Alcuni attori hanno il talento di elevare la qualità di qualsiasi serie tv alla quale partecipano, indipendentemente dal ruolo che interpretano. La loro presenza è un chiaro segnale che non bisogna perdersi quella serie tv. Pensiamo a Sarah Paulson, che ha dato vita a personaggi iconici come Marcia Clark in American Crime Story e Lana Winters in American Horror Story: Asylum. La sua interpretazione di Marcia Clark è stata particolarmente apprezzata per la sua complessità e umanità e Lana Winters è uno dei personaggi più iconici partoriti dalla mente di Ryan Murphy in quel gioiello dell’orrore che è la seconda stagione di American Horror Story. Sarah Paulson è saltata all’occhio degli spettatori, nonostante compaia per poche scene, anche nella serie di culto The Bear: nell’iconico episodio natalizio, in cui la famiglia Berzatto si riunisce (e dà il peggio di sé in quanto a caos e rapporti familiari disfunzionali), interpreta una delle cugine di Carmy e anche in quelle poche scene possiamo apprezzare la sua grazia e il suo carisma.
Andiamo a scoprire chi, come Sarah Paulson, è in grado di cambiare letteralmente le sorti della serie di cui fa parte
1. Denis O’Hare
Denis O’Hare (640×320)
Cominciamo da Denis O’Hare, un attore versatile e talentuoso che eccelle in ogni ruolo. Il suo successo a Broadway ha preceduto la sua carriera televisiva, ma è stato con True Blood che O’Hare ha raggiunto il successo internazionale. La sua interpretazione di Russell Edgington, un vampiro aristocratico e carismatico, è stata una delle più memorabili della serie. O’Hare ha saputo incarnare il personaggio con passione, rabbia latente e umorismo pungente, nonostante lo show abbia spesso deluso le aspettative dei fan.
Un altro ruolo importante per O’Hare è stato quello di Liz Taylor in American Horror Story: Hotel (la stagione in cui Sarah Paulson interpretava la stramba tossicodipendente Sally).
L’attore ha dato vita a un personaggio complesso e sfaccettato, capace di alternare sfacciataggine, tristezza e rimpianto. La sua interpretazione è stata unanimemente elogiata dalla critica e dal pubblico. La capacità di questo attore di creare empatia verso un personaggio così particolare è straordinaria: l’ex padre di famiglia con l’attrazione per i vestiti e il trucco da donna che diventa barista e confidente dell’hotel infestato di American Horror Story è un personaggio difficile, attuale, complesso e che non si lascia imbrigliare in una sola definizione. Sapere che a interpretarlo è lo stesso attore che aveva vestito i panni dell’elegante vampiro dalle maniere snob di True Blood fa capire le grandi capacità attoriali di Denis O’Hare.
2. Giancarlo Esposito
Giancarlo Esposito (640×320)
Volete rendere epico uno show di qualità? Inserite al suo interno Giancarlo Esposito, un attore di talento e versatile che ha lasciato un segno indelebile nel mondo della televisione. La sua lunga carriera, iniziata negli anni Ottanta, lo ha portato a recitare in film e serie televisive di successo, sia a Hollywood che in Europa. Il grande successo, però, arriva con Breaking Bad, in cui interpreta uno dei migliori villain della serie, Gustavo Fring. Interpretazione doppiata con successo anche nello spin off, Better Call Saul.
Se in Breaking Bad abbiamo imparato a conoscere questo villain anomalo, che non alza mai la voce e non dà mai in escandescenze ma riesce a gelare il sangue nelle vene proprio grazie alla sua serafica calma e implacabile organizzazione, in Better Call Saul abbiamo “disimparato” il personaggio, essendo ambientata diversi anni prima della serie madre. Per Esposito non è stato facile vestire i panni di un personaggio che doveva essere più giovane di com’è mostrato in Breaking Bad, essendo in realtà più vecchio, ma aveva già dalla sua il favore del pubblico, che era letteralmente in visibilio all’idea di rivedere il suo villain preferito.
Esposito è noto per la sua capacità di interpretare personaggi complessi e sfaccettati, spesso con una vena di ambiguità morale. In The Boys è Stan Edgar, spietato e cinico Ceo della Vought, l’azienda che “produce” e sponsorizza i supereroi. Anche in The Boys, la cifra interpretativa di Esposito è improntata alla sottrazione: il suo Stan Edgar è un personaggio molto pacato e razionale e per questo assolutamente terrificante.
3. Ann Dowd
Anne Dowd (640×320)
Anche Anne Dowd, come Esposito, ha conosciuto il successo relativamente tardi, dopo essere passata al cinema negli anni Ottanta. Il suo nome è indissolubilmente legato a serie di culto come The Leftovers, Masters of Sex e The Handmaid’s Tale.
