programmi radiofonici. Di Rin Tin Tin III e del suo addestratore è interessante sapere che furono artefici dell’addestramento dei cani che vennero impiegati durante la Seconda Guerra Mondiale.
Attualmente, nella linea di successione dalla star nata in Francia siamo alla dodicesima discendenza. Candidato a diversi PATSY Award senza vincerne mai uno, il mito dura da quasi un secolo ormai e il binomio pastore tedesco Rin Tin Tin è patrimonio comune dell’umanità. Yo-o Rinty!
Lassie
Una delle star canine più popolari dell’America del secolo scorso. Lassie, un collie intelligente e coraggioso, ha dimostrato lealtà, compassione e amore verso gli esseri umani e gli altri animali coprotagonisti nei suoi film (sei tra il 1943 e il 1951), nella serie televisiva (dal 1954 al 1974), in un cartone animato (dal il 1973 e il 1975) e almeno un paio di remake (1978 e 2005).
L’eroismo di Lassie includeva il ritrovamento e il salvataggio di persone perdute, la cura dei malati e dei feriti e l’avvertimento di imminenti catastrofi naturali. Attraverso le storie di Lassie, gli spettatori hanno compreso quanto possa essere forte il legame tra cani ed esseri umani.
Il cane che sarebbe poi diventato Lassie era un collie di otto mesi di nome Pal che, nel 1940, stava portando il suo proprietario alla disperazione. La bestia, infatti, inseguiva auto, masticava mobili, abbaiava incessantemente e rifiutava l’idea di essere addomesticato. In preda allo sconforto il proprietario portò Pal alla scuola di addestramento per cani di recente apertura gestita da Rudd Weatherwax. L’addestratore accettò la sfida di educare il turbolento cucciolo e nel giro di una settimana Pal aveva imparato l’addestramento base. Malgrado i progressi il proprietario però decise di lasciarlo all’addestratore il quale ne fece il cane che tutti conoscono oggi.
Lassie morì nel 1958, di vecchiaia. Come Rin Tin Tin anche lui ebbe una lunga discendenza che percorse le sue orme rendendo immortale il mito del collie.
Tra il 1958 e il 1971 Lassie vinse nove PATSY Award e nel 1975 venne inserito dalla rivista Esquire nelle “Great American Things” insieme ad attori del calibro di Fred Astaire, John Wayne, Marylin Monroe. Lassie rimane un’icona della cultura popolare non soltanto americana, in particolare per la generazione cosiddetta boomer cresciuta con le serie televisive degli anni ’50.
Orangey
Per cambiare un po’ vi presentiamo un gatto, uno dei più famosi in ambito cinematografico e televisivo. Nessuna razza particolare, un comunissimo soriano come tanti abitano le nostre case.
Addestrato dal celeberrimo Frank Inn (ben quaranta animali da lui addestrati hanno vinto un PATSY Award) Orangey è diventato famoso per esser stato il partner felino della meravigliosa Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany che tra l’altro gli valse il secondo PATSY, unico gatto a vincerne due.
In realtà quando duettò con la Hepburn Orangey era già conosciutissimo avendo interpretato precedentemente altri film, tra cui Il diario di Anna Frank, e una serie televisiva, la sitcom Our Miss Brooks.
Orangey era considerato un tiranno, il peggior animale che avesse mai messo piede su un set cinematografico. Soffiava, graffiava e mordeva senza remore chiunque provasse a fargli fare qualcosa che non desiderasse fare. Insomma, un tipico gatto qualsiasi. Eppure, a detta dei registi, era assolutamente perfetto e capace di ripetere la stessa scena più e più volte, come e meglio di un qualsiasi attore umano.
La sua ultima interpretazione fu accanto a Eartha Kitt, interprete di Catwoman nell’iconica serie televisiva degli anni Sessanta su Batman.
Orangey morì alla ragguardevole età di diciassette anni. Le sue ceneri vennero tumulate insieme al suo addestratore quando questi morì nel 2002.
Marcel
Poteva mancare? Assolutamente no. Marcel, la scimmietta che passeggiava allegramente sulle spalle di Ross Geller, è una scimmia cappuccina dalla testa bianca. A interpretarla furono in due: Katie e, più comunemente, The Monkey. La prima veniva utilizzata per le scene dov’era richiesta maggiore interazione con gli attori, l’altra per le scene più tranquille.
Marcel, in Friends, ha girato nove episodi. Avrebbe potuto benissimo averne di più ma pare che il rapporto con l’interprete di Ross, David Schwimmer, non fosse proprio dei migliori. A detta dello stesso attore, infatti, gli fu impossibile legare con le due scimmiette a causa delle addestratrici, troppo severe.
