Vai al contenuto
Home » Serie TV

Non solo Sean Bean: 10 attori di cinema e Serie Tv che muoiono sempre malissimo

Danny Trejo
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

“La nomina” è quella cosa che non ti scrolli più di dosso. Come a scuola: se arrivavi in ritardo a un paio di lezioni, venivi bollato come il ritardatario. Così, come se ripetessero ogni anno il primo liceo, Sean Bean e gli altri attori di questa lista saranno ricordati per sempre come quelli che muoiono sempre. E pure male. In parte è vero, certo. Il problema di una nomina simile però è che annulla l’effetto sorpresa. Perciò quando il personaggio che interpretano viene risparmiato da un manipolo di sceneggiatori magnanimi, noi spettatori (sadici) ci restiamo pure male. Sean Bean (che ha scoperto solo ora come finisce Game of Thrones) o Steve Buscemi (qui 10 curiosità sull’attore di Pulp Fiction) non sono gli unici noti per le loro numerose morti. Sul sito Movie Mortality, ad esempio, potete dar sfogo alla vostra vena sadica leggendo statistiche, classifiche e percentuali delle scene di morte sul piccolo e sul grande schermo mentre su Cinemorgue Wiki sono raccolte tutte le morti fittizie avvenute nei film e nelle serie tv. È come se le produzioni si sentissero meno in colpa a scegliere un attore-che-tanto-muore-sempre-male sapendo che il suo personaggio è destinato al patibolo. È meglio per tutti. Tanto abbiamo già elaborato il lutto. Ce lo aspettiamo che qualcuno arrivi a decapitare, a sparare o ad accoltellare il povero Sean Bean. L’attore di Game of Thrones però è in ottima compagnia. Vediamo altri 10 attori noti per essere degli highlander disposti a immolarsi per la causa.

Non solo Sean Bean, eccone altri 10 che fanno (spesso) una brutta fine.

***ALLERTA SPOILER – Questo articolo contiene spoiler su Breaking Bad, I Soprano, Sons of Anarchy e ogni altra serie tv, o film, dove sono apparsi gli interpreti citati nei titoli.***

Steve Buscemi

Steve Buscemi non muore sempre; a volte è stato perfino risparmiato da qualche sceneggiatore magnanimo. Eppure è diventato celebre per i film o le serie tv in cui fa una finaccia. I fratelli Coen lo hanno ucciso diverse volte, regalandoci degli epiloghi raccapriccianti, ma allo stesso tempo esilaranti. Fargo ci ha regalato una delle sequenze di morte tra le più epiche del cinema. I suoi personaggi sono stati picchiati a sangue, fatti esplodere, bruciati, investiti. Tanto che lo stesso attore ha dichiarato di aprire ogni nuovo copione sapendo già che gli capiterà qualcosa di brutto. La sua scena di morte “preferita” è quella di Theodore Donald “Donny” Kerabatsos del Grande Lebowski. Ultimamente, l’attore è stato vittima perfino di una bufala web che annunciava la sua morte. Una fake news, subito sementita, con nostro grande sollievo. Perché se è vero che sulla scena godiamo sadicamente di ogni sua morte grandiosa – e che i suoi personaggi sono spesso dei depravati amorali – Steve Buscemi può essere solo amato incondizionatamente.

Quando vengo scelto, vado sempre alla fine della sceneggiatura per vedere se il mio personaggio viene picchiato o ucciso.

