4) HAPPYISH
In Happyish non troverete i soliti schemi da comedy, ma una black comedy in cui il cinismo ostentato dimostra che si può essere cattivi in modo sincero e non artificioso.
Steve Coogan è Thom Payne, pubblicitario 44enne che lavora in una grandissima agenzia alle prese con un cambiamento epocale: per restare al passo con i tempi, vengono nominati come direttori creativi due giovanissimi svedesi, che cercano di portare all’interno dell’azienda novità tecnologiche che il protagonista non sopporta. Questo cambiamento manda in crisi Thom, che si mette a riflettere sulla sua vita, sul suo lavoro e sul suo matrimonio
Ci sono diversi momenti in cui si ride e le cattiverie dette assumono un tono tutto british, per taglio e approccio. A tutto questo aggiungete un filo di malinconia sempre presente, perché il gioco di parole del titolo, intraducibile in italiano se non con un “piuttosto felice”, è il riassunto perfetto dello stato d’animo dei personaggi, nessuno dei quali è in pace con se stesso.