È vero, il fantasy ha mille volti: c’è quello medievale o epico alla Game of Thrones, quello più tradizionale come La Ruota del Tempo, quello che strizza l’occhio ai drama adolescenziali come Teen Wolf oppure quello che fa del romance una delle sue colonne portanti, ad esempio The Vampire Diaries, e non finisce di certo qui. Ma chi divora serie fantasy da tempo lo sa molto bene, ci sono alcune situazioni ricorrenti che ormai non rappresentano più una sorpresa e, anzi, ci si aspetta di trovare con facilità nel corso della visione. Se provate a pensare ai vostri titoli preferiti, di sicuro vi verrà in mente qualche dinamica che si ripete con grande frequenza, quel tipo di scena che vi fa esclamare “ecco, lo sapevo!”.
Mettetevi comodi, perché ora ripercorreremo 25 situazioni tipiche delle serie fantasy.
1) Il protagonista delle serie fantasy non sa dell’esistenza della magia.
Se ci troviamo in un urban fantasy, ovvero quei fantasy ambientati nel nostro mondo, dove persone assolutamente normali convivono ignare con maghi, streghe, vampiri o altro genere di creature sovrannaturali, state pur certi che il nostro caro protagonista non ha la benché minima idea di ciò che lo circonda davvero. Vive una vita tranquilla, fin troppo. Si annoia, intrappolato nella solita routine. Ma all’improvviso, puff, si scopre un mago, o qualsiasi altra cosa. Ma non è un mago qualunque, eh. Di sicuro è quello che dovrà salvare il mondo.
2) “Qui non succede mai niente”… e invece succede tutto.
All’inizio, proprio nel pilot, c’è sempre qualche personaggio che deve sottolineare il nulla che accade in un determinato posto: “Siamo a Mystic Falls, qui non succede mai niente” ha ben pensato di dire, ad esempio, Elena Gilbert di The Vampire Diaries. E ogni volta si tratta della più grande gufata del secolo, che nemmeno gli appassionati di calcio.
3) La protagonista si innamora del nemico.
Dove c’è una protagonista femminile, spesso c’è un cosiddetto enemies to lovers, ovvero quella situazione in cui due nemici giurati cominciano a provare una forte attrazione tra loro. E, di solito, c’è il povero Cristo acqua e sapone (e senza il piano per la conquista del mondo appallottolato nella tasca), innamorato da una vita della protagonista, che rimane con un pugno di mosche. Ci dispiace. O forse no, perché in fondo amiamo l’enemies to lovers.
4) Il protagonista è orfano.
O pensa di esserlo. Qui ci sono diverse varianti: c’è l’orfano vero e proprio, consapevole, che sa di vivere con dei genitori adottivi (che spesso sono pure una palla al piede) perché i suoi sono morti in un incidente auto. L’orfano consapevole può poi giungere a due distinte scoperte: o i suoi sono davvero morti ma a ucciderli è stato un mago oscuro oppure i genitori sono vivi, ma tenuti prigionieri dal nemico. L’altra variante è quella dell’orfano inconsapevole: il poverino pensa di vivere coi suoi genitori naturali, ma non è così. Il resto funziona come sopra.
5) I genitori sono i cattivi.
Beh, sì. C’è anche questa variante: il protagonista non lo sa – all’inizio non sanno mai un tubo! – ma la persona contro cui dovrà lottare è proprio sua madre, suo padre, o entrambi (mandiamo un saluto a Clary di Shadowunters).
6) Nelle serie fantasy, chi muore non è mai morto davvero.
Quando si tratta di serie fantasy, la sorpresa non è mai la morte in sé: la sorpresa è quando qualcuno muore e resta davvero sotto terra. A risorgere possono essere i buoni che si sono sacrificati per salvare l’universo o gli amici, ma anche i cattivi che tornano perché altrimenti non si riesce a fare un’altra stagione.
7) C’è sempre un mentore che poi ci lascia le penne.
Ogni protagonista delle serie fantasy che si rispetti ha un mentore. Spesso è la persona che lo istruisce sul mondo magico oppure che lo addestra per raggiungere il pieno dei suoi poteri. Il problema? Nel 90% dei casi il mentore schiatta e le sue ultime parole, di solito, sono: “adesso è arrivato il momento in cui dovrai cavartela senza di me”. Talvolta, però, il mentore risorge (vedi punto 6).
