Uno spettacolo si può preparare in un mese. Improvvisare, invece, richiede una vita. Così diceva il grande Pino Caruso. E se è vero che l’improvvisazione rimane un’arte complessa per alcuni impossibile anche dopo una vita intera spesa a recitare, altri sono riusciti a padroneggiarla talmente bene che a volte diventa difficile distinguere il confine tra improvvisazione e programmazione, tra la parola scritta (da altri) e il genio (proprio). E in questi casi non si può che seguire l’artista, sperando di essere all’altezza. Ne sapeva qualcosa il grande Robin Williams, talmente avvezzo all’improvvisazione da modificare l’intero script di una puntata di Mork & Mindy a braccio, con regista, cameramen e comprimari che non potevano fare altro che accompagnare.
Di attori che hanno provato l’ebbrezza di inventarsi frasi o addirittura interi momenti ce ne sono a migliaia, alcune delle scene più iconiche che conosciamo addirittura non avrebbero mai dovuto esistere, mentre alcune improvvisazioni hanno proprio fatto la storia del cinema. A volte questi attori hanno talmente tanto superato il limite per entrare nel personaggio, da essere capaci di parlare per loro senza quasi seguire lo script. La testimonianza che per il pubblico questi sono gli attori migliori è tutta nei premi vinti e nelle nomination: non è una cosa così assurda notare come i soliti grandi mostri dell’improvvisazione (come lo stesso Robin Williams) siano nella lista.
Questo perché l’improvvisazione da sempre ci emoziona, ci ammalia e ci affascina. Fa cadere i muri tra noi che guardiamo e loro che recitano una parte, rende tutto più naturale.
Abbiamo deciso quindi di parlare di 8 attori che improvvisano continuamente sul set, ben consapevoli di averne lasciati fuori molti. Ma qui potete aiutarci: quali altri attori secondo voi sono maestri dell’arte dell’improvvisazione?
1) Robin Williams
Non potevamo non iniziare con il re dell’improvvisazione. Robin Williams ha cominciato a farsi conoscere al pubblico con il già citato Mork & Mindy, addirittura uno spin-off di Happy Days. E già allora, nel lontano 1978, Robin Williams si era fatto notare per la sua strabiliante capacità di improvvisare. Era talmente strabordante che leggende narrano della totale arresa di regia e sceneggiatura, che a un certo punto decisero di fare fare a lui. Più del 70% delle battute erano farina del suo sacco e agli altri attori fu chiesto semplicemente di seguire il suo estro. Si dice anche che non tutti fossero felici di farlo, anche perché non tutti gli attori sono capaci di essere così geniali a braccio. Da allora Robin Williams ha improvvisato in ogni film a cui ha preso parte.
Mrs. Doubtfire e la mitica scena del tè, la risata scompisciante e assolutamente non prevista di Matt Damon in Will Hunting – Genio ribelle, addirittura l’improvvisata in Friends con l’amico Billy Crystal. Non si contano. Però i nostri momenti preferiti in assoluto sono due: in Good morning, Vietnam del 1988 Robin Williams interpretava il presentatore radiofonico Adrian Cronauer. Ormai è assodato che Barry Levinston decise di lasciargli completa carta bianca per le sue scene in radio, al punto che tutte le reazioni degli altri presenti nel film sono assolutamente genuine. L’altra è quando doppiò il Genio in Aladdin: oltre al normale script, Robin Williams mandò alla Disney più di 16 ore filate di imitazioni casuali. Pare furono gli animatori stessi a scegliere quali riprodurre in cartone animato. Un genio.
2) Jim Carrey
Altro giro, altro genio. Jim Carrey ha fatto dell’improvvisazione una delle sue cifre stilistiche. Forse non è un caso che i più grandi provengano dalla commedia né che abbiano dentro di sé dei forti confitti personali. Le storia di Jim Carrey e Robin Williams sono state molto simili e forse la loro capacità di sentire le emozioni a fior di pelle è ciò che li ha resi grandi. Ancora come Robin Williams, Jim è riuscito a portare avanti un’intera pellicola senza leggere neanche mezza parola dello script. Se Robin Williams l’ha fatto soprattutto con Mork & Mindy, Jim Carrey l’ha fatto con Sonic, dove il suo Dr. Ivo Robotnik è l’unico motivo per vedere il film. Il regista stesso ha ammesso che Carrey non ha mai letto neanche una frase dello script e lui ha semplicemente deciso di lasciargli carta bianca. Come dargli torto.
