ATTENZIONE: se non volete spoiler sul destino di Sam Tarly e degli altri personaggi della lista, non proseguite nella lettura dell’articolo!!
La vita di un personaggio, all’interno di una serie tv, è dura. Non sempre si sopravvive fino alla fine, specie negli show che fanno del dramma e della morte delle componenti essenziali della loro struttura narrativa. La scomparsa di un personaggio può essere un elemento che, sul piano del coinvolgimento emotivo dello spettatore, destabilizza e crea quel pizzico di suspense in più che convince i fan a proseguire la visione (anche se a volte può succedere il contrario!). Ci sono personaggi su cui non si punterebbe neppure un soldo bucato. Ne sanno qualcosa i fan di Game of Thrones, che quando hanno visto per la prima volta Sam Tarly, hanno immaginato per lui una fine rapida.
Sì, è vero: nessuno aveva pensato che Sam Tarly potesse sopravvivere alla maggior parte dei personaggi di Game of Thrones.
Ma il suo non è l’unico esempio. Alcuni personaggi delle serie tv sembrano destinati a incontrare la propria fine prima che lo spettacolo giunga al termine. Chi perché non ha le caratteristiche per sopravvivere, chi perché destinato a essere sacrificato dai risvolti della trama. Chi per altri motivi. Sta di fatto che, nel pubblico, si creano delle aspettative rispetto ad alcuni personaggi. Aspettative che, però, possono essere tradite, con immenso stupore dei fan.
Sam Tarly non è il solo personaggio che non ci saremmo aspettati di vedere fino alla conclusione dello show. In questa lista, ce ne sono altri. Personaggi, secondari o principali, che si sono trascinati fino all’epilogo decisivo contro ogni pronostico. Vediamo di chi si tratta.
Kim Wexler
Kim Wexler è uno dei personaggi chiave di Better Call Saul. Il suo sviluppo è tra gli elementi più interessanti della serie, che ha saputo gestire con estrema intelligenza la sua presenza all’interno dello spin-off di Breaking Bad. L’arco narrativo di Kim si perfeziona poco alla volta. Nata come una figura sfocata nella prima stagione, da semplice spalla femminile del protagonista si trasforma a poco a poco in un personaggio pieno di sfaccettature, capace di conquistarsi la scena al pari di Saul Goodman. Il suo senso morale deve fare i conti con una miriade di altre sensazioni, che metteranno in crisi la sua sfera interiore ancor più che le sue relazioni con gli altri.
Avendo conosciuto Saul Goodman in Breaking Bad, e non avendo mai mai visto la presenza di Kim nella serie madre, ci aspettavamo, presto o tardi, di vederla uscire di scena. Ogni stagione (disponibile su Netflix) ci era sembrata quella in cui avremmo dovuto dire addio al suo personaggio, convinti di non vederla arrivare fino in fondo. Invece Kim Wexler ha sorpreso tutti – anche se stessa – e ha accompagnato Jim sino all’ultimo bivio, prima di svoltare per sempre e lasciarsi ogni cosa alle spalle.
Buffy
Non che non avesse le potenzialità per sopravvivere fino alla fine della serie, ma Buffy Summers ha avuto un arco narrativo che l’ha portata più volte a confrontarsi con la morte. Ragion per cui, a un certo punto, tutti gli appassionati di Buffy – L’ammazza Vampiri hanno creduto di vedere il suo personaggio abbandonare definitivamente lo show. Nelle serie dove realtà e fantasia si mescolano di continuo, è facile aspettarsi colpi di scena improponibili per altri show in cui l’elemento fantascientifico non esiste. Buffy si è ritrovata a dover compiere delle scelte, nel corso della serie, che l’hanno portata davanti a un bivio: vivere o morire.
Posta difronte alla scelta, la protagonista della serie è stata disposta al sacrificio personale per mettere in salvo qualcosa di più grande. In realtà, Buffy è morta più di una volta all’interno dello show. Ma tutte le volte il suo personaggio è tornato, resuscitato e rimesso in pista. Molti si aspettavano, specie dopo alcuni risvolti che non spoileriamo, di non veder tornare la protagonista. Invece, Buffy ha resistito fino alla fine, esattamente come Sam Tarly e gli altri personaggi di questa lista.
Rick Grimes
Gli appassionati di The Walking Dead hanno conosciuto Rick Grimes alla prima puntata dello show, andata in onda nel 2010. Da allora in avanti, Rick è stata una delle colonne portanti della serie. Leader naturale, il suo personaggio le ha passate tutte: da una stagione all’altra, le sue doti carismatiche sono state messe più volte alla prova, con tutto ciò che ne è conseguito.
Sicuramente meno sprovveduto di Sam Tarly, la sua sopravvivenza non era comunque così scontata.
I lettori del fumetto sanno che il personaggio di Rick, nelle tavole di Robert Kirkman, ha un destino diverso rispetto a quello che abbiamo visto nella serie. I fan si aspettavano un’uscita di scena diversa del personaggio interpretato da Andrew Lincoln, che alla nona stagione ha abbandonato lo show per non stare troppo tempo lontano da casa. Rick Grimes è però tornato nell’undicesima stagione, vivo e vegeto. E il suo personaggio era uno di quelli più attesi nello spin-off The Walking Dead: The Ones Who Live, ancora inedito in Italia.