Di queste due scimmiette, al di là della polemica tra i loro addestratori e David Schwimmer tornata a galla con la reunion del 2021, si sa ben poco. In ogni caso la partecipazione a Friends permise a Katie e The Monkey di avviare una bella carriera. Le due, infatti, ottennero diversi cameo tra i quali va ricordato quello in 30 Rock e il pilot di Y: The Last Man, nei panni della scimmietta Ampersand (sostituita inseguito con la CGI).
Dexter
Un’altra scimmia cappuccino, questa volta con la testa nera, è l’interprete della fastidiosa e, al tempo stesso divertente scimmietta che recita nei tre film Una notte al museo, insieme a Ben Stiller. Crystal, vero nome della scimmietta, ha cominciato a recitare ben prima però, interpretando la scimmia in George, Re della giungla, il film Disney interpretato da Brendan Fraser.
La carriera di Crystal è incredibile. Un critico americano cinematografico ha detto, non senza un pizzico di malignità, che questa scimmietta ha ottenuto risultati molto più importanti di tanti suoi colleghi umani. E, in effetti, non ha tutti i torti. Basti pensare che ha recitato la scimmia ubriaca nei due Dottor Dolittle, con Eddie Murphy. Nel primo American Pie e nel western Quel treno per Yuma. Per la sua interpretazione in Una notte da leoni 2 ha ottenuto la nomina al Teen Choice Award.
Il curriculum vitae di Crystal include anche diverse serie televisive tra cui Animal Practice (come dottor Rizzo), Community e la più recente Un volto, due destini.
Crystal, nel complesso, è una scimmiette da oltre due miliardi di dollari. Tanto, infatti, hanno incassato cinque film ai quali ha partecipato nel primo weekend di proiezione. Inoltre, attualmente è l’animale più pagato tra quelli in circolazione con uno stipendio di 12000 dollari a puntata per Animal Practice.
Stella
Stella! Stella! Cameron, in t-shirt bianca e jeans, urla il nome del cane di Jay. Gloria lo guarda, gli chiede se abbia visto la cagnolina. Lui, sicuro di sé: “No ma ho visto me stesso nel ruolo che sono nato per interpretare: quello di Marlon Brando in Un tram chiamato desiderio”.
Una scena meravigliosa divenuta iconica. Che non sarebbe mai accaduta se nel cast di Modern Family non fosse stato inserito il personaggio di Stella, appunto, l’adorata bulldog francese il cui vero nome Brigitte.
Ma l’adorabile Stella, in realtà, è stata interpretata da due cagnette diverse seppure, tra loro praticamente gemelle. Infatti, a Brigitte (che prestò il musetto a Stella per due sole stagioni) subentrò Beatrice (che invece durò fino all’ultima stagione). Le cagnoline erano entrambe addestrate dalla stessa persona ma con due differenti proprietari. Quello di Brigitte al termine della seconda stagione ebbe una disputa legale con l’agenzia che la rappresentava. Perdendo la causa la cagnolina non poté più partecipare alla serie lasciando il posto alla sostituta la quale, invece, durò fino all’ultimo episodio.
Purtroppo, poco dopo il termine delle riprese Beatrice è stata ricoverata d’urgenza in una clinica veterinaria e, in seguito a complicazioni operatorie è deceduta lasciando un profondo sconforto nei suoi colleghi umani che l’hanno ricordata, commossi, sui social.
Furia
Furia cavallo del west / che beve solo caffè / per mantenere il suo pelo / il più nero che c’è. Che bevesse solo caffè lo sanno in tanti. E che si lavasse i denti col seltz perché, in fondo, stava sul set? Furia cavallo del west, Fury in inglese e poi per le repliche Brave Stallion, è il cavallo più conosciuto al mondo. Ogni sabato mattino, tra il 1955 e il 1960, sulla NBC, veniva trasmesso un episodio di trenta minuti circa, in bianco e nero, con protagonista questo meraviglioso animale. Attraverso trame semplici la serie promuoveva valori morali ed etici magari non particolarmente profondi ma certamente positivi.
Nato le 1943 in Missouri Furia era un American Saddlebred, un americano da sella, di nome Highland Dale, dal manto completamente nero e una stella bianca sulla fronte, scoperto a 18 mesi dal suo addestratore, Ralph McCutcheon, così bravo da essere soprannominato “l’uomo che sussurrava ai cavalli”.
La carriera di Highland Dale iniziò molto presto, nel 1946, in Black Beauty. Per circa dieci anni interpretò qualsiasi scena nella quale occorresse un cavallo nero. Ma la sua consacrazione avvenne interpretando War Winds ne Il Gigante (1956) con James Dean, Rock Hudson ed Elizabeth Taylor. Alla fine del film Highland Dale, su tre gambe, doveva raggiungere il casale della Taylor ed emettere uno straziante nitrito. La scena fu un successo tale che il cavallo divenne subito una vera star.
