5) Stiamo per giungere al grande finale ma ci sfugge ancora l’origine del Sottosopra
Stranger Things, ancor prima di terminare, è diventata una pietra miliare di generi come il thriller, il drama e lo sci-fi. La sua peculiarità sta nel fatto che è posto in maniera equidistante tra un pubblico giovane e uno più adulto, dimostrandosi armonico e pluridirezionale. Tra i milioni di misteri, mostri e tragici avvenimenti, oggi menzioniamo uno dei protagonisti non umani dello show: il Sottosopra. La scena in cui questa dimensione viene scoperta inizia quando Will Byers, dopo essere stato rapito dal Demogorgone, si ritrova lì.
La sua sparizione avviene durante un’escursione in bicicletta nella foresta dietro casa sua. Quando Will viene rapito, il suo corpo non scompare fisicamente, ma entra in questa copia distorta della città di Hawkins. Il Sottosopra è dunque un mondo parallelo che riflette il nostro, ma è desolato, invivibile e con una fauna pericolosa. Per questo Will comunicava con il mondo reale attraverso segnali di fumo e una sorta di eco che i protagonisti iniziano a notare. Ma non solo, il ragazzino comincia a lasciare anche indizi fisici che porteranno alla scoperta di quell’universo anche da parte degli altri.
Un momento fondamentale per la scoperta diretta del Sottosopra è la comparsa di Undici
Con lei, infatti, il gruppo di ragazzi inizia a indagare sulle anomalie legate alla sparizione di Will e alla presenza di creature misteriose. Si verrà a sapere che il laboratorio del governo di Hawkins, al centro di esperimenti segreti, è il punto di accesso da cui il Sottosopra è stato accidentalmente aperto. Lì dentro, gli scienziati e i militari conducevano esperimenti che manipolano la natura del mondo parallelo. La porta che si apre nel laboratorio è pertanto una sorta di varco tra il nostro mondo e il Sottosopra, che permette al Demogorgone e ad altre creature di passare nel nostro mondo.
Undici, con i suoi poteri telecinetici, è in grado di percepire e individuare la seconda dimensione. In una scena cruciale della prima stagione infatti, entra in uno stato psichico attraverso il contatto con l’acqua. Così, durante una delle sue visioni, vede il Sottosopra come una versione oscura della città di Hawkins, avvolta da una nebbia opprimente e dominata da un’atmosfera claustrofobica. In questa visione, comprende che Will è ancora vivo, ma intrappolato là sotto.
Detto ciò anche le stagioni successive esploreranno il concetto del “parallelo”
Questo diventerà sempre più una minaccia costante capace di influenzare la realtà. La porta poi non è mai veramente chiusa, e nel corso della serie, le creature maligne continueranno a fare incursioni nel mondo reale. Inoltre, il concetto di sopravvivenza nel Sottosopra viene esplorato nei vari eventi traumatici che Will subisce. Egli diventa così una sorta di ponte vivente che consente alla trama di evolversi. Pertanto anche qui, nonostante qualche valida ipotesi sia venuta fuori dall’intrigante flusso, la natura esatta e l’origine del Sottosopra rimangono vaghe, e i fan sono ancora in attesa di una spiegazione definitiva.
I fratelli Duffer hanno scelto di mantenere il mistero. Probabilmente, la loro intenzione era quella di preservare l’enigma e la tensione narrativa che caratterizzano la serie. Lasciare il Sottosopra in una forma ambigua permette di concentrarsi sui conflitti e le esperienze dei personaggi principali, come Will e Undici. Inoltre, la serie si presta a una narrazione che evoca il soprannaturale e l’inspiegabile, e dettagli troppo didascalici potrebbero indebolire il fascino di un mondo con regole proprie che sfuggono alla comprensione umana. Chissà se la quinta stagione ci dirà quello che aspettiamo di sentire da tempo. Nel frattempo ci godiamo la trepidante attesa, visto che ormai siamo abituati a sostenerla! E speriamo soltanto che le altissime aspettative non vengano tradite.
6) The OA raggiunge il suo capolinea in parallelismi e rivelazioni
La celebre serie sci-fi The OA, disponibile su Netflix, è piena di alcune delle più aleatorie scene delle serie tv. Molte di queste infatti non vengono mai completamente spiegate dagli autori, lasciando spazio a interpretazioni e teorie dei fan. Uno dei momenti più emblematici e lasciati volutamente aperti alla speculazione riguarda il finale della stagione 2. Questo infatti presenta eventi assolutamente fuori dal comune e difficile da decifrare. Qui la protagonista Prairie/OA sembra aver finalmente compiuto il suo viaggio tra le dimensioni. In un’epica e surreale sequenza, vediamo i personaggi che si ritrovano in un altro universo, dove si scopre che loro stessi sono parte di un altro piano dell’esistenza. Ed è proprio il modo in cui si collegano a questa nuova realtà che non viene mai veramente rivelato.
La scena culmina con un momento sorprendente: quando l’OA sembra essere intrappolata nel suo alter ego, avviene una rivelazione che scuote i confini tra le dimensioni. Tuttavia, alla fine, avviene una sorta di ricomposizione dei piani che non si conosce a fondo! Facendo intendere che ci siano ancora molte verità nascoste e molte questioni in sospeso. Il tutto culmina con un grande momento di sospensione che lascia dunque lasciando al pubblico una sensazione di frustrazione e confusione.
La scelta degli autori di non spiegare esplicitamente il finale è forse deliberata
La serie si basa molto sull’esplorazione di concetti come la spiritualità, la vita dopo la morte e la percezione della realtà, tematiche che sono intrinsecamente sfuggenti e difficili da razionalizzare. Gli sceneggiatori, in particolare Brit Marling e Zal Batmanglij, hanno creato una serie che invita lo spettatore a riflettere su questioni esistenziali e metafisiche senza dare risposte convenzionali. Marling ha più volte dichiarato che The OA non è una serie che si prefigge di risolvere ogni incognita.
Vuole piuttosto esplorare l’esperienza di chi cerca risposte a domande che, a volte, non sono ordinarie. La mancanza di una spiegazione chiara sulla scena finale potrebbe rappresentare proprio questo: l’idea che alcune verità siano troppo grandi o complicate per essere comprese nella nostra realtà. Questo lascia lo spettatore con il potere di immaginare, interpretare e cercare il significato, anziché fornirlo esplicitamente.
Non mancano tuttavia le ipotesi del pubblico per una delle più astruse scene delle Serie Tv
Alcuni fan suggeriscono che la scena rappresenti il passaggio dell’OA e degli altri protagonisti attraverso il “punto di non ritorno” che li porta appunto in una nuova realtà. Altri affermano che la scena finale suggerisca l’idea di un ciclo infinito, dove le persone sono destinate a ripetersi attraverso molteplici esistenze. La continua ricerca della verità e delle risposte potrebbe essere vista come un viaggio senza fine.
Infine, l’ultima tra le più accreditate teorie afferma che la scena finale esplori un concetto di coscienza collettiva, in cui le anime di Prairie, Homer e degli altri si uniscono in una sorta di entità superiore, trascendendo le dimensioni fisiche per entrare in un nuovo stato. Questa scelta narrativa si inserisce nel più ampio tema della serie, che analizza la fluidità della realtà e la natura dell’esistenza. Soluzioni semplici da una grande rappresentate di questo eccentrico e irriverente genere, non potevamo aspettarcene. E, in fondo, ci va bene così.