Il Saturday Night Live (SNL) è lo storico varietà televisivo della NBS creato da Lorne Michaels e sviluppato da Dick Ebersol nel lontano 1975. Nonostante siano trascorsi oltre quattro decenni dal suo debutto, lo show mantiene intatta la sua lingua aguzza e continua imperterrito la tradizione fatta di stand-up comedy, sketch parodici e satirici. Non importa la tematica, ogni intervento è un calcio alle gengive al perbenismo, alle ipocrisie della società e alla politica. Trasmesso da New York, nello Studio 8H del Comcast Building al 30 Rockefeller Plaza, SNL ha mandato in onda 918 episodi, affermandosi come uno dei programmi televisivi più longevi degli USA. Oltre ai numerosi e prestigiosi premi conquistati a suon di risate, lo show è stato classificato al decimo posto nella lista dei 50 migliori programmi tv di tutti i tempi di TV Guide mentre nel 2007 è stato elencato dal Time come uno dei 100 migliori programmi TV di tutti i tempi. A partire dalla stagione 46 nel cast troviamo ben 156 membri, tra i quali moltissimi attori comici esordienti che grazie al programma hanno iniziato una carriera fiorente. Tra i nomi storici figurano Chris Rock, Laraine Newman, John Belushi, David Spade, Will Forte, Julia Louis-Dreyfus, Tracy Morgan, Chris Parnell, Maya Rudolph, Andy Samberg o Kristen Wiig. Ma anche Bill Hader, Kenan Thompson, Kate McKinnon e Heidi Gardner, cioè i protagonisti principali dei 14 sketch a tema seriale che – a nostro avviso – rappresentano i migliori del Saturday Night Live. Le parodie sono tante, e tutte esilaranti, ma abbiamo raccolto le migliori in termini di contenuto e originalità.
Digital Short: The Japanese Office – SNL
Iniziamo con uno degli sketch da sentirsi male dal ridere. Con le parole: “come sapete The Office US è basata sul mio The Office, e per basata intendo dire copiata”, Ricky Gervais presenta una parodia in salsa orientale del mockumentary più fuori di testa della serialità. “Il vero originale” – come annuncia il comico inglese – di The Office sarebbe dunque questa improbabile versione, The Japanese Office, trasmessa durante una serata del Saturday Night Live. Steve Carell veste nuovamente i panni di Michael Scott, Bill Hader quelli di Dwight Schrute mentre Pam è interpretata dalla comica Kristen Wiig. In pieno spirito gervaisiano, la parodia asfalta ogni buona intenzione di essere politicamente corretta e si dimentica di quella cosa chiamata appropriazione culturale. Ma a detta degli stessi giapponesi, la parodia è esilarante, divertente e nessuno si è sentito offeso. E come avrebbero potuto: bastano poche manciate di battute per svenire dalle risate dinanzi all’idiozia di Michael. Avvertiamo solo l’ingiustificata assenza del “Jim asiatico”: un’occasione sprecata.
Pamo, Pamo, Pamo, Pamo, Pamo, Pamooooo-San
Squid Game – SNL
Sullo sfondo di una cornice western, dei duri vestiti da cowboy provetti ci regalano una performance musicale improbabile, dove spiegano perché hanno deciso di rischiare tutto per un premio in denaro. Così Rami Malek, Big Wet e Pete Davidson di ritrovano a vestire la tuta verde di Seong Gi‑Hun. L’unica opzione per uscire dalla loro vita insoddisfacente era infatti quella di giocare al gioco del calamaro e vincere il salvadanaio gigante. Riuscite a pensare a un modo più inquietante per parodiare la serie tv sudcoreana? Tra autotune e un marcato accento del sud, la parodia del Saturday Night Live dà libero sfogo a tutto quello che abbiamo pensato durante la visione di Squid Game. Come la strofa illuminante dove cantano: “hanno simboli sui loro volti come quelli della PlayStation e il ragazzo principale sembra Dr. Doom.”
Murdur Durdur – Saturday Night Live
In una piccola città, da qualche parte tra New York e D.C, arriva un’altra storia “molto specifica” su una detective brizzolata. ll Saturday Night Live ci regala senza indugi una parodia accurata di quei trailer cupi e misteriosi delle serie tv thriller. Come l’ultima arrivata di casa HBO, Mare of Easttown, con una sublime Kate Winslet, qui parodiata da Kate McKinnon. Risate a parte, il testo raggiunge picchi di puro genio, supportati da un ritmo comico puntuale e irresistibile. Provate a trattenervi davanti a battute come: “my daughter had a baby daughter and they murder her” oppure dinanzi a “Did I Stutter” di stanleyhudsoniana memoria. Scritta da Green e Gillespie, Murder Durder è uno show imperdibile, “estremamente sulla Pennsylvania“, dove tutti sono imparentati tra loro, gli autori hanno googlato le informazioni, un pretzel viene usato a mo’ di sigaretta elettronica e il cameo finale è affidato a Elon Musk.
