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Le 5 migliori Serie Tv con una trama non lineare degli ultimi 6 anni

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La trama è un aspetto fondamentale di ogni serie tv che si rispetti, è il bigliettino da visita che ci invoglia o ci dissuade dal guardare una serie tv. In alcuni casi, però, la trama passa in secondo piano, come quando consigli una serie tv a qualche amico e alla domanda “di cosa parla?” sbarri gli occhi con la faccia da pesce lesso, chiudendo poi la conversazione con un “è complicato, ma tu fidati“. So che conoscete bene questa sensazione, e la conosciamo bene anche noi pazzi di Hall of Series che non molto tempo fa abbiamo fatto la pazzia di descrivere 1000 Serie Tv in sole 10 parole, al tempo Scissione non era ancora uscita ma anche Dark non è stata certo una passeggiata.

Proprio a Scissione, Dark & Co. è dedicato questo articolo sulle migliori 5 serie tv con trama non lineare degli ultimi 6 anni

1. Scissione

scissione
Scissione (640×360)

Di Scissione si è parlato tanto e per buone ragioni. Il nuovo thriller fantascientifico di Apple Tv plus è un prodotto ambizioso e ben confezionato, con una trama dir poco complessa.

La serie del 2022 è diretta e prodotta da Ben Stiller, con protagonista Adam Scott nei panni di Mark, impiegato della Lumon Corporation. Il titolo Scissione si riferisce proprio alla scissione in senso letterale dei ricordi relativi alla vita privata da quelli relativi alla vita lavorativa. Ciò avviene tramite un’operazione chirurgica a cui devono sottoporsi tutti i dipendenti della Lumon Corporation.

L’azienda nasconde oscuri segreti e una volta entrati è praticamente impossibile uscirne. Scissione è meravigliosamente complessa e fresca, mescolando sapientemente la distopia con il thriller. In più c’è Adam Scott che non fa mai male.

2. Dark

scissione
Serie tv con trama non lineare (640×360)

Tanta pioggia, parentele confuse e ottima colonna sonora. Non è una sagra di paese a maggio 2023, ma la meravigliosa serie tv tedesca targata Netflix. Si tratta di uno dei prodotti di punta di Netflix, nonché di una delle migliori serie tv europee di sempre.

Ma come facciamo a spiegare di cosa parla Dark? Tra viaggi nel tempo, doppelgänger, filosofia e amore, sono tante le cose e i concetti che si intrecciano tra una puntata e l’altra. Nel corso della visione basta distrarsi per mezzo secondo ed ecco che si perde completamente il filo del discorso. Prima regola di Dark: cellulare in modalità aereo.

È una serie tv che ci fa letteralmente esplodere il cervello, ma la amiamo anche per questo, oltre che per la magnificenza intrinseca degli aspetti prettamente tecnici come la fotografia e la colonna sonora.

3. Alice in Borderland

Alice in Borderland scissione
Alice in Borderland (640×360)

Con Alice in Borderland ci spostiamo i Giappone e, come nel caso di Scissione, non manca l’elemento thriller e la distopia. Si tratta, in realtà, di una serie tv molto sottovalutata che troppo spesso passa in sordina e che meriterebbe decisamente di più.

La trama è scura come la fotografia, mentre i suoi protagonisti sono immersi fino al collo in una violenta lotta alla sopravvivenza. Ci caliamo in una Tokyo deserta mentre Arisu, disoccupato appassionato di videogiochi, si ritrova a vivere sulla sua pelle una macabra avventura proprio come quelle dei videogame.

Il ritmo narrativo è incalzante ed è ciò che ci tiene incatenati allo schermo, cercando di comprendere i misteri e i segreti di quel gioco al massacro che è il fulcro di Alice in Borderland.

4. Caleidoscopio

Caleidoscopio (640×360)

Netflix non si è mai tirato indietro davanti alle sfide, lo ha dimostrato con Black Mirror: Bandersnatch prima e con Caleidoscopio poi. Indipendentemente dalla riuscita o meno di questi esperimenti visivi, Netflix sta spingendo sempre di più verso un’innovazione radicale del modo di guardare e godere delle serie tv.

La trama in Caleidoscopio diventa liquida e inafferrabile, con gli episodi che si incatenano intorno a una storia malleabile e confusionaria. Perché alla fine Caleidoscopio è questo: un disordine ordinato, acefalo e infinito. Il concetto di trama lineare che inizia con il primo episodio e si conclude con l’ultimo episodio è un concetto quasi obsoleto quando si parla della miniserie con Giancarlo Esposito.

I personaggi sono pedine intercambiabili, sono piatti ma allo stesso tempo ricchi di sfumature e la cosa intrigante è che riusciamo a percepire appena queste sfumature, quasi fosse un gioco di vedo-non vedo.

Forse non siamo ancora pronti a questa concezione futuristica dei prodotti televisivi, e Caleidoscopio è una serie che dobbiamo ancora assimilare e digerire. Ma alla fine tanto di cappello.

5. Servant

Servant (640×360)

Concludiamo con un altro gioiellino di casa Apple Tv Plus: Servant, creata da Tony Basgallop. In questa serie tv da pelle d’oca si mescolano drama, thriller psicologico e un pizzico di horror.

Dimenticate i clichè horror de La Bambola Assassina e atterrate nel presente con la bambola Reborn protagonista di Servant. Dopo la morte del figlio Jericho, infatti, Dorothy e Sean decidono di acquistare tale bambola per superare la prematura e improvvisa morte del piccolo. A questo si aggiunge la tata Leanne, personaggio tutt’altro che rassicurante chiamato a prendersi cura della bambola.

L’angoscia e il mistero sono i veri protagonisti, tra mura domestiche custodi di oscuri e inquietanti segreti.