Tommy Flanagan

Tommy Flanagan

Non solo è stato ucciso più di 20 volte sul piccolo e sul grande schermo, ma gli sceneggiatori, sadici mentecatti, hanno optato per delle morti brutali. Le sue cicatrici, che nascondono una storia drammatica, sono forse il motivo per cui è stato scelto per dare copro e anima a personaggi duri e dannati. Una caratterizzazione molto usuale, soprattutto in passato, che rendeva i villain “cattivi” anche fuori. Quando era giovane, a Glasgow, Flanagan ha lavorato anche come DJ. Una notte è stato derubato e aggredito da alcuni delinquenti che lo hanno pugnalato sul viso, tagliandolo da un orecchio all’altro e lasciandolo insanguinato sul marciapiede. Un evento disgustoso, dal quale Tommy Flanagan è riuscito a tirare fuori il meglio, come i proverbiali limoni del dottor Katowsky. Dalle frecce di Braveheart a Il Gladiatore, da Alien vs. Predator a Sin City, gli sceneggiatori si sono divertiti a ucciderlo nei modi più sadici (per finta!). Tommy Flanagan ci ha regalato interpretazioni da brividi, intense e tragiche, e pensare che non voleva nemmeno farlo l’attore! Per fortuna un amico e collega, Robert Carlyle, è riuscito a convincerlo a provare. E così il Filip ‘Chibs’ Telford di Sons of Anarchy ha iniziato a lavorare in una compagnia teatrale di Glasgow agli inizi degli anni ’90. Il resto è storia.

Eric Roberts

Fratello maggiore di Julia Roberts, con un curriculum da far invidia, Eric Roberts è morto (sulle scene) oltre trenta volte. Suicida; ucciso con un’accetta; spara perfino a sé stesso in un film in cui interpreta un doppio ruolo; cade dalle scogliere; viene fatto esplodere in aria; muore in un incidente d’auto; accoltellato una volta in un coffee-shop e un’altra alle spalle; strangolato; si disintegra in cenere; è stato colpito da una pallottola dietro l’altra. Il poveretto è stato ucciso anche in un video musicale, del 2015 Nearly Forgot My Broken Heart, impiccato, mentre Chris Cornell lo guarda impotente. Anche nella vita reale non è stato risparmiato da qualche sciagura. Nel 1981, Eric Roberts resta gravemente ferito in un incidente stradale tanto da rimanere tre giorni in coma. Un incidente che lo ha lasciato con l’anulare della mano sinistra sfigurato. Candidato due volte ai Golden Globe e una all’Oscar al miglior attore non protagonista per A 30 secondi dalla fine di Andrej Končalovskij, nella sua carriera c’è stata anche qualche interpretazione zoppicante. Tanto che nel 2008 è stato quasi nominato per un Razzie Award come Peggior attore non protagonista per l’interpretazione nel film DOA: Dead or Alive del 2006. Dove per altro fa un’altra brutta fine.

Non solo Sean Bean, ecco altri attori che muoiono sempre malissimo.

Mickey Rourke

Mickey Rourke e Sean Bean

Se c’è qualcosa in cui Mickey Rourke è davvero imbattibile, quella è morire. Gli riesce davvero bene. Il proiettile al petto è uno dei suoi classici, ma anche le esplosioni non sono da meno. Rourke muore perfino in un video game, in True Crime: New York City del 2005. Anzi, viene fatto fuori in due modi diversi. Non è un caso che a fermare un ex pugile sia sempre un proiettile o un’esplosione. Chi mai nel pieno delle proprie facoltà mentali vorrebbe affrontarlo in un combattimento corpo a copro senza armi (finte)? Con oltre 40 anni di onorata carriera, per lo più trascorsi nei panni del villain, Mickey Rourke ci ha onorato con oltre 30 morti spettacolari e raccapriccianti, dalla sequenza adrenalinica in Iron Man 2 allo scontro con il diavolo stesso, Mr. Robert De Niro, in Angelheart. Non tutti i suoi personaggi hanno avuto una salute di ferro. Uno di loro ha perfino avuto un attacco di cuore, regalando agli spettatori una morte memorabile. Insomma Mickey è un duro sia fuori che dentro lo schermo, nelle sue interviste non è raro imbattersi in affermazioni tipo:

Terapia o morte.