Game of Thrones: Jon Snow – Saturday Night Live
In questa puntata del Saturday Night Live, dove Kit Harington fa il suo debutto live, SNL non poteva esimersi dal toccare un nervo scoperto lasciato da una delle serie tv fantasy più appassionanti del nuovo millennio. ***Non proseguite la lettura se volete evitare SPOILER di Game of Thrones***. Come sappiamo, la quinta stagione si concludeva con un brutale cliffhanger: il Lord Comandante dei Guardiani della Notte era stato pugnalato a morte dai suoi fratelli, i quali lo avevano lasciato a terra esangue. La maggioranza non ci aveva creduto nemmeno per un secondo che Jon Snow fosse davvero morto, tanto più dopo aver visto Melisandre dirigersi verso il castello. Non avevamo dubbi che la Donna Rossa avrebbe rimesso tutto a posto. E in questo sketch del 2016, SNL ha dunque evidenziato quanto il colpo di scena fosse prevedibile. Nella parodia troviamo di nuovo Kate McKinnon (Melisandre) che resuscita goffamente Pete Davidson (Jon), circondata dai soliti volti della crew, come Brie Larson e Cecily Strong, che – spazientite come noi fan – la incitano a sbrigarsi.
Star Wars Undercover Boss: Starkiller Base – SNL
Uno dei reality televisivi più improbabili degli USA, Undercover Boss della CBS, si scontra con l’universo di Star Wars in una parodia che avremmo preferito non vedere, ma che ci ha deliziato con 4 minuti e 50 tanto cringe e disorientanti quanto spassosi. Il comandate del Primo Ordine, Kylo Ren, (interpretato dallo stesso Adam Driver) decide di infiltrarsi in incognito tra i suoi “dipendenti” e diventa Matt, un tecnico radar della Starkiller Base. Undercover Ren scoprirà che il lavoro umile di un impiegato qualunque non è così facile come credeva, soprattutto quando deve trattenersi davanti alle ire del capo che gli urla di sbrigarsi perché non ha ancora mangiato il suo muffin. Il video è diventato virale, generando ad oggi quasi 60 milioni di visualizzazioni solo su YouTube. Considerato il successo dello sketch, Kylo tornerà sotto copertura in un nuovo skit del 2020, questa volta come Randy lo stagista, blaterando cose come “OK boomer“.
Walking Dead Chappelle’s Show – Saturday Night Live
SPOILER – Evitate sia la visione del video che la lettura del paragrafo se non avete visto The Walking Dead. Dave Chappelle, uno stand-up comedian noto per la sua serie di sketch intitolata Chappelle’s Show, dopo aver visto Lucille fracassare i carni di alcuni tra i personaggi più amati di The Walking Dead, come Glen (episodi 07×22 e 08×01), ha deciso di approfittare dello spunto… decisamente sadico. Così in questo video chiama in causa alcuni dei suoi personaggi più memorabili: il drogato di crack Tyrone Biggums; gli haters Silky Johnson e Beautiful; il presentatore Chuck Taylor; troviamo anche l’imitazione del rapper Lil Jon e infine il suprematista bianconero Clayton Bigsby, che indossa il cappello “Make America Great Again”. Insomma un’ottima trovata dove lo show riesce a fondere la leggerezza della parodia con la durezza della satira, lanciando nel finale un messaggio più serio delle sue premesse iniziali:
È così che come nazione iniziamo a guarire, ridendo insieme. Perché anche se il nostro paese sembra irrevocabilmente separato come un uomo dalla sua testa, lascia che il mio esempio dimostri che dovremmo continuare ad andare avanti. Vediamoci l’uno nell’altro, perché solo l’empatia può vincere l’odio.
