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Le 5 peggiori Serie Tv fantascientifiche di sempre

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Nel corso degli ultimi anni, grazie anche a uno sviluppo importante degli effetti speciali anche per la televisione, le serie sci-fi hanno cominciato a riempire i cataloghi delle più importanti piattaforme (se non avete ancora dato un’occhiata ai nuovi ingressi nel catalogo Amazon Prime Video, questa è la vostra occasione) on demand diventando prodotti per tutti.
Naturalmente, nella natura delle cose ci sono prodotti meravigliosi, altri nella norma, certi mediocri e taluni che definire orrendi è dir poco. Questo, comunque, è un problema comune che non riguarda soltanto le serie di fantascienza ma tutto ciò che l’essere umano crea.

I motivi per cui un progetto fallisce possono essere molteplici: pessime sceneggiature, budget limitati, casting imperfetti. A volte un miscuglio di questi elementi. Altre volte, semplicemente, certi progetti risultano ostici al grande pubblico, incapace di comprendere l’idea dell’autore. A volte poi sono i singoli episodi a fare la sfortuna di uno spettacolo. Magari i primi sono lenti e non in grado di legarsi allo spettatore decretando il fallimento della serie senza motivi apparenti.
Per voi, però, abbiamo selezionato serie di fantascienza veramente brutte fin dal primo episodio.

Così brutte che nessuna è andata oltre la prima stagione e alcune nemmeno sono riuscite a finirla venendo cancellate dai palinsesti. Dei veri e propri obbrobri sotto ogni punto di vista. Le peggiori di sempre.

1) Painkiller Jane

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Painkiller Jane 640×360

Andata in onda tra l’aprile e il settembre del 2007 su Sci Fi Channel negli Stati Uniti (da noi, invece, tra gennaio e marzo del 2008 su AXN) Painkiller Jane è tratta dall’omonimo fumetto creato da Jimmy Palmiotti e Joe Quesada pubblicato per la prima volta nel 1996.
Circa dieci anni dopo, sempre per Sci Fi Channel, ci fu un primo adattamento televisivo piuttosto lontano dall’idea originale fumettistica. Il film per la TV ebbe un discreto successo tanto da convincere i dirigenti della rete a investire per un progetto a puntate possibilmente più legato al fumetto.
Come produttore esecutivo venne chiamato Gil Grant, all’epoca fresco del successo di NCIS – Unità anticrimine, mentre il ruolo della protagonista venne affidato a Kristanna Loken che nel 2003 era stata coprotagonista del terzo capitolo della saga di Terminator nel ruolo del terminator cattivo.

La storia racconta le vicende di un’agente della DEA che, nel corso di un’operazione in collaborazione con una misteriosa agenzia governativa, scopre l’esistenza di persone dotata di particolari poteri. Questi mutanti vanno eliminati perché incapaci di utilizzare le loro mutazioni a fin di bene. Proprio nel corso della prima operazione congiunta l’agente Jane Vasco, alias Painkiller Jane, scopre di esser dotata anche lei di una particolare mutazione che la guarisce da ogni ferita subita.
La serie venne cancellata ufficialmente in corso di trasmissione a causa degli scarsi riscontri da parte del pubblico. Sul progetto piovvero parecchie critiche, le più feroci riguardavano il totale allontanamento dallo spirito del fumetto. Il problema della seria, infatti, era nell’assoluta monodimensionalità dei personaggi creati con banali cliché e incapaci di sviluppare le interessanti tematiche legate al confronto con il diverso e molto lontana, per esempio, da Heroes, uscita l’anno prima.

2) Timecop

Ted King 640×360

Cercando di sfruttare il successo del film omonimo di qualche anno prima con protagonista Jean-Claude Van Damme la ABC chiede a Mark Verheiden, per altro già sceneggiatore della pellicola, di progettare una seria televisiva che sviluppasse il tema del poliziotto del tempo.
La rete televisiva americana propose allo sceneggiatore tredici puntate da mettere in onda a partire dal settembre del 1997, alle ore venti prima del Monday Night Football, una popolarissima trasmissione sportiva dedicata al football americano.
Nonostante questa privilegiata sistemazione nel palinsesto della rete la trasmissione non ebbe il successo sperato tanto che delle tredici puntate previste ne andarono in onda soltanto nove.

La storia racconta un mondo dove i viaggi nel tempo sono diventati realtà. Ma non sono solo gli Stati Uniti a possedere la tecnologia adatta a poter viaggiare nel passato. Parallelamente altre persone intraprendono la via del tempo per poter compiere delitti e avvantaggiarsi nel futuro. Così, per cercare di contrastare questi criminali viene creata un’agenzia di polizia che si occupi di rimettere le cose al loro posto.
L’idea promettente c’era e la possibilità di svilupparla ancora meglio del film, evitando gli errori grossolani presenti nella pellicola, anche. Purtroppo però il risultato fu piuttosto disastroso. Lo stesso autore, anni dopo in una intervista, ammise che il progetto era stato strutturato male e che l’insuccesso era la giusta conseguenza.