A questo però si aggiungono le infinite improvvisazioni in tutti i suoi film: da Ace Ventura a Io, Me & Irene, dal party medievale in Il Rompiscatole (con Matthew Broderick inevitabilmente costretto a seguirlo) a persino The Truman Show, dove s’inventò di sana piana la parte dello specchio. Ma il racconto più simpatico resta quello di The Mask, dove s’infilò di nascosto un preservativo in tasca e lo tirò fuori durante la scena dei palloncini per fare uno scherzo al regista Chuck Russell… che decise di tenerlo nel montaggio finale. Jim è talmente conosciuto per l’improvvisazione che sul set di The Eternal Sunshine of the Spotless Mind il regista Michel Gondy gli chiese espressamente di non improvvisare.
3) Steve Carrell
Sì, abbiamo messo tre grandi della commedia vicini ma non è colpa nostra se sono dei mostri. Steve Carrell per carriera e generi è molto vicino a Jim Carrey (al punto che li abbiamo messi a confronto in una virtuale sfida all’ultimo film) e anche lui è un grande dell’improvvisazione. Gli esempi più lampanti sono in The Office, sitcom nella quale interpreta Michael Scott. La storia della serie è piena zeppa di momenti in cui i suoi poveri colleghi hanno dovuto seguirlo a caso, tra cui ricordiamo il ditopene e il bacio a Oscar (sì, lo script gli diceva solo di abbracciarlo). Indimenticabile poi è il finto documentario di New York, totalmente improvvisato, che portò uno sconvolto cameraman a seguirlo per le strade della metropoli mentre la gente continuava ad accumularsi intorno a loro.
Ma da attore versatile qual è, Steve Carrell non è solo The Office. Ha improvvisato moltissime scene anche in A cena con un cretino e The Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy (con un altrettanto improvvisato Will Ferrell). Soprattutto, era improvvisata la scena della pool dance in Notte folle a Manhattan, il che vuol dire che le espressioni degli altri attori erano vere. In ultimo, l’iconica scena della ceretta in 40 anni vergine non prevedeva che lui venisse incerettato davvero. L’ha deciso lui. Masochismo allo stato più alto.
4) Neil Flynn
Andiamo, lo sapevate tutti che questo momento sarebbe giunto. Neil Flynn, altro attore comedy molto sottovalutato, è salito alla ribalta grazie all’iconico e inquietante personaggio dell’Inserviente nella mitica Scrubs. Nato per vivere solo un episodio, il personaggio fu così brillantemente recitato e accolto, che non solo Bill Lawrence decise di tenerlo ma acquistò via via sempre più spazio, fino ad ottenere varie storyline e un intero episodio totalmente dedicato. Inoltre, le ultime puntate della serie sono dedicate proprio al suo matrimonio, rendendolo di fatto uno dei personaggi principali. La sua storia da improvvisatore sul set è largamente conosciuta ai fan.
Si dice infatti che, se anche inizialmente il regista e autore avesse provato a scrivergli le battute, col passare del tempo Bill Lawrence avesse deciso di consegnare a Flynn un canovaccio di tre righe sull’episodio in generale, dandogli poi completa libertà su cosa dire in scena. Lo stesso Flynn affermò in un’intervista che a volte riceveva solo la scritta “entrare qui” per fargli capire dove presentarsi in scena e nient’altro. A volte le sue idee erano così assurde da essere costretti a ripetere la scena più volte a causa delle reazioni genuine degli altri personaggi. A giudicare dal risultato finale, non possiamo che fargli tanto di cappello per il suo Inserviente ha indiscutibilmente elevato la serie.
5) Robert Downey Jr.
Attore molto amato, dal passato cinematografico abbastanza variegato e oggi mostro sacro del MCU, Robert Downey Jr. è conosciuto per essere uomo di eccessi anche sul set. Ha abituato da tempo tutti i suoi colleghi a stare sempre in allerta quando girano una scena con lui, proprio per la sua rinomata inaffidabilità nel seguire lo script. La maggior parte delle sue improvvisazioni riguardano soprattutto il franchise Marvel, del quale ama esplorare le relazioni, sfidando anche i colleghi a fare altrettanto. Un esempio su tutti è quello con Tom Holland che in Spider-man: Homecoming interpreta ovviamente Spider-man. In una scena in macchina tra i due, Holland trovò divertente l’idea di improvvisare un abbraccio a Tony Stark, al quale RDJ rispose con un’altrettanto improvvisata battuta.
Una cosa simile avvenne in The Avengers, dove RDJ nascose del cibo sul set per contravvenire alle regole di Joss Whedon. In una scena, l’attore pensò bene di tirare fuori dal nulla un sacchetto di mirtilli e offrirli agli altri attori che decisero di seguire la sua scia senza protestare. Sempre in The Avengers, forse non tutti sanno che la scena post-credit della cena non era prevista e fu aggiunta solo perché RDJ improvvisò una battuta sul cibo. Ma le scene in assoluto più improvvisate derivano da Sherlock Holmes, dove l’alchimia tra lui e Jude Law era tale che a un certo punto il regista Guy Ritchie cominciò a scrivere sullo script: “battute tra Sherlock e Watson”, dandogli completa carta bianca. Si dice che il 90% del film fosse fatto dalle loro totali improvvisazioni.