Lesbian Period Drama – SNL
Carey Mulligan e Heidi Gardner, insieme agli altri membri storici del cast del Saturday Night Live, presentano questa audace parodia dei drammi in costume – come Ammonite, Portrait of a Lady on Fire e The World to Come – incentrati sulle relazione lesbiche. Il video non vuole certo deridere il mondo LGBTQ+, nonostante i toni siano caustici e dissacranti. L’intento dello sketch è quello di sottolineare l’ipocrisia di un certo politically correct estremo che, invece di essere inclusivo, sfocia troppo spesso in derive ancor più discriminanti. In questo skit tanto bizzarro quanto accurato vediamo cosa succede quando viene raccontata una storia sulle donne lesbiche senza considerare il punto di vista delle donne lesbiche. Le “due attrici etero che hanno osato non truccarsi” sono interpretate da Gardner e Mulligan mentre l’immancabile Kate McKinnon veste i panni del terzo incomodo, diventando la portavoce della comunità, in quando “vera attrice lesbica”.
Guarda il flirt più triste del mondo.
Downton Abbey Trailer – SNL
La trailer-parodia firmata SNL è stata rilasciata in occasione dell’uscita di Downton Abbey, il primo lungometraggio basato sull’omonima serie tv, scritto da Julian Fellowes e diretto da Michael Engler. La serie britannica tratteggia un accurato profilo storico dell’Inghilterra dell’inizio del XX secolo. Racconta con eleganza, e senza mai scadere nel pietismo, la frattura tra le classe sociali, ma anche un’aristocrazia in declino che continua a percepire se stessa come una divinità, nonostante il mondo stia cambiando. La parodia varrebbe la pena già solo per l’interpretazione di Kate McKinnon nei panni del personaggio di Maggie Smith, Lady Violet. Ma si supera, aggiungendo tanti riferimenti pungenti all’attualità e ad altre opere, come al film Joker. Il cast eccezionale, la sceneggiatura impeccabile e una trama appassionante non possono oscurare il fatto che da sei stagioni, il primo film del 2019 e il secondo in arrivo nel 2022 seguiamo uno show che parla di come fare le pulizie.
L’amato programma televisivo, ora diventato un lungometraggio, parla principalmente di pulizie.
The Sopranos Diaries – SNL
Con questa nona parodia facciamo un breve salto nel 2013, l’anno in cui uscì The Carrie Diaries: teen comedy-drama e prequel della patinatissima serie tv Sex and the City. La risposta al successo della serie non poteva che essere una parodia-crossover tra due ambienti distanti anni luce: il mondo brutale de I Soprano e quello glamour della teenager Carrie Bradshaw. Il video racconta una storia unica e imperdibile. Tony Soprano (Bobby Moynihan), Paulie Walnuts (Fred Armisen) e Silvio Dante (Bill Hader) diventano protagonisti di un’avventura ancora più cruda di quelle vissute nell’ambito della criminalità organizzata: sopravvivere al liceo negli anni ’80. Le imitazioni della gang del Saturday Night Live sono impeccabili ed esilaranti. L’attenzione ai dettagli è maniacale a tal punto che la parte più irrazionale del nostro subconscio guarderebbe volentieri una stagione dietro l’altra dell’improbabile The Sopranos Diaries.
Saturday Night Live Presents Rom-Com Trailers
Cosa c’è di meglio di una rom-com con Scarlett Johansson? Una rom-com con Scarlett Johansson, una versione imbarazzante di Thor e delle battute pessime. La combo dei quattro finti trailer targati Saturday Night Live fonde i meccanismi più esausti delle commedie romantiche con palate di humor demenziale, espressioni caricaturali riuscitissime e i soliti volti noti delle rom-com, come Ashton Kutcher, Drew Barrymore, Kirsten Dunst e “letteralmente migliaia delle vostre celebrità preferite”. Ogni trailer presenta una miscela di elementi mainstream che non dovrebbero mai incontrarsi nella stessa storia, e il risultato è da sbellicarsi. Il primo è The Apocalypse, un film dove chiunque troverà l’amore, ma durante l’apocalisse (it’s love…at last sight); il secondo è Black Widow – Age of Me, un mashup tra The Avengers e il Diavolo veste Prada; il terzo è The Fault in Our Star 2, dove i livelli di dark humor raggiungono vette elevatissime regalandoci The Ebola in Our Everything. Ultimo, ma non certo per demenzialità, è Beastly con Andy Samberg, ehm… Gene Hackman, e Miley Cyrus.
Marvel, we know girls!
