Sono passati dieci anni dalla scomparsa di Robin Williams, ma ancora oggi pensiamo a lui come a uno degli attori americani più dotati e geniali del piccolo e grande schermo. Pochi come lui hanno avuto l’abilità di improvvisare, riuscendo a farci ridere di cuore in una scena e a commuovere in quella successiva.
Robin è stato attore teatrale e cinematografico, comico e doppiatore e il suo debutto è avvenuto negli anni ’70 nella serie televisiva Mork & Mindy, in cui era il protagonista. Sono sicura che la maggior parte di voi ricorda il famosissimo saluto Na-no Na-no, con le dita della mano allargate. Il suo primo ruolo nel mondo del cinema è invece quello di un avvocato ne Il film più pazzo del mondo, al quale sono seguite pellicole indimenticabili che lo hanno portato alla notorietà e al successo internazionale.
Nei diversi personaggi che ha interpretato durante la sua lunghissima carriera, lo ricordiamo vivace, allegro, spontaneo, scanzonato. Ma anche riflessivo, saggio, profondo. È stato un dottore, un professore, una tata, Peter Pan, un dj, un presidente, un alieno. E tante altre cose ancora. Insomma, è stato uno dei più grandi artisti di tutti i tempi.
Quindi preparate i fazzoletti per le sue 5 (+1) migliori interpretazioni
1) Good Morning, Vietnam (1987)
Una commedia frenetica ma anche un film drammatico, in cui la guerra viene percepita in ogni sentimento antimilitarista e in ogni discorso dei personaggi. Il protagonista è Adrian Cronauer, un aviere trasformatosi in dj, interpretato da Robin Williams. È il 1965 e Adrian viene inviato in Vietnam con il compito di gestire un programma della radio locale dell’esercito statunitense. Le prime parole di saluto con cui inizia la sua trasmissione “Gooooood Morning, Vietnam” diventano il titolo stesso del film per la loro potenza espressiva, oltre a un simbolo di riconoscimento per tutti i soldati stanziati a Saigon, che si fanno travolgere e coinvolgere sin dall’inizio dalla vivacità, dalla simpatia e dalle battute irriverenti e sboccate di Adrian.
Quest’ultimo, con la sua personalità incontenibile e istrionica, stravolge tutte le regole della stazione radiofonica, abolendo i comunicati drammatici, la propaganda ufficiale e trasmettendo musica rock. Bellissima la colonna sonora composta dalla selezione degli artisti fatta da Adrian, tra i quali James Brown, The Beach Boys e Louis Armstrong. Un momento prezioso per i soldati in cui prendere un respiro profondo, ridere e trovare un po’ di spensieratezza in mezzo alla violenza e alla morte causate dalla guerriglia.
Robin, con la sua abilità nell’improvvisazione e lasciato quindi libero dai vincoli del copione, è il fulcro intorno a cui ruota tutto il film. La sua bravura gli è valsa infatti la prima candidatura a un Premio Oscar e la vittoria di un Golden Globe come miglior attore protagonista.
2) L’attimo fuggente (1989)
Per questo film esiste una regola scolpita nella pietra e dalla quale nessuno di noi è ancora riuscito a sfuggire: per quanto si possa vedere e rivedere infinite volte, ci farà sempre commuovere come fosse la prima. Robin Williams veste i panni dell’originale professor John Keating, docente di letteratura in un collegio maschile inglese.
Keating parla dritto al cuore dei suoi studenti e a quello di noi spettatori. Racconta di libertà, di poesia, dell’importanza del pensiero critico, di Carpe Diem, del pericolo del conformismo e di come si può e si debba creare il proprio percorso di vita unico e personale. Ognuno di noi deve trovare il proprio ritmo. Nulla è predeterminato. Keating è un professore empatico, sensibile, pieno di passione, attento alle peculiarità di ogni suo allievo e rispettoso delle profonde differenze che esistono tra l’uno e l’altro. La sua, è una classe eterogenea, dove la timidezza incarnata da Todd (Ethan Hawke) convive accanto al coraggio e all’irriverenza di Charlie (Gale Hansen).
L’epilogo della storia con il suicidio di Neil (Robert Sean Leonard), uno studente con l’interesse per il teatro, è tragico ma efficace nel denunciare la società omologante, il ruolo inadeguato dell’istruzione e delle istituzioni e soprattutto il rapporto tossico che si crea tra genitori e figli, quando questi ultimi sono obbligati a soddisfare le ambizioni e le aspettative degli adulti di riferimento.
L’interpretazione commovente e altruista di Robin Williams vuole quindi trasmettere un messaggio importante alle vecchie generazioni, ricordando che anche loro sono stati giovani e che sono tutt’ora imperfetti ma unici, proprio come qualsiasi essere umano.
3) Hook, Capitan Uncino (1991)
Quando ero bambina conoscevo questo film a memoria. Sapevo addirittura le battute del copione di ogni singolo personaggio. Del resto Peter Pan era anche uno dei miei libri preferiti, e vederlo riprodotto in carne e ossa fu una sorpresa e un’emozione fortissima.
Ora che sono adulta, penso che quest’opera debba essere mostrata ai propri figli o nipoti, perché rappresenta una dedica semplice e appassionata all’infanzia. Ma è anche un film senza tempo e senza limiti di età, perché l’idea inedita di raccontare la storia di un Peter Pan adulto (Robin Williams), ci permette di immedesimarci nello stesso Peter, il quale ha perduto tutta la magia e la meraviglia di quando era bambino, proprio com’è accaduto a noi.
