7) PATRICK JANE (The Mentalist)
Abiti eleganti, lessico aristocratico, modi gentili e faccino angelico (omaggio di Simon Baker): perché il protagonista di “The Mentalist” dovrebbe essere un maleducato? Semplice, perché non ha limiti. Jane è così sicuro di sé, così arrogante e così voglioso di andare in fondo ai suoi casi (specie quelli riguardanti Red John) da infischiarsene di qualsiasi regola sociale esistente. Visita a casa di un sospettato? Si serve il tè da solo toccando più tazze possibili. Conversazione con la testimone di un omicidio? La incalza ferocemente mettendola davanti a provocazioni e false accuse (escogitate appositamente per giudicarne la reazione). Incontra una bella donna? Impiega dai 10 ai 15 secondi per farle sapere che è notevole. Lui è così, va al suo ritmo e ti tocca costantemente nei tuoi punti deboli, senza preoccuparsi delle conseguenze.