3) Manimal

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Manimal 640×360

Uscita nel 1983 Manimal, l’unione di man e animal, racconta la storia di un professore universitario newyorkese che scopre la capacità di trasformarsi in un animale qualsiasi, mammifero, uccello e rettile che sia. Jonathan Chase, interpretato da Simon MacCorkindale, JC per gli amici, decide di utilizzare questa sua specificità per aiutare la polizia nella lotta contro il crimine. Di questo segreto sono a conoscenza soltanto due persone: il suo migliore amico e una detective della polizia con la quale il professore sembrerebbe intrecciare una relazione.
Sembrerebbe, il condizionale è d’obbligo perché nessuno sa realmente come sia andata a finire la faccenda. La serie, infatti, venne cancellata dopo quattro puntate per scarso pubblico. Venne riproposta, passando dalla CBS alla NBC, ma nuovamente venne interrotta dopo aver trasmesso i successivi tre episodi. Dopo questa seconda interruzione la serie venne cancellata definitivamente.

Il mancato successo di Manimal non fu una sorpresa. La serie, citata dalla critica ancora oggi come una delle peggiori serie di fantascienza mai viste in televisione, risultò fin da subito inspiegabilmente priva di logica. Non era un crime perché le trame poliziesche troppo leggere e semplici. Non era una storia d’amore perché il rapporto tra la detective e il professore privo di spessore e piuttosto affrettato. E non era nemmeno un fantasy poiché privo di coraggio sebbene per gli effetti speciali, che per l’epoca erano più che eccellenti, fosse stato chiamato niente meno che Stan Winston, quattro premi Oscar come migliori effetti visivi.
Piccola curiosità: Manimal ottenne un grandissimo successo in Europa, in particolar modo in Francia dove venne trasmessa più e più volte sempre acclamata dal pubblico.

4) The Powers of Matthew Star

Peter Barton 640×360

Il panorama delle serie di fantascienza negli anni ha prodotto delle vere, autentiche brutture. Come The Powers of Matthew Star che nel 2022 si è piazzata ventiduesima su cinquanta tra i peggiore spettacoli televisivi mai andati in onda.
Il principe delle stelle, questo il titolo della serie in Italia, inspiegabilmente riuscì a completare la prima stagione con ventidue puntate trasmesse tra il il settembre del 1982 e l’aprile del 1983 sulla NBC. Un mistero chiaramente fantascientifico, non c’è altra spiegazione. La serie racconta le avventure studentesche di un principe proveniente da un pianeta alieno, protetto da un suo fidato consigliere che sulla Terra interpreta la parte di un professore di liceo. Eppure a creare la serie fu Steven E. de Souza, non proprio uno qualsiasi essendo sceneggiatore di film come Commando, 48 ore, Visitors e Die Hard. Come a dire che nessuno è perfetto e non tutte le ciambelle escono col buco.

The Powers of Matthew Star, che vede come protagonisti Peter Barton nei panni di Matthew e Louis Gossett Jr. in quelli del professore suo mentore, è quel genere di serie ibrida, un po’ commedia, un po’ dramma, un po’ romantica e un po’ fantascientifica, che non ha saputo trovare la sua giusta collocazione nell’universo seriale perdendo puntata dopo puntata i già pochi spettatori.

5) Galactica 1980

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Galactica 1980 640×360

In questo breve excursus sulle peggiori serie di fantascienza mai andate in onda in televisione non poteva mancare uno dei tanti capitoli della saga di Battlestar Galactica, iniziata nel 1978: il secondo, il peggiore.
All’indomani della cancellazione della prima Battlestar Galactica la ABC venne sommersa da lettere di protesta. Una cosa inusuale per l’epoca tanto che i dirigenti del canale televisivo americano si incontrarono con l’autore della serie per discutere di un proseguimento. Glen A. Larson accettò e cominciò a elaborare un nuovo capitolo con soltanto alcuni personaggi della prima serie in modo da non far lievitare troppo i costi.

La storia si svolge sulla Terra che la flotta del Galactica ha raggiunto per sfuggire allo sterminio. Ma la Terra non è scientificamente all’altezza di proteggersi dai terribili Cycloni così i membri del Galactica decidono di mischiarsi nella comunità scientifica per cercare di aiutare i terrestri a sviluppare una difesa sufficientemente potente per respingere gli alieni invasori.
La serie però fu una delusione totale. La ABC venne nuovamente sommersa di lettere di protesta questa volta però che chiedevano la cancellazione di quello che da pubblico e critica era considerato un vero e proprio oltraggio alla serie madre. Così dopo dieci puntate Galactica 1980 venne cancellata per esser ripresa soltanto nel 2003.