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5 guilty pleasures delle Serie Tv di cui non mi vergogno minimamente

Benedetti dal Signore
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Perché doversi sentire in colpa per le serie che amiamo vedere? Questa è la domanda che mi sono posta mentre, scorrendo sui social, ho letto la domanda posta da un utente su quali fossero i guilty pleasure (i cosiddetti piaceri proibiti) seriali dei suoi follower. Dopotutto, se ci prendiamo la briga di passare ore e ore su una serie tv e di considerarla nel nostro intimo come un piacere personale, perché vergognarcene? E se si parla di una visione piacevole, per quanto essa possa essere considerata come antiquata, fuori dal target di riferimento, trash o intellettualmente poco elevata rispetto agli standard di cinefili o della maggioranza dei serializzati, che problema c’è? Ecco perché, con orgoglio, voglio portarvi con me in uno strano viaggio, quello tra alcune serie tv che, come Riverdale, per un motivo o per un altro, solitamente non costituiscono un motivo di vanto tra gli amanti delle serie tv, ma che per qualche strano motivo mi sono sempre piaciute, nonostante siano lontane da quelli che solitamente sono i miei gusti.

Da Riverdale fino a Dinotopia, ecco la mia stramba lista di guilty pleasure di cui, nonostante tutto, vado fiera.

Benedetti dal Signore

Benedetta Vanotti

Inizio la nostra lista cercando di sbloccarvi un ricordo: Ezio Greggio e Enzo Iacchetti dell’età d’oro, vestiti da frati, mentre cantano un fin troppo orecchiabile ritornello e ricreano un divertente balletto al ritmo di tanti Umpa Zumpa della sigla scritta, tra gli altri, da Eros Ramazzotti!

Ma vai, vai, vai! Ma vai a farti frate, ascolta solo il cuor. Testa. Il cuor, ascolta solo il cuor! Spegni l’auto vai a camminare. Parla con gli altri senza il cellulare. Molla la dieta e il macho fisico, ascolta solo il cuor! Testa. Il cuor. Ascolta solo il cuor!

Probabilmente saranno in molti a pensare che forse farei bene a vergognarmene, ma, con tutta onestà, proprio non riesco a volere male a Benedetti dal Signore, fiction di Canale 5 andata in onda nel 2004, ma alla quale io mi approcciai per la prima volta nel 2007, alla veneranda età di 11 anni. Un amore smisurato visto che, pur di recuperare le puntate che io puntualmente perdevo dato che il coprifuoco alle 21:30 non mi permetteva di guardare la fiction in diretta, mi facevo registrare in videocassetta gli episodi dai miei genitori per poterli recuperare il giorno seguente. Quando poi recentemente ho avuto modo di rivedere delle clip della serie grazie a dei video caricati su Youtube, devo dire di non essere rimasta delusa! Certo, il classico moralismo non manca, ma mi sono riscoperta a sorridere e a divertirmi come quando, da bambina, mi sono approcciata per la prima volta alle storie di fra’ Martino e fra’ Giacomo e alle loro simpatiche indagini!

Dinotopia

Dinotopia (640×360)

Restiamo sempre nel viale dei ricordi e andiamo ora a parlare di una serie tv che probabilmente è invecchiata davvero male, soprattutto nel comparto effetti-speciali ma che per me rimane una vera e propria chicca, ossia Dinotopia, serie tv dei primi anni ‘2000 di genere avventura-fantastico incentrata sul percorso di due fratelli, Karl e David che, dopo un incidente aereo si ritrovano sulla misteriosa isola di Dinotopia in cui dinosauri parlanti ed esseri umani hanno creato una società in cui poter convivere in apparente armonia. Una serie che sicuramente oggi sarebbe disprezzata da parecchi, ma che per me raccontava una storia interessante, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo del rapporto di affetto misto ad antagonismo dei due fratelli protagonisti e per la sua peculiare ambientazione. Un amore, il mio, che però ai tempi non fu molto corrisposto dal momento che la serie fu cancellata già alla prima stagione, dopo solo 13 episodi (12 se ci riferiamo all’Italia). Che rimpianto!

Riverdale

Riverdale (640×360)

Ma ora parliamo di una serie recentemente cancellata da CW che sto ancora finendo di recuperare, una piccola perla del trash, che non poteva mancare in questa lista: l’unica e inimitabile Riverdale, partita come teen drama dalle sfumature mistery e finita per essere uno strano catalizzatore di bizzarrie e kitch. Caotica, a tratti delirante, con storyline spesso assurde e con personaggi che si comportano in modo davvero assurdo e innaturale, capace di svoltare e di cambiare anima di puntata in puntata a seconda dell’occasione: talmente imbarazzante da fare il giro su se stessa e diventare incredibile e appassionante come poche cose nella vita. Sarà forse il fascino per il grottesco, la brama di scoprire cosa diamine si potrebbero inventare gli sceneggiatori per portare all’apice dell’assurdità le sottotrame mistery, le love story di adolescenti dall’aspetto di adulti in carriera e di genitori da incarcerare prima di subito, chissà!

Riverdale porta con sé un fascino incredibile che me la fa adorare in ogni sua delirante puntata. E va benissimo così.

H2o

Riverdale
H2o (640×360)

FA-VO-LO-SA! Dite quel che volete: che non è credibile che le protagoniste della serie riescano a non far praticamente mai scoprire il loro segreto, ossia di essere sirene, quando basta loro anche solo una goccia d’acqua per farsi spuntare una vistosa coda dorata, non mi importa. H2o è e rimane una delle mie serie comfort, capace di farmi sognare e volare con le ali della fantasia quando ero una ragazzina e di farmi staccare il cervello e di farmi divertire per le sue tante ingenuità nell’età adulta. La serie che ha lanciato la carriera di Phoebe Tonkin, con la sua leggerezza e le sue spiagge australiane, riesce sempre a rilassarmi come poche altre cose, nonostante il suo oggettivo basso profilo intellettuale.

Flight 29 Down

Riverdale
Dispersi – Flight 29 (640×360)

Dopo due serie tv molto conosciute come H2o e Riverdale, arriviamo ora, invece, a uno show di cui sono piuttosto sicura che la stragrande maggioranza di voi non ricorderà affatto: parliamo di Flight 29 Down, una serie tv per ragazzi prodotta dal canale Discovery Kids e approdata in Italia grazie a Nickelodeon e poi a Rai 2 col titolo di Dispersi – Flight 29. Naufragato su un’isola del pacifico dopo un incidente aereo, un gruppo di ragazzi si ritrova a dover tentare di trovare un modo di sopravvivere alla natura selvaggia e di capire come ricreare una sorta di società. Una specie di Lost in chiave teen che vede tra i suoi protagonisti Corbin Blue e che, visto il periodo in cui è stata prodotta, non può che essersi ispirata alla serie di successo della ABC.

Una serie tv molto leggera e ingenua, adatta ad un pubblico di giovanissimi, con un sacco di difetti, come personaggi davvero poco assennati e intelligenti che non fanno altro che complicarsi inutilmente la vita e una scrittura davvero superficiale… Eppure, nonostante tutti i suoi difetti, pagherei oro per poter rivedere ora Flight 29 Down: chissà quante chicche potrei riuscire a scovare!

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