In The Leftovers, Dowd interpreta Patti Levin, una donna religiosa ossessionata dalla scomparsa del marito. La sua interpretazione è stata elogiata per la sua intensità e complessità. In Masters of Sex, Dowd è Estabrooks Masters, la madre di William Masters, mostrando un’intensità interpretativa fuori dal comune. Ma è grazie a The Handmaid’s Tale che diventa celebre a livello mondiale con il ruolo di zia Lydia, una donna spietata che fa rispettare le rigide leggi di Gilead. Un’interpretazione che ha sconvolto il pubblico, riuscendo però a far immedesimare in questa donna perversa e fragile, che è stata premiata con un Emmy Award.
Per conoscere meglio Zia Lydia, consigliamo la lettura de I Testamenti, il seguito de Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood; nella serie, Ann Dowd è riuscita a farci amare e insieme detestare questo personaggio ambiguo, moralista, intriso di fanatismo ma, allo stesso tempo, che non ha abbandonato del tutto la sua umanità. La puntata in cui conosciamo la storia di Lydia prima di Gilead (una donna sola, senza affetti, facilmente plagiabile) ci fa definitivamente innamorare di questo personaggio così granitico e fragile.
4. Richard Jenkins
Richard Jenkins (640×320)
Jenkins ha recitato in una vasta gamma di film e serie televisive, spaziando dalla fantascienza all’horror al dramma. In ogni ruolo, è riuscito a creare personaggi memorabili e convincenti. Ricordiamo tutti la sua interpretazione di Nathaniel Fisher in Six Feet Under, la serie che l’ha reso celebre: ma parliamo di un attore di razza, che nel suo palmarès ha ben due candidature agli Oscar per L’ospite inatteso e La forma dell’acqua.
La sua interpretazione di Lionel Dahmer in Monster: The Jeffrey Dahmer Story è stata particolarmente apprezzata. Jenkins è riuscito a dare vita a un personaggio complesso e ambiguo, mostrando la sua capacità di scavare a fondo nella psiche umana. La famiglia di Jeffrey Dahmer non ha mai accettato l’omosessualità del figlio, abbandonandolo quando era ancora un ragazzo. Ritroviamo tutta la rigidità dell’America omofoba e retrograda nell’interpretazione di Jenkins. Ricorderete tutti la scena in cui il padre di Jeffrey Dahmer è convocato dalla polizia per essere informato dei crimini del figlio: l’imperturbabilità di fronte ai poliziotti lascia spazio, per pochi secondi, a una disperazione cieca, subito repressa dal personaggio. Questo ruolo gli è valso la candidatura come miglior attore non protagonista ai Golden Globes del 2023.
Che spettacolo, signori.
5. Brian Tyree Henry
Brian Tyree Henry (640×320)
Brian Tyree Henry è un attore di talento e versatile che ha dimostrato di essere in grado di eccellere in qualsiasi ruolo. La sua interpretazione di Paper Boi in Atlanta è stata unanimemente elogiata. Henry è riuscito a dare vita a un personaggio complesso e sfaccettato, che è allo stesso tempo minaccioso e vulnerabile. La sua performance ha contribuito a rendere Atlanta una delle serie televisive più acclamate degli ultimi anni. Nella serie due cugini uniti dall’amore per la musica tentano di sbarcare il lunario nella difficile situazione della città di Atlanta, una delle città statunitensi con la più alta percentuale di afroamericani, ma anche una realtà difficile, discriminatoria, in cui solo il denaro garantisce la tranquillità. Proprio il successo insperato e repentino di Paper Boi, il personaggio di Henry, è la chiave di volta che fa ben sperare che, anche per gli altri personaggi, ci sia una speranza.
Ma, proprio quando credevamo di aver capito Atlanta, lei si rivolta e comprendiamo di non aver capito niente (però, se volete, qualcosa vi possiamo spiegare qui).
Henry è anche comparso in progetti molto diversi da quello che l’ha reso famoso, come Class of ’09 e Big Mouth, la serie animata sull’adolescenza che nessun genitore lascerebbe vedere al proprio figlio, dove ha prestato la voce come doppiatore.
6. Jennifer Coolidge
Jennifer Coolidge (640×320)
L’abbiamo conosciuta tutti come la conturbante “mamma di Stifler” in American Pie, ma Jennifer Coolidge ha una carriera che dura da decenni, anche se è sempre rimasta “confinata” a piccole parti in progetti più grandi e a ruoli piuttosto ricorrenti, dovuti alla sua fisicità prorompente e al carisma che ben si sposa con i personaggi femminili più materialisti e frivoli. Una “caratterista”, dunque, ben diversa dalla versatilità di una Meryl Streep o una Sarah Paulson, ma non per questo meno talentuosa. Di recente è tornata alla ribalta grazie al ruolo di Tanya McQuoid in The White Lotus, interpretando un ruolo complesso e sfaccettato, insieme comico e tragico.
