L’industria sudcoreana dell’intrattenimento sta crescendo rapidamente. Dopo la K-pop, i film coreani come Parasite e Minari è il momento delle serie coreane che stanno letteralmente conquistando il mondo.
Il K-Drama, come vengono etichettate le serie televisive provenienti dalla Corea del Sud, è un genere che può includere la commedia romantica, la fantascienza, l’horror. Insomma, un mondo molto variegato. Molto spesso sono tratte da webtoons, una forma di narrazione simile ai fumetti ma destinata unicamente al web, e di solito sono scritte da un unico sceneggiatore e girata da un unico regista utilizzando come interpreti i migliori attori su piazza.
Di recente Netflix è diventato il punto di riferimento mondiale per trovare i migliori K-Drama, molti dei quali etichettati come Netflix Originals. La partnership con il colosso americano e la conseguente apertura al mercato mondiale ha necessariamente obbligato gli ideatori dei K-Drama ad apportare alcune modifiche alla struttura generale che solitamente era di una stagione composta da sedici episodi. Ma i cambiamenti hanno riguardato anche le storie dal momento che la prospettiva di vendere all’estero ha obbligato una sorta di rinnovamento delle idee per adattarle a un pubblico più eterogeneo.
Se per caso vi è capitato di aprire il catalogo Netflix e vi siete imbattuti nei K-Drama e non sapete da che parte cominciare vi proponiamo la classifica delle dieci serie coreane migliori attualmente presenti online. Una classifica che tiene conto del giudizio della critica, del pubblico e del numero di visualizzazioni. Alcune sono conosciute in tutto il mondo. Altre sconosciute. Ma tutte di grande, grandissima qualità.
10. The Silent Sea
In un prossimo futuro, su una Terra che ormai ha subito una terribile desertificazione, è stato effettuato un pesante razionamento della poca acqua potabile rimasta. Un gruppo di valorosi, tra scienziati e soldati, partono alla volta della Luna per recuperare un misterioso oggetto, quanto mai fondamentale per la sopravvivenza del genere umano. L’oggetto è trattenuto in una base di ricerca abbandonata dove sono state uccise oltre un centinaio di persone in un apparentemente inspiegabile incidente.
The Silent Sea è al decimo posto della nostra classifica delle migliori serie coreane. Prodotta e distribuita da Netflix, è basata su un cortometraggio del 2014 riadattato a serie dallo sceneggiatore Eun-kyo Park. La serie, come a volte capita, è una commistione di generi che vanno dalla fantascienza al thriller, con un pizzico di giallo e di politica. Uscita in anteprima il 24 dicembre del 2021 ha riscosso un successo di critica e pubblico notevole sia in patria che all’estero. Le otto puntate messe a disposizione sulla piattaforma on demand, dove è possibile trovare quelle doppiate in italiano, aprono interessanti finestre sui temi della morale e dell’etica scientifica quando la posta in gioco è alta. In una perenne lotta tra aziende private e governi, la lotta per la sopravvivenza obbligherà i protagonisti a dure ed estreme scelte.
9. Extracurricular
Di questa serie del 2020 vincitrice di un importante Asia Artist Awards e composta attualmente da dieci episodi (non è chiaro se ne verrà fatta una seconda stagione, ma dal finale sospeso tutto farebbe supporre di sì) non esiste una versione doppiata in italiano, purtroppo. Purtroppo perché a guardarla con un occhio legato ai sottotitoli c’è il rischio di perdersi un sacco di dettagli della fotografia che ne fanno un vero gioiellino.
Extracurricular racconta la vicenda di uno studente di liceo deciso a migliorare la sua vita andando a studiare in una università prestigiosa. Per farlo gli occorrono molti soldi e così decide, all’oscuro dei suoi compagni di scuola, di ampliare il suo curriculum scolastico con attività non propriamente lecite.
All’apparenza Extracurricular potrebbe sembrare un dramma adolescenziale ma già nella prima puntata le cose cambiano sbocciando in qualcosa di più oscuro e profondo. In questa serie coreana vengono affrontati argomenti decisamente scottanti tra i quali l’abuso e la violenza sessuale e persino una forma particolare di schiavitù, probabilmente del tutto incomprensibile per noi occidentali. In Extracurricular, al di là della violenza e del turpiloquio, la drammaticità degli argomenti è comunque trattata con un certo rispetto risultando cruda ma al tempo stesso mai gratuita e fastidiosa
8. Non siamo più vivi
Altro apparente teen drama uscito all’inizio del 2022 che in realtà racconta una società spaccata in due e difficilmente capace, salvo rare eccezioni, di ricucire lo strappo generazionale che la divide.
