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L’interessante e spiazzante evoluzione della serialità francese negli ultimi anni

serie francesi
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I gusti sono gusti, non c’è dubbio. Ma se si parla di serialità francese, specie se connessa al microcosmo produttivo di Netflix, è innegabile una crescita qualità qualitativa esponenziale negli ultimi anni. Drôle (qui trovate la nostra recensione), ad esempio, può non incontrare il nostro palato. Possiamo non apprezzare quel tipo di comicità concitata e a tratti esistenzialista. Ma è difficile dissentire sul livello qualitativo della resa complessiva. Ultimamente tra gli abbonati Netflix dilaga una certa insoddisfazione circa il catalogo che – a loro avviso – si riempirebbe di troppe (brutte) copie di prodotti di successo, che non aggiungerebbero nulla all’offerta seriale. In effetti, a fronte di un titolo di elevatissima qualità, dai vari Better Call Saul ai Peaky Blinders, dai The Crown agli Stranger Things, ne arrivano decine che, tutto sommato, risultano insipidi e allettanti solo all’apparenza In mezzo a questo enorme calderone dove sguazzano prodotti sopraffini accanto a serie tv meno riuscite, però, con le serie francesi, Netflix riesce a mettere a segno quasi ogni colpo, indipendentemente dal genere. Di recente abbiamo stilato una classifica delle 10 migliori Serie Tv francesi presenti attualmente sulla piattaforma. Ed è stato più difficile di quanto pensassimo. Infatti i titoli sono tanti e la qualità complessiva è indiscutibilmente alta, malgrado qualche ciambella uscita senza buco. Anche su Disney+, Prime Video oppure su Sky troviamo una selezione di serie francesi di ottima qualità, sebbene, in Italia, di serialità d’oltralpe se ne parli sempre molto poco.

Le ciambelline senza buco.

Lupin serie francesi

Come sempre, partiamo dalle brutte notizie. C’è qualche serie francese che non è uscita fuori proprio come si aspettavano. Allo stesso tempo, però, anche le ciambelle senza buco, nell’insieme, mantengono comunque un livello qualitativo elevato sia per scrittura, sia per recitazione. Ad esempio, la prima produzione originale francese di Netflix, Marseille, con l’esimio Gérard Depardieu, è stata stroncata dalla critica e snobbata dal pubblico. Eppure possiede quel je ne sais quoi che la rende comunque un poliziesco di carattere. Creata da Dan Franck, la storia racconta le vicende di un sindaco di Marsiglia e gli attriti con il suo delfino. Un poliziesco europeo, come tanti insomma, con qualche cliché di troppo, è vero. Non brilla per originalità, ma non è neanche il disastro che molti hanno denunciato. Forse, ancora una volta, erano le aspettative a essere troppo entusiaste. Un altro titolo finito nell’occhio del ciclone, invece, è stato il Lupin francese di Netflix. Accusato di strizzare l’occhio a un (troppo) politicamente corretto di tendenza, di aver costruito una trama troppo improbabile e di esagerare senza criterio in più di qualche scena, la serie con Omar Sy è un prodotto che sa intrattenere, pur nella sua iperbolicità. Ha ritmo, un personaggio affascinante e una costruzione intrigante che sa entusiasmare. Una reinterpretazione coerente con lo spirito dell’opera, resa più moderna e dunque più attuale.

Le perle per niente rare.

Marianne serie francesi

Nei cataloghi di Sky, Netflix o Prime Video è facile imbattersi in decine di serie francesi di pregio. Produzioni ben scritte, dirette e interpretate che hanno carattere e possono essere fruite da un pubblico internazionale. Ricordiamo The Forest (La Forêt), un crime drama poliziesco del 2018; La Mante, una miniserie thriller che ci ha tenuto col fiato sospeso, e sulla stessa scia, ricordiamo Glacé; La rèvolution, una serie storica sulla rivoluzione francese densa di misteri e omicidi; Les revenants, una serie soprannaturale tra le campagne francesi che sa come appassionare lo spettatore; Marianne, un bellissimo horror francese creato e diretto da Samuel Bodin e scritto da Bodin e Quoc Dang Tran; Braquo, un avvincente crime drama creato da Olivier Marchal; Les 7 vies de Léa, un drama soprannaturale creato da Charlotte Sanson che sa giocare con il tema dei viaggi temporali e del mistero o Black Spot, un altro thriller soprannaturale ben riuscito; per la fantascienza ricordiamo anche gli interessanti Osmosis, Parallels e Ad Vitam. E ancora Dérapages, Criminal: France, Versailles, Spiral, No Man’s Land, Plan Coeur oppure Voltaire High, un drama storico ambientato in Francia negli anni Sessanta quando per la prima volta le ragazze entrarono in un liceo. Per non parlare delle diverse co-produzioni, in cui spicca War of the Worlds, arrivata in Italia su Fox, Arcane: League of Legends, co-prodotta con gli USA, e non da ultimo, quella con le italiane Anna e The Young Pope. Senza menzionare Canal+, che offre una selezione seriale impeccabile di produzioni originali e non.