Robin infatti è Peter Banning, un avvocato di successo ossessionato dal lavoro, sposato e con due figli. Non ricorda nulla del suo passato e non è minimamente interessato alle attività dei suoi bambini. Insomma, un personaggio abbastanza sgradevole. La trama però prende una piega inaspettata quando Capitan Uncino (Dustin Hoffman) rapisce i figli di Peter e quest’ultimo viene portato da Trilli (Julia Roberts) sull’Isola che non c’è per liberarli.
E qui cambia tutto. Peter Banning diventa Peter Pan. Impara nuovamente a volare, gioca e scherza con i bambini sperduti, ricorda i bei tempi trascorsi con Trilli e sfida il suo eterno rivale, Hook. Il trio formato da Peter, Uncino e Spugna (Bob Hoskins) è semplicemente esilarante.
E Robin Williams, con il suo Peter stralunato, disorientato, ma anche nostalgico e felice quando ricorda chi è e da dove viene, ci ha regalato una grande avventura, riaccendendo la nostra fantasia e i nostri sogni.
4) Mrs. Doubtfire (1993)
Robin-Mrs Doubtfire che balla usando la scopa e l’aspirapolvere come chitarra mentre fa le pulizie. Mrs. Doubtfire senza la sua maschera di trucco sul viso, che per non farsi scoprire prende una torta dal frigo e se la butta in faccia. Sempre lei al ristorante con la sua famiglia (quella vera, anche se loro ancora non lo sanno!) mentre corre in bagno a cambiarsi per ritornare sé stesso e sedersi ad un tavolo diverso insieme al suo nuovo datore di lavoro. Per poi tornare di nuovo in bagno ed essere Mrs. Doubtfire.
Basterebbero queste tre sequenze per dimostrare la grandezza dell’interpretazione di Robin Williams in questo film. Versatile e ingegnoso, dolce e divertente, l’attore ha saputo incarnare alla perfezione un padre di famiglia separato, disoccupato e con tre figli, che si traveste da simpatica baby-sitter per trascorrere più tempo possibile con i suoi ragazzi. Robin si sdoppia e si unisce, fino a che il padre e la tata diventano una persona sola, amata e accettata da tutti, persino dalla ex-moglie.
Mrs. Doubtfire è una commedia per famiglie. Un classico intramontabile che ha attraversato tutte le generazioni e il merito è naturalmente di Robin Williams, vincitore del Golden Globe come miglior attore anche in questo film.
5) Patch Adams (1998)
Patch Adams è un film semi-biografico basato sulla storia della vita del Dr. Hunter “Patch” Adams (Robin Williams). Dopo aver tentato il suicidio, Patch decide di internarsi spontaneamente in un istituto psichiatrico, dove conosce altri pazienti e dove capisce che l’approccio medico alla cura della persona e della malattia andrebbe rivoluzionato completamente. Si iscrive quindi all’università, alla facoltà di Medicina, diventando uno studente brillante dalle idee non convenzionali. In seguito inizia lui stesso a lavorare come dottore e a cambiare la vita dei suoi pazienti tramite la terapia del buon umore, basata sulle risate, sulla solidarietà e sul lavoro prezioso sulla dignità della persona.
In questa pellicola Robin mescola ironia, dramma e realismo, tramite il suo personaggio scalmanato e ribelle, ma anche malinconico e triste. Non mancano poi alcuni avvenimenti tragici. Dei veri e propri colpi al cuore per noi spettatori. Così come ci sono momenti di ilarità: Patch deve organizzare un convegno di ginecologi e fa costruire e porre due grosse gambe aperte di cartapesta ai lati della porta d’ingresso della facoltà. Ovviamente l’attore e la sua formazione di comico hanno contribuito positivamente a rendere tutte le smorfie e i comportamenti di Patch ancora più estremi e divertenti. Un film emotivamente impegnativo ma fondamentale se si vuole assistere alla performance a tutto tondo del mitico Robin Williams.
BONUS – Insomnia (2002)
Questo film presenta un trittico di bravura composto dal regista Chistopher Nolan e i due attori principali Al Pacino e Robin Williams, per la prima volta in un ruolo ambiguo e malvagio: quello dello scrittore Walter Finch. La pellicola è un thriller mozzafiato ed è ambientata in un contesto particolare, ovvero quello dell’Alaska durante la stagione del Sole di Mezzanotte. Per questo il titolo parla chiaro: le molte ore di luce impediscono al detective Will Dormer (Al Pacino), di avere un sonno regolare e ristoratore. Mentre Will indaga sull’omicidio di una ragazza del posto, uccide accidentalmente il suo collega d’indagine facendosi vedere senza volerlo dall’assassino, Walter Finch.
L’interpretazione di Robin in questo caso è strettamente connessa a quella di Al Pacino, che viene tenuto sotto ricatto per tutta la durata del film. Questo avvenimento porta noi spettatori a porci delle domande scomode. Chi rappresenta il bene e chi il male? Chi è il vero colpevole? I ruoli si ribaltano e la caccia all’uomo non è più il classico inseguimento poliziotto-omicida. Il concetto stesso di giustizia e di legge diventa labile e mutevole.
Robin-Walter è un calcolatore freddo, metodico e bugiardo. Sotto l’aspetto dell’innocuo scrittore di provincia si nasconde in realtà un uomo astuto e manipolatore. Un Robin Williams inedito ma capace di adattarsi anche a ruoli più disturbanti, apparendo come sempre carismatico e convincente.