3) Friends
Seinfeld è giunta ai telespettatori nel 1989, arrivando nel ’94 con ben sei stagioni che – inevitabilmente – sono state sufficienti per influenzare ciò che in quell’anno sarebbe diventato un altro fondamentale colosso delle comedy: Friends.
A differenza di Seinfeld, in Friends i personaggi evolvono, crescono, hanno una morale e affrontano la vita in maniera decisamente lontana dall’apatia. Sanno cosa sia giusto e cosa non lo sia, e riescono a comportarsi in maniera moralmente accettabile. Quindi, quando parliamo di influenza da parte di Seinfeld, a cosa ci riferiamo?
A tutto il resto. Friends è una Seinfeld che sceglie di sentire, di ascoltare, di non privarsi del piacere morale di vivere i sentimenti e l’amore in tutte le sue forme. Sceglie di rendere un evento l’occasione per crescere e induce i personaggi a migliorarsi giorno dopo giorno. Ma Seinfeld è lì, ed è riconoscibile in ogni gesto surreale che i protagonisti fanno o subiscono, è davanti al caffè che bevono insieme, è nella coesione di un gruppo che – nonostante le differenze – riesce comunque a sopportarsi (e nel caso di Friends, supportarsi). Ogni azione sconsiderata di Joey è Seinfeld, ogni canzone stonata e senza significato di Phoebe è Seinfeld.
Le sfumature di Friends sono Seinfeld.