6) R. Lee Ermey
Quando poi la vita vera si fonde con la finzione non c’è molto da fare, si può solo assecondare la realtà dei fatti. Già apparso in alcuni film di guerra sempre in ruoli autoritari, Lee Ermey fu anche consulente tecnico per Francis Ford Coppola sul set del mitico Apocalypse Now grazie alla sua lunga esperienza in ambito militare. Ermey fu infatti Sergente Istruttore dei Marines e supporto all’aviazione nella guerra del Vietnam. Proprio per queste esperienze di vita, Emery si propose come assistente tecnico per Full Metal Jacket ma, quando Kubrick vide un suo vecchio video di addestramento, decise di scritturarlo come Sergente Istruttore Hartman. Leggenda vuole che Kubrick avesse deciso di dargli la libertà di scriversi da solo i monologhi delle sue scene.
Il personaggio del Sergente Hartman piacque così tanto che fu inserito in altre due pellicole: nel pilota di Above and Beyond e in Sospesi nel tempo. Meno conosciuto è il fatto che questo ruolo fu così perfetto da valergli una nomination come Migliore Attore Non Protagonista ai Golden Globes. Lee Ermey ha poi incontrato un altro attore e grande improvvisatore di questa lista: ha preso parte in Scrubs in un cameo in cui recitava nella parte del padre dell’Inserviente (Neil Flynn). Anche in questo caso i due hanno giocato molto d’improvvisazione visto che le punzecchiature al protagonista non erano scritte da nessuna parte.
7) Sacha Baron Cohen
E se il confine tra recitazione e vita vera sparisce totalmente, trasformando gente comune in attori? Questo è quello che deve essere venuto in mente un insano giorno a Sacha Baron Cohen, senza dubbio uno degli attori (e autori) più irriverenti del cinema odierno. Una delle sue prime follie, AIi G, si basa completamente sulla sua capacità di improvvisatore nato: vestendo i panni di un finto gangsta rapper, Ali G andava in giro a intervistare e riprendere persone ignare del fatto che fosse solo una parodia. Cohen stesso racconterà in un’intervista che il suo piano era di farsi accompagnare da un collega ben vestito che sembrasse un vero giornalista per fare abbassare la guardia ai suoi malcapitati. Ovviamente questo lo portava a non avere uno script e dover improvvisare a seconda delle inconsapevoli risposte.
In questo modo Cohen intervistò anche moltissime personalità di spicco in vari campi, ma la troppa popolarità lo portò a dover interrompere. Inventò però personaggi via via più irritanti e scene sempre più improvvisate, una delle quali (rimasta nella storia) lo vede arrivare agli Academy Awards (non invitato) vestito dalla parodia di Gheddafi, ai tempi ancora vivo, e con un’urna che conteneva le finte ceneri del dittatore koreano Kim Jong-il. In un sipario assolutamente improvvisato, gettò le ceneri sull’intervistatore e si fece portare via dal red carpet dalle autorità. Quando si dice la dedizione all’improvvisazione.
8) Melissa McCarthy
Se dobbiamo parlare di attori esplosi all’improvviso, non possiamo non parlare di Melissa McCarthy. Nonostante sia nello showbiz da lunghissimo tempo, è solo negli ultimi anni che ha avuto davvero la possibilità di brillare sia in ruoli comici che drammatici. In entrambi i casi, però, una cosa che ha dimostrato di saper fare e anche molto bene è l’improvvisazione. Grande merito del regista Paul Feig che, vista la sua brillantezza, ha deciso di lasciarle molta carta bianca. Per esempio in Le amiche della sposa McCarthy improvvisa moltissime scene sull’aereo con il marito (anche lui nel film). Un altro film sorprendente sempre dell’accoppiata McCarthy/Feig è Spy, dove McCarthy si trova a recitare e improvvisare con uno stupefacente Jason Statham, che fa praticamente una parodia di se stesso. In questo caso le improvvisazioni di McCarthy sono così assurde da valerle più di una candidatura come migliore performance/attrice comica.
Come abbiamo detto però la McCarthy brilla anche nel drammatico e infatti la scena della drammatica confrontazione con Annie in Le amiche della sposa è quasi tutta farina del suo sacco. Anzi, sembra che la scena venne completamente riscritta seguendo le sue suggestioni. Stessa cosa vale per una scena di Corpi da reato, dove lei e Sandra Bullock recitano perfettamente una contro l’altra, improvvisando molte battute. La stessa Bullock affermerà che “l’improvvisazione è come un muscolo e va allenato, noi l’abbiamo fatto”. Anche se la McCarthy è ancora relativamente la meno conosciuta di questa lista, si è meritata di diritto il suo posto in quanto portatrice di un’intera nuova generazione di improvvisatori.