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15 cliché onnipresenti in film e serie di fantascienza che non sopportiamo proprio più

serie di fantascienza

11. La gestione dei viaggi temporali: nel corso dei decenni, la narrativa fantascientifica ha creato un universo di norme a sé stante, condiviso dal 90% della popolazione. Ogni spettatore ormai dà per assodato che incontrare sé stessi, o i propri parenti, nel passato sia “una cosa molto brutta”. Durante gli anni Ottanta – con logiche pressoché simili – la probabilità di imbattersi in una serie di fantascienza o in un film che invocava questa regola era altissima. Esattamente come la probabilità di imbattersi in un personaggio che invocava a caso qualunque legge della termodinamica. A partire dagli anni Novanta, invece, imperversano ancora le trame sci-fi incentrate su “l’effetto farfalla” oppure sulla “teoria del caos”. Storyline appassionanti, certo, ma giuriamo che alla prossima trama simile, taglieremo le ali a quella farfallina.

alieni

12. Un’unica razza, un’unica cultura: avete fatto caso che nel 90% dei film e delle serie di fantascienza le razze aliene sono spesso strettamente monoculturali? Sul pianeta Terra, da Roma Sud e Roma Nord, New York e New Jersey, Milano e Sesto San Giovanni, ci facciamo la guerra mentre gli alieni – soprattutto quando ci invadono – parlano una sola lingua, hanno una sola religione, un solo insieme di valori morali e hanno perfino un solo presidente (ma questo si applica anche agli elfi, ai nani e ad altre creature fantastiche). Nonostante questa armonia di base, e il loro vantaggio tecnologico, hanno deciso che noi umani rappresentiamo una minaccia per l’universo. Oppure siamo gli unici ad avere le risorse di cui hanno bisogno.

13. I cliché culturali: i telepatici, ad esempio, sono considerati spesso degli stregoni o dei pazzi solitari che, per questo, devono essere perseguitati. Questo tropo ormai dà spesso il via a una sorta di caccia alle streghe intergalattica che, per chissà quale motivo, ritroviamo anche nel futuro o in altre dimensioni. Immancabili, anche a milioni di anni luce di distanza da qui, la torcia e il forcone.

cliché in film di fantascienza

14. Mira e spara: qualsiasi arma può essere impugnata e utilizzata da chiunque, anche se l’oggetto appartiene a una razza aliena. Non importa quanto il personaggio sia carente nell’allenamento o nella forza delle braccia: lo sprovveduto impugnerà l’arma e saprà come sparare (sì, succede anche in Stranger Things).

15. Tutto sembra essere finito bene, finché…: ormai ci aspettiamo che dopo la risoluzione finale, in quell’ultimo fotogramma prima dei titoli di coda, vedremo qualcosa muoversi in lontananza. Si tratta magari di un uovo alieno con una piccola crepa oppure dell’occhio del mostro che vibra. Ad ogni modo il lieto fine diventa solo un miraggio mentre il sequel è più sicuro che mai.

Non diciamo che questi 15 tropi (ma la lista sarebbe lunga) non ci abbiano regalato dei momenti di tensione narrativa eccelsi. Il più delle volte hanno funzionato, ma tutto ha una data di scadenza. Se qualcosa funziona, non significa che debba essere abusata in ogni occasione, specialmente se la trama è debole. Ciò che rende un film o una serie di fantascienza straordinari è l‘epicità e il conflitto, non certo il meccanismo narrativo in sé, spogliato del suo significato e diventato quindi stereotipo.

E voi? Diteci i cliché sci-fi che vorreste spazzare via una volta per tutte pigiando il reset button.

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