2) Jane the Virgin
Jane mi ha insegnato che va bene essere un po’ bacchettoni, fissati con le liste, la precisione, l’ordine mentale e non solo. È normale. È solo una delle mie tante peculiarità. Così come Rogelio può insegnare che essere appariscenti e vanitosi non è sinonimo di essere stupidi o superficiali. Con Rafael, poi, si apre un discorso ancora più complicato. Lui è quello che è cresciuto di più, ha fatto degli sbagli, ne ha passate tante, ma alla fine si è rialzato.
Quindi possiamo essere un po’ maniacali, egocentrici, indecisi e chi più ne ha più ne metta, ma possiamo avere anche noi il nostro lieto fine. Certo, non vuol dire che durerà per sempre. Jane the Virgin mi ha aiutato ad accettare che le conquiste non sono mai definitive. Trovi l’amore della tua vita? Non è detto che duri per sempre. Pubblichi un libro? Peccato sia stroncato dalla critica. Il fallimento fa parte dell’essere umano e questa Serie Tv mi ha fatto sentire libera di fallire e cadere. Dopotutto, se sono sopravvissuti loro a tutte le peripezie da soap opera, perché non dovrei farcela io?