Jesse Pinkman
A un certo punto, la parabola di Jesse Pinkman, all’interno di Breaking Bad, era diventata talmente distruttiva che ci saremmo aspettati di veder capitolare definitivamente il personaggio interpretato da Aaron Paul. La sua partnership criminale con Walter White lo ha reso uno dei tasselli fondamentali dello show, per cui era naturale che le esigenze narrative richiedessero la sua presenza fissa sullo schermo fino a quando fosse stato possibile. L’idea iniziale di Vince Gilligan era quella di far morire Jesse nel finale della prima stagione, poi però il creatore della serie ha cambiato idea.
Jesse è stato un personaggio centrale non solo nella seconda, ma in tutte le stagioni di Breaking Bad, fino alla fine. Pinkman ha attraversato vari momenti drammaticamente cruciali per il suo personaggio (spoiler!!), dalla morte di Jane all’uccisione di Brock. È stato una pedina nelle mani di Walter White e, in più di un’occasione, il suo destino sembrava irrimediabilmente segnato. Invece alla fine, tra lui e Heisenberg, a tirare per primo le cuoia è stato proprio il vecchio professore di chimica. Jesse Pinkman è arrivato fino in fondo, ispirando anche il film sequel di Breaking Bad, El Camino.
Sam Tarly
Diciamoci la verità: in un mondo in cui personaggi cadono come foglie al vento d’autunno, nessuno avrebbe mai puntato Sam Tarly. Se l’integerrimo Ned Stark, guerriero valoroso, signore di Grande Inverno, Primo Cavaliere del re e uno degli uomini più coraggiosi dei Sette regni, è sopravvissuto solo 9 episodi, il figlio grassottello di uno dei Lord dell’Altopiano non sarebbe dovuto andare oltre la prima stagione. Sam Tarly (che ha odiato far parte della serie) è il classico personaggio che appare completamente fuori contesto. In Game of Thrones i personaggi combattono, lottano per sopravvivere e imparano a proprie spese quando sia difficile restare in piedi fino alla fine.
Sam Tarly è un ragazzo bonaccione, con nessuna esperienza di guerra, duelli, spade e combattimenti.
Gentile e cordiale con tutti, spaventato dal mondo, maltrattato dal padre e scomunicato dalla famiglia, Sam Tarly aveva poche chances di sopravvivenza all’interno di Got. Invece lo abbiamo visto sopravvivere a sorpresa alla prima stagione della serie. Nella seconda, quando le cose alla Barriera si sono ulteriormente complicate, lo abbiamo ritrovato sempre lì, intimorito come al solito, ma anche determinato a lottare per ciò a cui si era legato. Game of Thrones è andata avanti di stagione in stagione e Sam Tarly è sopravvissuto sempre. Ai Guardiani della notte, alla Battaglia del Castello nero, agli assalti dei Bruti, alla guerra dei Sette regni, al gelo della Barriera, alla Lunga Notte di Westeros e alla follia di Daenerys Targaryen (conoscete la teoria secondo cui Sam sarebbe un Targaryen?).
Quanti altri personaggi di Game of Thrones come Sam Tarly possono dire lo stesso?
Sarah Manning
Diverso dal destino di Sam Tarly, è quello di Sarah Manning, la protagonista di Orphan Black. Sarah è un’orfana con qualche precedente penale, che assiste casualmente alla morte di una detective identica a lei, di cui assume segretamente l’identità. La serie, andata in onda a partire dal 2013, è incentrata sui cloni. Sarah, nel corso della prima stagione, scopre di essere uno di essi, frutto di un esperimento illegale che ha prodotto altri individui come lei. Nel corso delle stagioni di Orphan Black, Sarah scoprirà di avere diversi cloni e, un pezzettino alla volta, cercherà di venire a capo della verità sconvolgente che la riguarda.
A un certo punto, i fan della serie si aspettavano di veder morire il suo personaggio. C’erano anche diverse teorie su chi e come avrebbe preso il suo post come protagonista dello show. D’altronde, una storia basata sui cloni offre diverse possibilità di cambiare il protagonista in corso d’opera. Ma, al di là delle battute, anche quando le possibilità di sopravvivenza di Sarah Manning sembravano non essere più così concrete, il suo personaggio ha resistito ed è arrivato fino in fondo.
Michael Scofield
Un altro personaggio che non avremmo immaginato di veder sopravvivere fino alla fine è Michael Scofield. In Prison Break lo incontriamo nel pilot. Il suo personaggio si fa arrestare per essere rinchiuso nello stesso penitenziario del fratello per aiutarlo a scappare e metterlo in salvo dalla sedia elettrica. Personaggio centrale della serie, Michael Scofield si dimostra subito brillante, audace e pieno di risorse.
Non appare uno sprovveduto come Sam Tarly alle sue prime missioni, eppure a un certo punto dello show noi fan abbiamo avuto la sensazione che il suo personaggio sarebbe morto.
Affetto da un male difficilmente curabile, costretto al sacrificio per il bene di Sara, Michael sembra andare incontro alla sua fine in The Final Break. Ma, come dicevamo, Scofield è un uomo pieno di risorse. E in Prison Break c’è sempre un asso nella manica da tirare fuori al momento giusto. Nella quinta stagione della serie, il pubblico scopre che in realtà Michael non è morto e che, al contrario, il suo personaggio arriverà esattamente alla fine di Prison Break. Anche lui vivo e vegeto.