8) C’è di mezzo una profezia
Cosa si fa senza una profezia? Un bel niente. L’eroe non è un eroe per caso: ci deve essere qualcosa che lo attesti e di solito è una profezia. Può essere contenuta in un vecchio libro custodito chissà dove oppure tramandata oralmente dai saggi del posto. Magari, a conoscerne l’esatto contenuto è qualcuno che si trova a centomila chilometri da dove vive il protagonista e bisogna quindi farsi un bel viaggio per andargli a parlare e capirne di più. In ogni caso, la profezia c’è.
9) Bisogna recuperare un oggetto magico da qualche parte
Una spada. Un amuleto. Una bacchetta magica. Un qualsiasi cosa. C’è sempre un oggetto da recuperare – magari anch’esso citato nella profezia. Allora ci si mette in viaggio e si arriva in capo al mondo, salvo poi scoprire che l’oggetto non è più lì dove dovrebbe essere. Magari l’ha già rubato il nemico (occhio, che potrebbe essere proprio tuo padre).
10) Al protagonista viene detto di aspettare, ma lui parte lo stesso.
Il povero mentore di turno ci prova a far rispettare le regole, ma all’eroe non gliene frega niente. Deve aspettare a partire, perché non è ancora pronto? Bisogna ricavare altre informazioni? Bisogna completare un addestramento per poter utilizzare tutti i propri poteri? Ma perché mai, non c’è un secondo da perdere! E così l’eroe parte subito, di nascosto. Fa niente se usa la magia da quattro ore.
11) La protagonista scopre che il suo innamorato non è ciò che sembra.
Tornando nei meandri delle serie fantasy con risvolti romance, troviamo sempre la stessa situazione: la protagonista si innamora di un ragazzo che è sì un po’ strano, ma all’inizio ritenuto chiaramente umano. Beh, non lo è mai. L’eroina può avere attorno a sé mille ragazzi normali, ma beccherà sempre il vampiro. O il licantropo. Come lo scoprirà ? Inizierà ad avere sospetti e farà una ricerca su Google, perché Google ha la risposta a ogni domanda.
12) Il vampiro giura che non trasformerà mai l’amata. E poi lo fa.
La situazione del punto 11 si evolve poi nel seguente modo: c’è un bel dramma esistenziale, perché se lui è un vampiro immortale e lei no, a una certa la love story troverà per forza la parola fine. Lei ci pensa, vorrebbe diventare a sua volta un vampiro, ma lui non vuole assolutamente: deve preservare la sua amata. Giura, promette, dice. Poi, però, la trasforma, perché è sempre l’unico modo per salvarla.
13) Qualcuno cerca di tornare umano.
Abbiamo anche la situazione inversa, perché l’erba del vicino è sempre più verde. Sei umano? Vuoi diventare un vampiro, un lupo mannaro o un mago. Sei una creatura sovrannaturale? Essere umani è più bello. E allora si cerca la pozione della reversibilità , l’incantesimo che riporti tutto com’era. Non sempre va a finire bene.
14) Il protagonista sente o vede cose che non sente o vede nessuno.
L’eroe deve sempre avere una marcia in più, qualcosa che lo distingua. In molti casi, si tratta di avere la capacità di vedere o sentire cose che gli altri – non solo gli amici umani, ma anche quelli magici – non sono in grado di sentire o vedere. Non importa se gli altri sono nati stregoni e vivono da mille anni. L’eroe – scopertosi tale da cinque minuti – saprà sempre fare qualcosa più di loro.
15) Il nemico ha avuto un passato difficile alle spalle.
Ma perché il nemico è diventato tale? Di sicuro ha avuto un passato difficile alle spalle che lo ha spinto sulla strada delle tenebre. Così, man mano che la sua storia personale viene fuori, l’eroe(e lo spettatore con lui) potrebbe iniziare a provare compassione. Errore! Il nemico aspetta solo che le difese si abbassino, pronto a colpire più forte.
16) Qualcuno si deve sacrificare.