In un liceo di una cittadina sudcoreana un virus creato da un essere umano, fatto con le migliori intenzioni, si propaga trasformando chiunque ne venga colpito in zombie dall’ovvio feroce appetito. Al di là della parte più prettamente horror, però, questa serie di dodici puntate della durata di circa una cinquantina di minuti racconta molto altro. Tratta da un webtoon, fumetti pensati per essere letti unicamente sul web, Non siamo più vivi pone interrogativi piuttosto gravosi sui valori e sulle gerarchie da essi derivati che si creano nella società attuale obbligandoci a pensare, e in maniera piuttosto seria, al genere di umanità nella quale viviamo.
In una grande metafora della vita moderna, attraverso una violenza cruda e con situazioni radicali, Non siamo più vivi è capace di farci sorridere, di spaventarci, di disgustarci e persino di commuoverci. In un ampio contesto, durante un cataclisma di proporzioni bibliche, la difficoltà nel prendere decisioni critiche che potrebbero portare al sacrificio più estremo all’interno di un piccolo gruppo eterogeneo di studenti non sempre riesce a mettere da parte i conflitti individuali dei suoi singoli membri. Attraverso lo scorrere del tempo, in attesa della salvezza, i protagonisti riusciranno a capire chi sono e accettarsi, nel bene e nel male, per quello che sono.
7. Crash Landing on You
Uscita alla fine del 2019 su una pay tv e poi distribuita in tutto il mondo da Netflix Crash Landing on You è una tra le serie coreane più originali presenti sul catalogo del colosso dell’on demand.
Si tratta di un ottimo dramma romantico che racconta le vicissitudini di una coppia di giovani innamorati la cui sfortuna più grande è quella di trovarsi sulle parti opposte del confine tra Corea del Nord e Corea del Sud.
La ricca imprenditrice sudcoreana Yoon, interpretata dalla star Son Ye-jin, finisce per atterrare al di là del confine a causa di una gita in parapendio. Viene catturata da una pattuglia di nordcoreani che decidono, con scelta deliberata, di nasconderla e poi provare a riportarla sana e salva oltre il confine.
Crash Landing on You ha avuto un successo incredibile: i numeri parlano chiaro essendo stata vista da milioni di persone in tutto il mondo. Soprattutto ha avuto il pregio di essere super partes rappresentando le magagne di una e l’altra Corea. Inoltre ha saputo raccontare i nordcoreani come essere umani, come realmente sono dando un colpo di straccio sul vecchio e dogmatico concetto di un paese da considerarsi parte dell’Asse del Male in toto.
6. It’s Not Okay to be Okay
Al sesto posto della nostra classifica delle migliori serie coreane attualmente presenti su Netflix c’è questo piccolo gioiello definito dal New York Times uno dei più belli spettacoli trasmessi in televisione nel 2020.
La serie racconta il non facile dramma dei problemi legati alla salute mentale. Nel farlo, seppure non risparmi in certe situazioni una ruvidità che fa salire un groppo alla gola, c’è una delicatezza e un rispetto davvero commoventi.
La storia, di per sé, è piuttosto semplice. Una sorella, fin da piccola, si prende cura del fratello maggiore, autistico. La donna lavora in uno ospedale psichiatrico e conosce uno scrittore di fiabe per bambini, affetto da uno disturbo della personalità piuttosto grave. I tre, nel corso delle sedici puntate, iniziano a conoscersi e fidarsi l’uno dell’altra cominciando un profondo percorso terapeutico del tutto personale che li porterà a una guarigione capace di ristorare i loro traumi passati.
In It’s Not Okay to be Okay c’è un fortissimo senso dell’amicizia e della famiglia poiché i tre si aiuta a vicenda per diventare persone migliori. Non è un viaggio facile per nessuno di loro ma il modo in cui lo percorrono è commovente e toccante grazie a una sceneggiatura e una approfondimento dei personaggi davvero notevole.
5. Designated Survivor – 60 Days
Designated Survivor – 60 Days è il remake coreano dell’omonima serie americana con protagonista Keifer Sutherland nei panni del Segretario all’Urbanizzazione che, dopo un attacco terroristico di proporzioni inaudite, giura come presidente, prende in mano le redini della nazione e prova a cambiare le sorti del suo Paese.
La versione coreana però si pone un termine, a differenza di quella americana che è stata terminata dai pessimi ascolti. Infatti, il sopravvissuto designato, il ministro dell’ambienta Park, ha sessanta giorni di tempo per traghettare il suo paese verso la nomina di un nuovo presidente.
Attraverso una fitta trama di intrighi di potere, la versione coreana sembra riuscire a dare un senso all’incredibile che deriva dal tragico attentato iniziale. Ma quello che colpisce di questa versione e la distingue dalla versione originale è l’eccellente caratterizzazione dei personaggi che non sembrano per niente rivestiti dei soliti, triti, cliché. La versione coreana aggiunge, inoltre, alcune differenze ben nette che la radicano all’interno del suo paese. Tabù famigliari, rapporti tesi con il governo a nord del 38° parallelo, cambiamenti nella trama ben strutturati e dunque bene amalgamati e un finale che dà una conclusione a un’epopea, rendono questo remake un prodotto davvero valido, che vale la pena di vedere.
