Bye Bye 2024, benvenuto 2025. Entriamo ufficialmente nel nuovo anno con propositi, novità e grandi attese, e lo facciamo con la nostra community di sempre. La scorsa settimana Hall of Series – Comunità di Recupero è stata chiamata a concludere l’anno stilando la lista delle peggiori Serie Tv del 2024 (che trovate qui). L’ultima fatica per l’ultimo giorno dell’anno. Adesso è invece tempo di guardare al futuro, e di chiarire quali siano davvero le Serie Tv più attese del 2025. A questa domanda ha risposto, attraverso il consueto sondaggio settimanale, Hall of Series – Comunità di Recupero, e non sono mancate le sorprese. Pronti a scoprire con noi che cosa ci riservi l’anno appena cominciato? Andiamo allora!
Da The Bear 4 a The Last of Us 2: ecco quali sono le Serie Tv del 2025 più attese da Hall of Series – Comunità di Recupero
10) Severance
Cominciamo il conto alla rovescia con un decimo posto attesissimo, perché Severance è alle porte. Solo pochi giorni ci separano dall’arrivo della seconda stagione di una delle Serie Tv Apple TV+ più attese e premiate, una di quelle che finalmente sono riuscite a produrre un rumore che non è scontato per la piattaforma a cui, purtroppo, qui in Italia ci si approccia ancora troppo timidamente. Il 17 gennaio Severance tornerà ufficialmente con la sua seconda stagione che, a cadenza settimanale, ci terrà compagnia fino al 21 marzo. Ben due mesi di programmazione per una stagione che sembrerà mettere ancor più in discussione i personaggi, qui costretti fare i conti con le conseguenze di quanto creato, scoprendo forse la parte più difficile e dolorosa della memoria.
Come nel caso del primo atto, anche questa seconda stagione vanterà grandi nomi. Oltre ad Adam Scott – protagonista indiscusso della serie – vedremo infatti anche il ritorno di Britt Lower, Tramell Tillman, Zach Cherry, Jen Tullock, Michael Chernus, Dichen Lachman, John Turturro, Christopher Walken e Patricia Arquette. Al cast si aggiunge però anche l’importante volto di Sarah Bock, che diventerà un nuovo personaggio regular della serie. La seconda stagione di Severance vedrà anche importanti cambiamenti sul lato tecnico e registico. Ben Stiller sarà infatti non solo il produttore esecutivo, ma anche il regista di ben cinque episodi. Mentre Adam Scott e Patricia Arquette diventeranno non solo i volti protagonisti della serie, ma anche produttori esecutivi di questa seconda stagione.
Tra misteri irrisolti che dovranno trovare qui una risposta e nuovi sviluppi, Severance sembra finalmente pronta per ri-affrontare il complesso tema della memoria, un argomento fondamentale di cui – prima di questo momento – non si è parlato mai abbastanza. A risolvere questa mancanza ci ha però pensato la Serie Tv Apple TV+ che, con la sua narrazione raffinata e spesso angosciante, è riuscita ad analizzare il peso che quest’ultima ha sulle nostre vite. In che modo quel che facciamo ci influenza? Quanto siamo vittime del passato? Esistono due versione di noi fuori e dentro il nostro ambito lavorativo? Severance risponde a queste domande attraverso una fredda analisi sul modo con cui i ricordi operino nella nostra psiche, diventando uno dei thriller psicologici più brillanti degli ultimi anni.
9) Fallout
Nel corso di questo anno lo abbiamo detto più volte: Fallout nasce all’interno di un’era in cui trasformare grandi videogiochi in Serie Tv è possibile. E può essere anche un capolavoro. Inserirsi in un contesto come questo capitanato da un fuoriclasse come The Last of Us non era dunque un’operazione semplica per la serie, che giungeva su Prime Video con tutti gli occhi puntati addosso e la certezza che l’errore potesse essere dietro l’angolo. Eppure, Fallout riesce a vincere la partita, ottenendo immediatamente un successo virale e un plauso da parte della critica e del pubblico che hanno riconosciuto nella sua narrazione sia la tradizione del gioco che un’ottima chiave di interpretazione. Fallout si è così consolidata anche sul piccolo schermo, riuscendo a ottenere un rinnovo immediato.
Il nuovo capitolo di episodi arriverà proprio nel 2025, lo stesso anno di distribuzione di The Last of Us. Due grandi nomi, tra cui un capolavoro oramai assodato, tratti da videogiochi che, ancora una volta, rendono questo di riadattamenti i protagonisti della nuova era seriale. Pian piano, queste trasposizioni si stanno affermando sempre di più riuscendo a silenziare la diffidenza iniziale che i fan nutrivano nei loro confronti. Fallout, com’è stato dichiarato dal produttore esecutivo Jonathan Nolan, si prepara a tornare alzando ancor di più l’asticella. Adesso che i creatori conoscono meglio i loro personaggi, sarà più semplice farli interagire aprendo anche le porte a rapporti di cui la prima stagione ci ha privati.
Di carne a fuoco ce n’è tanta, tantissima. L’universo di Fallout è d’altronde vastissimo, ma è necessario procedere con gradualità evitando così qualsiasi forma di mappazzone (sì, siamo decisamente nel bel mezzo del periodo MasterChef). Fallout sta compiendo esattamente questo tipo di percorso, costruendo pian piano un universo che ancora oggi riserva enormi sorprese anche nel suo campo d’appartenenza. Quel che è certo, è che Fallout ha saputo come conquistarci già con la sua prima stagione andando oltre l’azione o il combattimento, strizzando un occhio anche alla sua parte più emotiva. Siamo negli anni ’50, ma in realtà non siamo davvero negli anni ’50. Siamo tra la distruzione e la creazione. Tra ciò che permane, e ciò che invece si distrugge.