Michael Biehn

Michael Biehn e Sean Bean

Michael Biehn, uno dei volti della saga Alien e Terminator, se la passa male anche quando nella storia ci sono solo esseri umani. Gli hanno sparato un po’ ovunque; è morto suicida o accoltellato; ha avuto indicenti d’auto. In oltre un centinaio di film, l’attore classe ’65 ha totalizzato, per ora, solo 24 morti. Ma, come per Sean Bean, ha ancora tempo per recuperare e morire male. Del resto, neanche un tipo tosto come lui può molto contro terminator, alieni, zombie e Arnold Schwarzenegger. Vederlo combattere con coraggio, e soccombere, ci esalta ogni volta. Malgrado il suo curriculum cinematografico e televisivo sia invidiabile, l’attore però è ingiustamente sottovalutato. I due film dove il suo nome appare in primo piano nei crediti sono solo delle commedie, in cui per altro – come ha dichiarato ad Empire – è una “comparsa superiore”. Di recente Biehn ha fatto un salto in The Mandalorian mentre sui social si è schierato in prima linea contro la lotta al COVID. In un video di 28 secondi, in stile Terminator, si è rivolto al pubblico di Twitter gridando:

Ascoltate, e cercate di capire: questo virus è là fuori. Non si può patteggiare con lui, non si può ragionare con lui, non sente pietà né rimorso né paura. Niente lo fermerà… finché non rimarremo a casa. [pausa] Kyle Reese. I’m out!

Eva Green

Eva Green

Rispetto a Sean Bean e agli altri attori presenti in questa lista, Eva Green ha un curriculum piuttosto scarno. Eppure, ha collezionato già un numero di morti impressionanti. E tutte spettacolari. Entrata nella hall of fame con Kingdom of Heaven e Casino Royale, imponendosi come una tra le migliori Bond girls della storia, l’attrice francese è morta anche nei ruoli in cui è protagonista. L’abbiamo amata in Penny Dreadful, Arsène Lupin, Sin City: A Dame to Kill For, Dark Shadows e 300: Rise of an Empire. Tutte opere dai toni cupi in cui brilla per una fisicità intrigante e un’intensità recitativa magnetica. E sì, in cui si fa notare anche per degli epiloghi poco lieti. Ormai siamo tanto abituati a vederla morire (male) che quando non succede ci restiamo un po’ male. Eva Green ha ammesso di essere una persona timida e introversa e di non capire perché accetta ruoli sempre così espliciti, oscuri e contorti. Forse, confessa, potrebbe essere perché in questo modo riesce a “liberarsi”.

Non capisco davvero perché lo faccio. Forse dovrei andare in terapia! Quando le persone mi incontrano per la prima volta, mi trovano molto fredda. Mi tengo sempre a distanza e penso che sia proprio per questo che sono così attratta dalla recitazione. Mi permette di indossare una maschera.

Non solo Sean Bean, ecco altri attori che fanno spesso una brutta fine.

Nicolas Cage

Nicolas Cage

Ammettiamolo, dove c’è Nicolas Cage c’è morte. Nella Valle della Morte l’attore di Face/Off supera perfino Sean Bean con oltre 30 morti, tutte diverse e brutali. Nipote di Francis Ford Coppola, a 32 anni Nicolas Kim Coppola è stato il quinto attore più giovane di sempre a vincere il Premio Oscar come miglior attore. Mentre sul piccolo schermo lo abbiamo visto in rare occasioni – in cui finora pare essersela cavata – al cinema fa spesso una fine raccapricciante. Per lo più viene colpito da uno o più proiettili, ma ha collezionato anche numerose morti fantasiose. Una volta è morto mentre un gruppo di donne gli copriva il viso con una minuscola ‘gabbia’ contenente centinaia di api; è stato anche pugnalato, bruciato vivo e si è perfino suicidato. Noto per una recitazione manieristica, ricca di inflessioni vocali particolari e facce stravaganti, ogni volta che vediamo Nicolas Cage sullo schermo sappiamo già cosa lo attende. E quando sopravvive, beh… ci restiamo male.