La comicità: il fiore all’occhiello della serialità francese

Dix puor cent

La Francia ha dimostrato di sapersi muovere con estrema disinvoltura in tutti i campi della serialità. Salta da un genere all’altro, dall’horror al fantasy, dal thriller alla commedia. Propone temi originali, riflessioni di ampio respiro e tagli molto particolari. Pur mantenendo delle caratteristiche inconfondibili, come la recitazione concitata degli attori francesi, un taglio registico d’autore, l’essenza tragicomica, e un gusto per l’iperbole e il grottesco. Si muove agilmente da un formato all’altro, dalle miniserie, le serie antologiche a quelle con più stagioni. Ha più di un gioiellino piazzato sulle piattaforme di streaming più note ed eccelle anche con le co-produzioni internazionali. Se c’è un sodalizio che sta davvero funzionando – a differenza di quello con il nostro Paese – è quello con Netflix, soprattutto nell’ambito comico. Torniamo ancora una volta sulla piattaforma con la N dove le comedy francesi brillano per genialità, originalità ed eleganza. Una mossa intelligente dove Netflix mette a segno ogni colpo, sia con le distribuzioni che con gli originali. Finora, infatti, non c’è un original network comico che non si sia distinto. Pensiamo ad Altro che caffè (Family Business), una comedy di tre stagioni creata da Igor Gotesman. Surreale, eccentrica e divertente, la serie fa ride a crepapelle attraverso un susseguirsi intelligente di stranezze accattivanti e volutamente esagerate. Un aspetto che rende la storia della famiglia Hazan un racconto rocambolesco e tragicomico.

Call my agent

L’ultima arrivata in casa Netflix, invece, è stata accolta con grande entusiasmo sia in patria che fuori dai confini nazionali. Parliamo di Drôle – Comici a Parigi, una commedia nella commedia, dove seguiamo le peripezie esistenziali di un gruppo di aspiranti stand-up comedian. Senza dubbio una delle sorprese seriali più piacevoli degli ultimi tempi. Una commedia fresca, inaspettata che pur parlando della Francia, riesce a rivolgersi a un pubblico internazionale, senza scendere a compromessi. Infine, arriviamo alla perla del panorama seriale francese degli ultimi anni: Dix Pour Cent (Call My Agent!). Una meravigliosa dramedy presentata per la prima volta su France 2 nel 2015 e successivamente entrata nel catalogo di Netflix con quattro stagioni. La serie racconta la vita degli agenti dell’agenzia immaginaria ASK (acronimo di Agence Samuel Kerr). Al centro delle vicende troviamo le loro relazioni complicate con gli attori, dei veri e propri bambini capricciosi, che spesso sono interpretati da celebrità reali. Tra i tanti cameo esilaranti troviamo quello di Jean Reno, Christopher Lambert e Sigourney Weaver. Creata da Fanny Herrero (la stessa autrice di Drôle), la commedia ha stregato tutto il globo. I personaggi sono così perfettamente imperfetti, umani, tridimensionali. Le vicende sono costruite con sagacia e un ritmo vibrante. I colpi di scena sono ben piazzati, come in un thriller, e, se sentite la nostalgia di The Office, ritroverete lo stesso ambiente lavorativo, ma più ingarbugliato e scorretto. La dramedy si è portata a casa diversi Globes de Cristal Awards e un International Emmy Awards come Best Comedy del 2021. Eppure in Italia se ne parla ancora troppo poco.

Le serie francesi di qualità aumentano dunque di anno in anno. Popolano i cataloghi di Disney+, Prime Video, Sky e Netflix. Si moltiplicano, ma senza fare troppo rumore. Netflix, ad esempio, è nota per le sue agguerritissime doti comunicative e per l’hype che riesce a creare prima dell’uscita di ogni serie tv. Un processo da cui, almeno in Italia, la maggioranza delle serie francesi sembra essere esclusa. Ed è un vero peccato non dare il giusto risalto ai gioielli di cui abbiamo appena parlato, in particolar modo alle comedy come Drôle e Call My Agent!

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