8) Schmigadoon! (purtroppo)
La serie, creata da Cinco Paul e Ken Daurio, è una dichiarazione d’amore ai musical classici come Oklahoma!, The Music Man, Carousel e, ovviamente, Brigadoon, a cui il titolo si ispira direttamente. Ogni episodio è un tripudio di riferimenti a queste opere iconiche, arricchito da una colonna sonora originale composta dallo stesso Paul, che cattura perfettamente lo spirito dell’epoca.
Schmigadoon! racconta la storia di Melissa e Josh, una coppia in crisi che decide di partecipare a un’escursione nella speranza di ritrovare l’intimità perduta. Durante il loro viaggio, i due si imbattono in un villaggio incantato chiamato Schmigadoon, un luogo che sembra uscito direttamente da un musical di Broadway degli anni ’40 e ’50. Ma c’è un problema: non possono lasciare questo strano mondo finché non scoprono il “vero amore”. Il villaggio è popolato da personaggi che seguono rigorosamente le regole di un classico musical, con canzoni e numeri di danza che si manifestano improvvisamente. Mentre Melissa si lascia affascinare dalla magia di Schmigadoon, Josh rimane scettico, trovandosi a disagio con la teatralità che permea ogni aspetto di quel mondo.
Pur celebrando il fascino dei musical classici, Schmigadoon! non manca di offrire una riflessione critica sui loro limiti.
La serie affronta con ironia temi come le dinamiche di genere e le rappresentazioni stereotipate spesso presenti nelle opere originali. Un esempio emblematico è il personaggio di Mildred Layton, una moralista che richiama figure come Mrs. Shinn di The Music Man. Tuttavia, mentre il musical tradizionale tendeva a giustificare o ignorare certi atteggiamenti, la serie li smaschera, sottolineandone l’ipocrisia e la visione ristretta. Il successo della prima stagione ha portato a una seconda avventura, Schmicago, che sposta l’ambientazione dai musical spensierati degli anni ’40 e ’50 a quelli più cupi e provocatori degli anni ’60 e ’70. Melissa e Josh si ritrovano questa volta in un universo ispirato a opere come Chicago, Cabaret e Sweeney Todd. Sfortunatamente la corsa della comedy musicale si è interrotta prima del previsto, troppo singolare e unica il palato del pubblico medio.
9) Station 19 (per fortuna)
Spin-off della popolarissima Grey’s Anatomy, Station 19 inizia con il trasferimento del Dr. Ben Warren, ex chirurgo del Grey Sloan Memorial Hospital, al mondo dei vigili del fuoco. Attraverso i suoi occhi, il pubblico viene introdotto a un team eterogeneo e appassionato di pompieri, guidati inizialmente dal capitano Pruitt Herrer. Tra i protagonisti spicca Andy Herrera, figlia di Pruitt e una delle pompieri più determinate e talentuose della squadra, che lotta per affermarsi in un ambiente dominato dagli uomini e per bilanciare le aspettative del padre con le proprie ambizioni.
Ogni episodio alterna scene di interventi ad alta tensione, come incendi devastanti, salvataggi spettacolari e disastri urbani, a momenti di introspezione personale e dinamiche di gruppo. Le relazioni interpersonali sono al centro della narrazione, con amori, amicizie e rivalità che si intrecciano in modo credibile e coinvolgente. La serie non si limita a mostrare il lato eroico dei protagonisti, ma esplora anche le loro vulnerabilità, i traumi e i sacrifici che la professione comporta.
Trattandosi di uno spin-off di Grey’s Anatomy, Station 19 beneficia di un universo narrativo condiviso che arricchisce entrambe le serie. I crossover tra le due produzioni sono frequenti e ben integrati, offrendo ai fan un’esperienza narrativa ampliata. I personaggi di Station 19 interagiscono regolarmente con quelli del Grey Sloan Memorial Hospital, creando una rete di relazioni che aggiunge ulteriore profondità alla storia. Dopo sette stagioni, anche Station 19 ci saluterà quindi per sempre, ma le ragioni sarebbero tutte di natura economica. Secondo alcune fonti, infatti, ABC avrebbe deciso di cancellare la serie tv nel 2024 per risparmiare e investire in reality e programmi sportivi il prossimo anno. Sarà vero?