4. Mr. Sunshine
Al quarto posto della nostra classifica delle migliori serie coreane, nonostante un titolo alquanto generico, abbiamo Mr. Sunshine. Si tratta di una serie composta da ventiquattro episodi splendidamente scritta e capace di bilanciare il dramma storico con una storia d’amore realisticamente rappresentata. Grazie a una caratterizzazione profonda dei personaggi, una cinematografia mozzafiato e un occhio squisito per il design visivo, Mr. Sunshine vanta uno straordinario talento tecnico abbinato a una trama altrettanto impressionante.
La storia inizia nel 1871. Eugene Choi, originario di Joseon, deve fuggire in America a seguito di una tragedia familiare. Dopo parecchi anni torna nella sua città natale come capitano di una spedizione militare americana per liberarla dagli invasori e si innamora della figlia di un aristocratico. Attorno alla storia d’amore c’è una ricostruzione del mondo eccellente che bene evidenzia le differenze culturali tra i coreani, gli americani che arrivano loro in soccorso e gli invasori.
In Mr. Sunshine romanticismo e dramma sono molto ben bilanciati e conditi qua e là da sprazzi di ironia che la rendono una delle più apprezzate serie coreane trasmesse in tutto il mondo.
3. Hellbound
Uscita nel novembre del 2021, Hellbound è scritta e diretta da Sang-ho Yeon, già regista di Train to Busan e Peninsula, ed è tratta da un webtoon molto conosciuto in patria. Il pilot è stato presentato al Toronto Film Festival e il giorno successivo il suo rilascio sulla piattaforma on demand è diventata la serie più vista al mondo polverizzando il record detenuto da Squid Game uscito soltanto due mesi prima.
Hellbound inizia subito mettendo in chiaro che non sarà una serie che non potrà essere presa alla leggera. Un individuo, seduto a un bar, sta aspettando un preciso istante della sua vita: quello della sua morte. Una morte violenta, spaventosa, annunciata da un angelo e comminata da tre specie di Hulk grigiastri e fumosi inviati sulla terra per portare il malcapitato all’inferno attraverso un pestaggio truculento e un incenerimento finale.
Superato questo shoccante inizio la serie presenta il suo vero soggetto ossia come la dittatura si nutra della paura e di come organizzazioni o singoli individui siano sempre pronti a usare i cambiamenti della società per ottenere e mantenere il potere attraverso la menzogna, l’imbroglio e abusando della buonafede della maggior parte delle persone attraverso la manipolazione e la distorsione della realtà.
Hellbound racconta come la religione organizzata (ufficiale o settaria, non è importante) sia in grado di impore un quadro normativo a una società apparentemente laica. Il concetto del peccato e della volontà divina sono, di fatto, potenti mezzi di coercizione che paiono impedire il libero arbitrio e con esso la libertà di scegliere e di vivere la propria vita.
2. Kingdom
Quando, nel 2019, uscì Kingdom le serie coreane non erano ancora così conosciute e acclamate come lo sono oggi. Così è possibile che questa serie sia passata inosservata o, comunque, recuperata in seguito. Ma se non la conoscete vi consigliamo caldamente di andarla a guardare perché ne vale davvero la pena.
Ambientata nel XVI secolo, la serie fonde insieme il genere thriller politico a elementi zombie horror. Un principe ereditario tenta di indagare sulla misteriosa malattia che recentemente affligge il re ritrovandosi nel mezzo di un’epidemia mortale che devasta il regno. Mentre cerca di salvare il regno dalla peste, deve anche impedire ai suoi oppositori politici di impadronirsi del trono.
Al di là di una sceneggiatura che crea una storia avvincente sia dal punto di vista politico che umano attraverso le cospirazioni e gli avvincenti scontri con i morti viventi ciò che rende decisamente fuori dal comune Kingdom è la sua bellezza visiva, quasi pittorica, sublimata in ambientazioni e scene davvero da lasciare senza fiato (meravigliose le due battaglie nella seconda stagione).
Difficile non lasciarsi conquistare da questa serie composta da dodici episodi (più uno special) divisa in due stagioni che risulta convincente su diversi piani e che regala momenti di grande cinematografia sul piccolo schermo di casa propria.
1. Squid Game
L’avreste mai detto che “il gioco del calamaro” avrebbe occupato la prima posizione della classifica delle migliori serie coreane presenti su Netflix? No, vero?
Composta da nove episodi Squid Game è stata un successo planetario. Su di essa sono state scritte milioni di pagine web, ogni fotogramma è stato analizzato alla lente d’ingrandimento. Difficile poter dire qualcosa di più e, soprattutto, di nuovo.
Squid Game è semplicemente geniale. È uno spettacolo maturo, crudo e spigoloso che riesce a rappresentare la vita e la morte in modo realistico e brutale. Riesce anche a raccontare una storia molto più importante, quella che riguarda il divario sociale sempre più ampio e su come i poveri siano costretti a fare tutto il possibile per cercare di sfuggire alle loro vite piene di debiti.