3) Chernobyl – Vichnaya Pamyat (1×05)
Un’episodio capolavoro per la serie rivelazione dell’anno. La poesia disturbante delle immagini si affianca all’altrettanto molesta rappresentazione dei tentativi di insabbiare la tragedia. Si riflette sul relativismo morale, sulla manipolazione della verità e sulla necessità di fare la cosa giusta. Ci sono lirismo, eroismo, dramma. Ma anche assoluta aderenza alla storicità degli eventi. Una puntata di una forza visiva impareggiabile che acquista tridimensionalità nei dettagli. Negli sguardi dei protagonisti che si incrociano ora colpevoli, ora impotenti, ora carichi di risoluzione.
Ne usciamo sconvolti, è questo il grande merito di Chernobyl: riesce a coinvolgere e a trasferire le sensazioni dei personaggi con un’immediatezza incredibile. Legasov e Shcherbina da un lato, Dyatlov e la sua squadra dall’altro. E nel mezzo compromessi e punti grigi, tanta politica, tanti interessi. Una ricostruzione impeccabile che risponde all’urlo silenzioso di Legasov, a quella confessione finale e al suo sacrificio da uomo dimenticato.