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I mille volti del fantasy nelle Serie Tv

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Negli ultimi anni, dal mare delle serie fantasy si è elevata un’onda anomala che porta il nome di Game of Thrones: è indubbio che si sia trattato di un vero e proprio fenomeno televisivo che ha accompagnato il pubblico per anni e proprio per questo la serie è diventata un termine di paragone importante ogni volta che si parla di fantasy. Di recente, è stata La Ruota del Tempo di Amazon Prime Video a doversi scontrare con questo colosso. Da un lato l’etichetta di nuova Game of Thrones è stata usata intenzionalmente in fase di promozione per destare curiosità, del resto sono ben note le grandi ambizioni di Amazon nei confronti di questa serie. Dall’altro lato, però, le grandi differenze che – giustamente – sono emerse tra i due lavori hanno remato contro La Ruota del Tempo, perché parte del pubblico si aspettava davvero una nuova Game of Thrones in tutto e per tutto, battaglie, sangue e sesso inclusi.

Il fatto che La Ruota del Tempo non sia la nuova Got non è necessariamente da intendersi in negativo per un semplice motivo: la tipologia di fantasy impiegata in Game of Thrones non è l’unica esistente e valida. E questo ci porta ad affrontare un discoro più ampio, perché se allarghiamo lo sguardo oltre le due produzioni in questione, troviamo un oceano di serie fantasy che in comune hanno solo la stessa dicitura “fantasy” in riferimento al genere. Ma il fantasy è pieno di sottocategorie che stanno anche agli antipodi tra loro, che non per forza devono piacere tutte e quante agli amanti del fantasy e che hanno tutto il diritto di non assomigliare alla serie più in voga.

Proviamo dunque a compiere un viaggio all’interno di questo vasto oceano di serie fantasy, tenendo comunque presente che le varie sfumature si possono mescolare e intersecare. Non esiste una classificazione netta.

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Se, come punto di partenza, decidiamo di prendere proprio le due serie che hanno scatenato il dibattito, a un livello superficiale potremmo considerarle entrambe come medieval fantasy: si pensi ai costumi, al modo di vivere, all’ambientazione. Eppure, la somiglianza si ferma lì. Nel caso di Game of Thrones abbiamo un fantasy in cui la magia, in realtà, è presente in determinati elementi ma non permea l’intera storia: al centro troviamo l’intrigo politico, il gioco di poteri. Poi è vero che ci sono i draghi, fondamentali, e gli Estranei, però non vediamo magia ogni secondo. Inoltre, una componente importante è data dalla violenza senza filtri o freni e dalla presenza di scene esplicite.

L’atmosfera percepita ne La Ruota del Tempo è ben diversa. Anche qui le scene di violenza non sono edulcorate, però sono circoscritte a momenti specifici e non formano un elemento identificativo per la serie. Il passo lento della storia e la maestosità della fotografia ci portano più verso un fantasy classico, anche se comunque siamo lontani dal tono epico di un Signore degli Anelli. E la magia, qui, è proprio al centro degli eventi, insieme alla profezia del Drago.

Ma se parliamo di medieval fantasy, cos’altro ci può venire in mente? Re e regine, cavalieri, draghi, aggiungiamo una Tavola Rotonda e abbiamo Merlin, un universo lontanissimo dalle due serie fantasy precedenti. Qui, innanzitutto, entra in gioco la rielaborazione del ciclo bretone (e potremmo aprire un ulteriore parentesi a riguardo) che ci regala una emozionante storia di amicizia tra Merlino e Re Artù e un’atmosfera leggera, con venature comiche.

Tre serie fantasy unite da un sottilissimo filo, l’ambientazione medievale, con elementi ben specifici che le rendono distinguibili e non necessariamente devono andare tutte e tre incontro ai gusti dello stesso spettatore.

Se facciamo un passo oltre e ci allontaniamo dallo scenario medievale, in quali altre tipologie di serie fantasy possiamo imbatterci?

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Una grande branca del fantasy è senz’altro l’urban fantasy, dove elementi fantastici ed elementi del nostro mondo quotidiano convivono. Un primo esempio può essere dato da Queste Oscure Materie, una delle migliori serie tv tratte da libri degli ultimi anni. In questa serie, infatti, inizialmente ci troviamo in un mondo molto simile al nostro ma con alcune differenze particolari – i daimon, l’esistenza della Polvere. Poi, però, il mondo di Lyra Belaqua incontra proprio il nostro e il personaggio di Will potrebbe essere tranquillamente il nostro vicino di casa. Viaggi, strumenti unici come la Bussola, orsi parlanti e streghe creano un fantasy avventuroso che ci porta a credere a tutto.

Ma ancor più urban è una serie come Teen Wolf, dove di mondi diversi del nostro non ce n’è nemmeno traccia. I protagonisti sono adolescenti che scoprono di essere licantropi o banshee, abbiamo i cacciatori di licantropi e altre creature fantastiche… tra i banchi di una normalissima scuola superiore. Qui il genere fantasy incontra il teen drama, costruendo un racconto fantastico attraverso il quale si riescono ad affrontare anche tematiche inerenti all’adolescenza. Viene a crearsi una sorta di doppio binario per lo spettatore: da una parte evasione dalla realtà, ma dall’altra uno specchio per ritrovare esperienze quotidiane.

In una ambientazione simile, ovvero un mondo come il nostro ma popolato da creature fantastiche e sovrannaturali, troviamo anche serie come The Vampire Diaries e il suo spin-off The Originals. In questo caso, accanto alla componente paranormale, ad avere un ruolo preponderante è l’amore, con tutte le sue sfaccettature. Ecco che possiamo dunque parlare anche di paranormal romance.

Ma ancora una volta possiamo rimescolare le carte in tavola.

Pensiamo a Shadow and Bone, recente fenomeno di Netflix che rivedremo prossimamente. Con The Vampire Diaries ha in comune la componente romance, infatti vediamo più di una love story cominciare a prendere forma durante la prima stagione. Però non siamo più in territorio urban, perché il mondo creato dall’autrice Leigh Bardugo è completamente estraneo al nostro. Quindi possiamo notare quanto sia difficile etichettare le serie fantasy.

Ma il punto è proprio questo: il genere fantasy è così prolifico e vario (mancano varie serie tv all’appello, in questo pezzo, ma sarebbe diventato un elenco senza fine) che non è necessario doverlo incastrare in contenitori rigidi. Ogni serie fantasy ha diritto alla sua identità specifica, senza dover per forza rendere conto ai grandi colossi che ha alle spalle. Ogni spettatore, poi, potrà provare a destreggiarsi tra le varie sfumature e trovare quelle che vanno più a genio, una, due, tutte, nessuna.

Quello che è davvero importante è che negli ultimi anni il genere fantasy sta vivendo una grande crescita e sta abbracciando una fetta di pubblico sempre più ampia. Un passo avanti per una tipologia di narrazione che a volte viene, ingiustamente, classificata come di serie B. Il tempo di Game of Thrones si è concluso, ma ci sono presupposti molto buoni per proseguire in questo viaggio fantastico: The Witcher sta già facendo il suo ottimo lavoro su Netflix, La Ruota del Tempo non ha convinto tutti ma potrà provare a dare di più con la seconda stagione.

E poi uno sguardo al futuro, con la serie de Il Signore degli Anelli che arriverà a settembre su Amazon Prime Video e potrà dare una scossa al cosiddetto high fantasy, il fantasy epico ambientato in un mondo interamente fantastico. E desta grande curiosità anche la recente conferma da parte di Disney Plus per la trasposizione di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo, urban fantasy con componente mitologica e storie di preadolescenza.

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