Dopo il successo ne Il Gigante a Highland Dale venne affidato il ruolo di Furia, un ruolo cucito su misura. Della seria, 114 episodi, il vero protagonista era lui e gli attori in carne e ossa (tra i quali spiccava Peter Graves, futuro protagonista di serie e film di grande successo come Mission Impossible, Love Boat e L’aereo più pazzo del mondo) semplici comprimari.
Willy
I film di Free Willy, che raccontavano la storia dell’insolita amicizia tra un ragazzo problematico e un’orca, sono stati alcuni dei film di maggior successo degli anni Novanta. L’orca che ha recitato nei film, Keiko, ha avuto una carriera tra le più drammatiche nella storia degli attori animali.
Catturato nel 1979, si è esibito in vari parchi acquatici in Canada e Città del Messico dove è stato scoperto dalla produzione in cattive condizioni di salute fisica, nel 1993. Al termine delle riprese, la Warner Bros decise di fornire a Keiko una piscina più grande con l’obiettivo, poi, di rimetterlo in libertà. Trasportato in Islanda Keiko passò cinque anni seguendo un lungo e complesso programma di reinserimento acquatico.
Dopo un anno dal suo rilascio, purtroppo, l’orca morì. L’opinione pubblica e gli scienziati si divisero tra quelli che consideravano l’idea di rimetterla in libertà una cosa sbagliata e gli altri, convinti che sarebbe stato giusto ridarle la libertà almeno per quei pochi anni che le restavano da vivere. Quel che è certo è che la storia di Free Willy ha commosso il mondo e ha insegnato alle nuove generazione che l’uso degli animali nei parchi acquatici per il puro divertimento non è certamente salutare per le bestie.
Ferguson
O Furguson? A quanto pare esistono due versioni per il nome del gatto di New Girl. La prima sembra essere, in realtà, la versione italiana in quanto il gatto, secondo Cheryl Shaw sua proprietaria e addestratrice, si chiamerebbe Furguson, nome che contiene la parola fur che in inglese significa pelliccia.
In ogni caso Ferguson o Furguson è un Exotic Shorthair maschio, un parente alla lontana del persiano con il quale condivide il musetto schiacciato ma non il pelo che è, appunto, corto.
Il gatto di New Girl, racconta l’attore che interpreta Wiston il personaggio che l’ha adottato dopo una particolare vicissitudine, apparentemente sembrava un animale docile, pacifico, di indole buona con quell’aria pacata. In realtà, oltre ad avergli creato non pochi problemi a causa dell’allergia al pelo, Ferguson o Furgoson che dir si voglia pare fosse piuttosto incline a scappare dal set alla fine di ogni scena girata, graffiare e mordere i membri della troupe. Insomma, anche lui come Orangey, un vero gatto.
Flipper
Flipper è nato da un’idea dello stuntman subacqueo Ricou Browning. Mentre guardava Lassie in televisione con i suoi figli Browning pensò che sarebbe stato interessante creare un personaggio marino che avesse un po’ le caratteristiche eccezionali del famoso collie. L’idea piacque moltissimo a Ivan Tors, produttore della fortunata serie televisiva Sea Hunt (1957-1961).
Flipper fu un successo internazionale: due film (1963 e 1964) e una serie televisiva andata in onda sulla NBC dal 1964 al 1967.
Per i due film Browning addestrò Mitzi e per farlo utilizzò una tecnica quanto meno insolita per l’epoca. Infatti, mentre fino a quel momento per addestrare i delfini gli addestratori restavano ai bordi della piscina Browning si rese conto che entrando in acqua il processo di apprendimento dell’animale era decisamente più veloce.
Per la serie invece vennero addestrati cinque delfini femmine: Suzy, Kathy, Patty, Scotty e Squirt. Di queste la più importante e ricorrente fu Suzy alla quale erano demandate le scene principali, tranne la famosa passeggiata all’indietro sulla pinna per quale venne usato un delfino maschio. Accanto al delfino è protagonista Sandy Ricks, all’epoca interpretato dal quindicenne Luke Halpin.
Per tre anni la serie Flipper ha affascinato e intrattenuto milioni di persone. È stata premiata con tre PATSY Award. Nel 1996 è stato fatto un remake del film con interpreti Paul Hogan ed Elijah Wood. L’eredità Flipper, come quella di Willy sopravvive con un crescente interesse, consapevolezza e preoccupazione nei confronti dei delfini usati nei parchi acquatici.
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