Il servizio streaming Apple Tv+ è in lenta ma costante ascesa, guadagnandosi la fiducia di sempre più abbonati attraverso il crescente rilascio di serie tv di qualità; poche ma buone sembra essere il motto della nuova piattaforma, che richiama l’attenzione di sempre più attori premi Oscar, ora più inclini a passare al piccolo schermo rispetto al passato, portando a una nuova rivoluzione dell’universo televisivo. A rendere ancora più appetibile la piattaforma è inoltre il rapporto qualità/prezzo che questa offre, consentendo la visione su qualsiasi dispositivo (non Apple) per un prezzo inferiore ai 5 euro, diventando di fatto un pericoloso concorrente all’affermatissimo pioniere dello streaming Netflix, attualmente alle prese con il suo più brusco calo di abbonati. Quelle elencate di seguito sono 5 nuove serie tv di Apple Tv+ che rappresentano al meglio la qualità verso la quale il servizio sembra virare sempre di più; non parliamo dunque delle famosissime Ted Lasso o The Morning Show, ma di serie tv uscite nell’ultimo periodo che non dovreste farvi scappare.
Ecco la classifica aggiornata delle 5 migliori Serie Tv di Apple Tv+ del 2022
5) Roar
Composta da 8 episodi, la serie antologica Roar sviscera, attraverso le diverse storie delle sue diverse protagoniste, delicate questioni riguardanti l’universo femminile, mostrate mediante l’uso di metafore e spaziando tra generi che vanno dall’horror psicologico al realismo magico. La nuova serie di Apple Tv+ è basata sull’omonima raccolta di storie brevi di Cecelia Ahern, e vede tra le protagoniste la vincitrice premio Oscar Nicole Kidman, Issa Rae, Alison Brie, Cynthia Erivo e molte altre; i temi trattati vanno dal mondo del lavoro alla maternità, dalle relazioni sentimentali al femminicidio, che fanno della dark comedy un must-watch femminista all’ultimo grido.
4) Slow Horses
Slow Horses è la serie di spionaggio targata Apple Tv scritta da Will Smith, basata sull’omonimo romanzo di Mick Herron. La vicenda è quella di una particolare squadra di agenti dell’Intelligence britannica i quali, dopo aver commesso gravi errori nel corso delle proprie carriere, sono stati trasferiti al dipartimento chiamato dispregiativamente Casa del Pantano, a capo del quale risiede il trasandato agente Jackson Lamb (Gary Oldman). Sebbene i loro compiti siano limitati alla catalogazione di vecchi registri e noiosi lavori d’ufficio, gli agenti cosiddetti ronzini del Pantano si ritrovano, nell’arco dei 6 episodi che compongono la serie, sempre più invischiati in questioni governative delicate, aggravate dal rapimento di un ragazzo musulmano da parte di un gruppo terroristico di estrema destra. Alla trama principale seguono poi le vicende personali dei singoli agenti, focalizzando l’attenzione sulle motivazioni che li hanno costretti al dipartimento/purgatorio dell’Intelligence, aggiungendo al dinamismo della spy-story la misteriosa componente del thriller, rendendola una coinvolgente serie da vedere tutta d’un fiato (qui potete trovarne la recensione).
3) Teheran
Teheran è la serie spy-thriller israeliana diretta da Daniel Syrkin, basata sull’omonimo romanzo dell’autore Moshe Zonder. La serie è composta da due stagioni e 16 episodi totali, e segue le vicende della giovane agente Tamar Rabinyan (Niv Sultan), hacker informatica presso l’Intelligence israeliana, a cui viene affidata la delicata missione di manomettere una centrale nucleare iraniana. Se in un primo momento la missione mette principalmente a rischio la sua integrità, le cose si fanno ancor più difficili quando, dall’esito di questa, dipendono anche le sorti di altre persone, tra cui la donna inglese residente a Teheran Marjan Montazeri (Glenn Close) la cui incolumità è affidata unicamente alle decisioni della protagonista. L’adrenalinica serie, passata in sordina in Italia, si è già conquistata un International Emmy come miglior serie drammatica, ed è tra le migliori serie di Apple Tv+ da non farvi scappare.
2) Shining Girls
Il thriller-drama Shining Girls segue le vicende della sua protagonista Kirby Mazachi, interpretata magistralmente dall’attrice Elizabeth Moss, che ne è anche produttrice esecutiva insieme a (tra gli altri) Leonardo Di Caprio. Kirby è un’archivista di un quotidiano di Chicago che, seguendo alcuni fatti di cronaca, riconosce in alcune ferite lasciate sul corpo delle vittime, le stesse cicatrici presenti sul suo corpo, risalenti a una vecchia aggressione subita anni prima dalla quale non si è mai ripresa. Il forte trauma, infatti, rende confusa la realtà della protagonista, costretta a trascrivere ogni singolo dettaglio della propria vita (dal numero del suo appartamento al nome di sua madre) poiché non riesce a distinguere gli eventi reali da quelli immaginari. Tuttavia, quando il giornalista e collega Dan Velasquez (Wagner Moura) comincia a lavorare ad un reportage sui recenti omicidi, decide comunque di collaborare con lui, aiutandolo, grazie alla sua confusa testimonianza, a delineare il profilo del serial killer a cui è sopravvissuta, sebbene la linearità temporale della sua mente (e in particolar modo quella del suo aggressore) rendano l’impresa particolarmente difficile, riuscendo ad insinuare costantemente il dubbio nel corso della visione degli 8 episodi che compongono la serie.
1) Scissione
Scissione, il thriller distopico diretto da Ben Stiller, è la migliore tra le serie di Apple Tv+ presenti attualmente nel catalogo; la storia vede tra i protagonisti Mark (Adam Scott), dipendente della Lumon Corporation, un’oscura azienda che attua ai suoi dipendenti il processo di scissione dei ricordi della vita lavorativa da quelli della vita privata. Questa procedura chirurgica è irreversibile e scinde chiunque ne sia sottoposto in due versioni di sé stesso: quella interna (al luogo di lavoro) che non conosce nulla della propria vita privata, da quella esterna, che vive serenamente la propria quotidianità senza conoscere nulla del proprio impiego. Il processo, se da un lato priva gli esterni dello stress del lavoro, dall’altro imprigiona la propria versione interna in un loop infinito, in cui l’unica realtà di cui si è a conoscenza è quella del lavoro stesso, lasciando spazio a importanti riflessioni sull’equilibrio vita/lavoro, sull’alienazione a cui sono sottoposti alcuni lavoratori, sulla centralità del lavoro nella società capitalista ma anche sull’importanza dei ricordi nella formazione della personalità, sul disturbo dissociativo e sulla depressione. L’universo simbolico di Scissione è retto dalla trama che rilascia a ritmo ascendente sempre più informazioni, susseguendo colpi di scena e cliffhanger che lasciano lo spettatore senza fiato (qui ne trovate la recensione).