L’ereditiera capricciosa ed egocentrica di The White Lotus è un personaggio perfettamente nelle corde della Coolidge, capace di interpretare questa donna apparentemente inscalfibile ma in realtà profondamente fragile e bisognosa di riconoscimento, disposta a tutto per essere notata dagli altri. L’abbiamo apprezzata molto anche in The Watcher, dove interpreta l’ambigua e materialista Karen Calhoun, l’agente immobiliare che riesce a impadronirsi dell’ambita casa dei Brannock, per poi venire da loro terrorizzata a morte e indotta ad abbandonarla in preda al terrore. La vera personificazione della faccia più becera e materialista del sogno americano, che si finge amica per poi tramare alle spalle della famiglia Brannock.
Chissà se, in una seconda stagione, si prenderà la sua rivincita…
7. Edie Falco
Edie Falco (640×320)
Edie Falco è una delle attrici più apprezzate e rispettate del panorama televisivo contemporaneo. Conosciuta soprattutto per il ruolo di Carmela Soprano nell’omonima serie, quell’interpretazione le è valsa tre Emmy Awards e ha contribuito a lanciarla nel mondo cinematografico e seriale. Carmela Soprano è la figura più “analizzata” dell’omonima serie e, proprio grazie a ciò, scopriamo tutti i suoi vizi e le sue virtù. Complice del marito e allo stesso tempo estranea rispetto alle sue attività criminali, Carmela accetta i benefici e le tante mancanze che comporta essere la regina della malavita locale. La vita agiata alla quale il marito la abitua compensa e in qualche modo giustifica le infedeltà di Tony, ma non riesce a colmare quel vuoto che la donna avverte in ogni momento: il vuoto di chi ha barattato la sostanza con la materialità. Eppure Carmela e Tony sono una coppia sostanzialmente affiatata, nonostante tutto: il nodo irrisolvibile della loro insoddisfazione reciproca non si può sciogliere.
In American Crime Story: Impeachment interpreta Hilary Clinton e anche in quel caso ha restituito un’immagine di donna al tempo stesso potente e vulnerabile, come Carmela vittima delle scelte del marito ma, al tempo stesso, capace di prendere in mano la situazione e costruirsi la sua identità. In Nurse Jackie ha decisamente cambiato registro, interpretando un’infermiera dipendente da droghe e sesso: un’altra prova da Emmy.
8. John Turturro
John Turturro (640×320)
Un divo del cinema che non si fa mancare la televisione: la lunga carriera di Turturro, tra comicità e dramma, l’ha portato ad abbracciare una grande varietà di ruoli eterogenei. La sua interpretazione di John Stone in The Night Of è stata unanimemente elogiata: l’avvocato che cerca giustizia per il suo cliente, accusato di un crimine che sa di non aver commesso, nonostante tutte le prove sembrino contro di lui. Turturro è l’attore perfetto per incarnare questa figura di avvocato dal vestito stropicciato e stazzonato, sempre a rincorrere clienti nei meandri più sudici della città. Eppure la connotazione apparentemente “disgustosa” di Stone si rivela in realtà un contraltare alla sua purezza d’animo, che emerge nel corso della serie mentre si impegna a difendere un cliente che tutti hanno già bollato come colpevole perfetto.
Nella serie Il complotto contro l’America Turturro è Lionel Bengelsdorf, un rabbino e leader religioso, una figura ambigua e complessa. La serie è tratta dal romanzo fantapolitico di Philip Roth che ipotizza un’America alternativa in cui, durante la Seconda guerra mondiale, un leader politico di estrema destra trascina la nazione verso il nazismo. In Severance Turturro interpreta invece Irving, un impiegato di una società che ha subito un intervento chirurgico per separare la sua vita lavorativa dalla sua vita privata. In questo modo l’azienda crea dipendenti perfetti, che non hanno alcuna coscienza delle persone che sono al di fuori del lavoro (e viceversa): questo finché un collega scomparso ricomparirà misteriosamente e svelerà la verità sul loro lavoro.
9. Sarah Paulson
Sarah Paulson (640×320)
E veniamo dunque alla pupilla di Ryan Murphy, una di quelle stelle capaci di far brillare ancora di più la serie che le ospita: Sarah Paulson. Tra le sue interpretazioni più memorabili, spiccano quelle dell’eccentrica Lydia in Desperate Housewives, dell’ambiziosa giornalista senza scrupoli Lana Winters in American Horror Story: Asylum e della procuratrice Marcia Clark in Simpson: American Crime Story, che condurrà la battaglia legale contro OJ Simpson per l’omicidio della moglie Nicole Brown, quello che per lungo tempo è stato considerato “il processo del secolo”. Questo ruolo è valso a Sarah Paulson il Golden Globe come migliore attrice protagonista e un Emmy, che ha dedicato proprio alla Clark, con la quale ha stretto una forte amicizia, come testimoniano le foto delle due donne sul red carpet abbracciate.
E vogliamo parlare di Ratched, altra serie di Ryan Murphy, in cui dà vita alla giovane e folle infermiera che abbiamo conosciuto in Qualcuno volò sul nido del cuculo? Un’altra interpretazione che ci ha fatto capire quanta stoffa abbia questa attrice quando si tratta di serie horror. O della comparsata in The Bear, in cui interpreta una delle cugine Berzatto, la famiglia più rumorosa e disfunzionale della televisione?