C’è sempre almeno un personaggio che deve morire per salvarne un altro o per spezzare una qualche maledizione. A volte c’è una sorta di asta del sacrificio, con tutti che vogliono offrirsi al posto di qualcun altro. In alcuni casi, il sacrificio va a buon fine e il morto resta morto. Ma ricordatevi del punto 6. La vera mazzata? Quando il morto resta morto e poi si scopre che non è servito a niente. Oltre al danno, la beffa.
17) “No, non sono io quello che cercate!”
A una certa, l’eroe fa un passo indietro. C’è sempre un momento di sconforto in cui, passato l’entusiasmo iniziale, pensa di non essere lui quello di cui parla la famosa profezia. Segue un melodramma in cui il protagonista litiga con tutti, si allontana, va via perché “altrimenti ti metterò in pericolo”, ma poi torna. Certo che torna.
18) Il protagonista delle serie fantasy litiga con il migliore amico.
Che sia nel momento del punto 17 o in un qualsiasi altro momento, il protagonista litiga col migliore amico. A volte è gelosia di quest’ultimo, stanco di essere la spalla dell’eroe. A volte è l’eroe che è un po’ sbruffoncello. Non importa cosa scateni il litigio, importa che il litigio ci sia. Allora basta, l’amico se ne va. Ma non per sempre, no. Aspetta solo di ricomparire all’improvviso proprio quando all’eroe si sta mettendo male e serve un aiuto per risolvere una situazione problematica.
19) “È tutto finito, siamo al sicuro adesso”.
Sì, sì, come no. C’è sempre quel momento in cui il nemico sembra sconfitto e la pace regna sovrana: ogni pezzo del puzzle è andato al suo posto e qualcuno osa proferire la frase del titolo. La seconda più grande gufata del secolo dopo quella del punto 2. Il nemico non lo puoi mica sconfiggere in un solo round!
20) Una creatura X è estinta da secoli, ma ne compare un esemplare all’improvviso.
C’è sempre una creatura X che è solo una leggenda oppure sono 3586040 anni che non mette piede da queste parti. Allora possiamo stare tranquilli, no? No. La suddetta creatura comparirà proprio all’improvviso, con un unico esemplare sopravvissuto non si sa come. Però non temete, l’eroe ha l’asso che serve per sconfiggerla già nella manica.
21) Qualcuno perde i poteri sul più bello.
In mezzo all’ennesimo scontro con creature sovrannaturali o nemici, dopo aver preso una buona abitudine a combattere, l’eroe o i suoi alleati sono tranquilli: vinceranno anche stavolta. Ma i poteri non sono eterni. A un certo punto, scompaiono. Dove sono finiti? Non si sa, ma bisogna trovare un modo per recuperarli.
22) C’è un bosco.
Qualcuno ha mai visto una serie fantasy senza un bosco? Quasi impossibile. Un bel bosco c’è sempre: magari al suo interno si cela proprio l’agognato oggetto da trovare oppure bisogna attraversare la distesa di alberi – tra cui di sicuro si celano creature oscure – per arrivare alla destinazione del viaggio. Quale che sia la ragione per entrare nel bosco, il protagonista ci finisce sempre dentro.
23) “Dividiamoci!”
E poi è una pessima idea. Una situazione che le serie fantasy condividono con gli horror. C’è sempre un momento in cui i protagonisti stanno scappando da qualche strana creatura oppure cercano un antico manoscritto in una casa stregata. Arriva il genio di turno che propone di dividersi, perché così si inganna il nemico oppure si trova più velocemente quel che si sta cercando. Mai farlo!
24) L’eroe urla al nemico che lui non sa niente dell’amore.
Quando l’eroe non sa più cosa fare o finisce la frasi a effetto da sbandierare sotto il naso del nemico (se il nemico non è Voldemort, altrimenti il naso non c’è), allora attacca sicuramente con la tiritera che il potere più forte è l’amore e il nemico non ne sa nulla. Proprio per questo perderà .
25) Se non credi in te stesso, sei spacciato.
Ma per vincere contro il male non ci vuole solo l’amore. A funzionare è la combo sentimenti + autostima. Perché puoi avere i poteri magici più forti dell’universo, la spada della leggenda o l’oggetto incantato che raduna in sé tutta la forza dell’universo, ma se non credi in te stesso, non funzionerà nulla. Solo quando l’eroe capirà tutto questo potrà davvero sconfiggere il nemico.