John Hurt

John Hurt

Da un attore che fa di cognome “hurt” – cioè ferito, dolorante o danneggiato – non potevamo aspettarci niente di diverso. L’attore si è sempre detto divertito dalla frequenza con cui è stato ucciso e dalla creatività degli sceneggiatori. La maggioranza dei suoi personaggi ha trovato una morte davvero crudele e tanto dolorosa. Sebbene nella vita reale scoppiava di salute. L’attore, infatti, si è spento nel 2017 alla soglia degli 80 anni. La morte più memorabile, e una delle più famose della storia del cinema, è quella di Alien in cui fa una fine orripilante, che ha sconvolto gli spettatori più forti di stomaco e i presenti sul set. Una scena impressionante, che ancora turba i nostri incubi; o ci viene in mente quando vediamo qualcuno steso su un tavolo. Hurt era l’unico attore consapevole di cosa sarebbe successo durante quella sequenza ormai storica. Sigourney Weaver e gli altri non erano presenti quando Hurt veniva truccato perciò le reazioni di sgomento che vediamo sullo schermo sono autentiche. Un momento che ha alimentato miti e leggende, come ha confessato Hurt:

Il mito diceva che non sapevano cosa sarebbe successo. Bene, ovviamente sapevano cosa sarebbe successo perché hanno letto la sceneggiatura. Ma non sapevano come sarebbe successo. Erano tutti spaventati. E Veronica è impazzita.

Christopher Lee

Christopher Lee e Sean Bean

La sua (s)fortuna è quella di essere stato un attore in un’era in cui se nascevi antagonista, probabilmente morivi antagonista. Una lunga carriera di cattiveria e sangue, dunque, che si aggira intorno alle 70 morti su oltre 300 film, serie tv e tante altre apparizioni in cui ha recitato. Se escludiamo i casi in cui è morto più volte nei panni dello stesso personaggio, come Dracula. Tra le morti più spettacolari non possiamo non ricordare quella in Star Wars Episodio III: La vendetta dei Sith. Il povero Chris ha preso fuoco, è stato decapitato, sparato, torturato, lanciato da dirupi o balconi; è stato squartato ed è stato ucciso anche quando ormai si aggirava tra i vivi in forma spirituale. L’attore britannico pluripremiato – che è entrato anche nel Guinness dei primati come l’attore vivente più citato sugli schermi – si è spento a Londra all’età di 93 anni, nel 2015, dopo una lunga vita piena di successi. Una carriera prospera in cui si è cimentato in ogni forma d’arte possibile, dall’heavy metal alla letteratura. Per noi però resterà il volto dei villain più iconici di sempre.

Danny Trejo

Sean Bean e Danny Trejo

Chiudiamo con un altro re indiscusso della Valle della Morte. Danny Trejo sembra un omaccione a prova di proiettile. Sarà per questo che vogliono farlo morire. Ed è sempre un’esperienza grandiosa vederlo morire male (sullo schermo!). Quasi tutti i personaggi che interpreta non arrivano integri al finale. La sua morte deve avvenire, immancabilmente, in una sequenza di violenza, delirio e sangue. Tortuga in Breaking Bad è stata una combo geniale di decapitazione, splatter e sadismo tra le migliori della serie di Vince Gilligan. Morto più di 70 volte – un numero che fa impallidire Sean Bean – in scene ormai epiche, l’attore ha trascorso una vita altrettanto epica. A soli 78 anni suonati, sembra che abbia vissuto un’infinità di vite tante sono le sue avventure, che ha raccontato in un libro di memorie scritto insieme all’amico e attore Donal Logue, intitolato Trejo: My Life of Crime, Redemption, and Hollywood. Il libro mostra un’immagine molto diversa da quella che abbiamo in mente dopo averlo visto in Machete e in Desperado:

Il mio passato di criminale condannato e la mia vocazione di attore mi hanno insegano a non mollare. Non lasciare che nessuno ti dica che non puoi farlo. Incontra le persone, sii il più amichevole possibile. In ogni situazione in cui ti imbatti, cerca di andartene meglio di quando sei arrivato. Ed è quello che faccio, non mi interessa cosa sia. Voglio essere una persona migliore oggi di quanto non fossi ieri.

Nonostante abbia un record di personaggi brutalmente uccisi, Sean Bean è morto sullo schermo solo una ventina di volte (per ora).

Questi erano solo 10 attori che – come o più di Sean Bean – hanno fatto spesso una brutta fine sul grande o sul piccolo schermo. Ma la lista dei nomi nella “Valle della Morte” sarebbe lunghissima. Con nostra (sadica) gioia.

LEGGI ANCHE – Game of Thrones, Sean Bean: «Hanno lanciato e preso a calci la mia testa»