Hobbit Office – SNL
Dopo aver salvato la Terra di Mezzo, Bilbo (Martin Freeman), Gandalf (Bobby Moynihan), Gollum (Taran Killam), Legolas (Kyle Mooney) e Tauriel (Kate McKinnon) iniziano a lavorare in ufficio. Già, l’eroico Bilbo Baggins ora è il placido dipendente di una compagnia che vende carta. Il crossover tra Lord of The Rings e la Dunder Mifflin non poteva essere realizzato altrimenti. Gandalf diventa così il depravato e scorretto Regional Manager; Dwight è Gollum mentre Bilbo ricorda Jim. Non solo l’effetto cringe del mockumentary è assicurato, ma le allusioni sessuali di Michael Scott raggiungono un livello delirante quando incontrano gli elementi tipici del fantasy. Le battute e i tratti distintivi della saga si fondono con quelli di The Office US in un modo così naturale che quasi ci dimentichiamo che stiamo assistendo a una parodia del Saturday Night Live.
Homeland – SNL
Homeland è una di quelle serie tv dove la tensione è costante ed è impossibile scovare un solo elemento comico. Eppure la parodia del SNL, pur lontana dall’essere sgradevole, ha centrato il potenziale comico di alcuni elementi ricorrenti della narrazione. Il ruolo di Carrie Mathison passa a una fantastica Anne Hathaway che, sconvolta, dovrebbe interrogare il numero due di Abu Nazir. Con lei ritroviamo i soliti membri della crew: Saul Berenson è interpretato da Bill Hader, David Estes è Kenan Thompson, Nicholas Brody è Taran Killam, che pare abbia rubato le labbra di Damian Lewis, mentre Dana Brody, con le sue immancabili maniche estendibili, è parodiata da Nasim Pedrad. La versione caricaturale di Carrie, sebbene estremizzata all’inverosimile, risulta sorprendentemente credibile. E sebbene non dovremmo, trattenere le risate isteriche è impossibile. Hader, come al solito, riesce a cogliere l’essenza del suo personaggio, restituendoci i tratti tipici di Saul, dal tono di voce alla postura.
Carrie, questo è un segreto che solo tutti quanti sanno.
The Karate Teen – SNL
Era il 2016, Karate Kid non era ancora passata al piccolo schermo con la versione seriale, Cobra Kai, ma la parodia del Saturday Night Live dove Mikey Day le prende dal westler John Cena non poteva mancare nella lista delle migliori parodie del SNL. Lo sketch non è né il più riuscito né il più divertente, ma in soli 3 minuti e 17 secondi riesce a riportarci ai tempi del San Fernando Valley Karate Championships dove l’atmosfera tipica dei film anni ’80 ci colpisce in pieno volto. Nessuna satira caustica, nessun sotto testo da afferrare: solo botte, risate e valanghe di omaggi a una delle saghe cinematografiche più iconiche del secolo scorso. L’esagerata quanto odiosa voce acuta di Cena, e i colpi eccessivi con cui sembra parodiare sé stesso, garantiscono un effetto comico irresistibile.
The Handmaid’s Tale – SNL
Chiunque si sarebbe tenuto a debita distanza dal parodiare una serie tv così brutale come The Handmaid’s Tale, ma non lo show satirico più longevo della tv americana. Chris Pine, Mikey Day, Alex Moffat e Kyle Mooney con un sonoro “whaaaaat’s up” riescono a smorzare per un istante la tensione emotiva propria della serie con Elisabeth Moss. Perché fino alla loro apparizione ci avevamo creduto ai toni seriosi di apertura. In questa parodia, gli uomini faticano a comprendere la nuova realtà delle ancelle (interpretate da Cecily Strong, Sasheer Zamata, Aidy Bryant e Vanessa Bayer). Sebbene la breve durata, i dialoghi sintetici e il carattere demenziale, lo skit riesce a sottolineare una problematica attuale che purtroppo non ha nulla di fantascientifico o distopico. L’incapacità di comprendere la situazione delle ancelle, o meglio delle donne, e il loro mondo fatto di abusi e violenza è disarmante. La tendenza a minimizzare un problema sociale sempre più grave, come la violenza di genere, non ha nulla di comico, eppure SNL riesce a far passare il messaggio in un contesto umoristico, che diventa quindi straniante. E nonostante i toni ilari, la parodia ci colpisce allo stomaco, quasi come fa The Handmaid’s Tale.
Racchiudere in una lista le migliori parodie a tema seriale del Saturday Night Live è un’impresa impossibile perché ognuna ha delle caratteristiche originali ed esilaranti. Queste dunque sono le nostre 14, cioè quelle che più di tutte ci hanno fatto tenere la pancia dalle risate, lasciandoci a terra in una pozza di lacrime.