Dare vita a una storia sorprendente non è semplice, ma è possibile. L’idea geniale, l’incastro giusto con cui si crea un prodotto che riesce a suscitare l’interesse di milioni di persone, non è qualcosa di introvabile nel panorama seriale. Ciò che appare decisamente più difficile, una volta trovata l’idea, è riuscire a mantenerla. Analizziamo la situazione nel concreto: la prima stagione di una Serie Tv parte in sordina, certo, ma ha tutte le carte in tavola per stupirci e sconvolgerci con una trama che non ci saremmo mai aspettati, con dei personaggi con cui faremo la conoscenza, con dei dettagli sempre nuovi che ci riveleranno sempre qualcosa di più della Serie Tv che stiamo vedendo per la prima volta. Ma poi, una volta che gli episodi sono finiti, arriva un momento che pensavamo di star aspettando, ma che si rivela essere deleterio: il momento della seconda stagione. Siamo lì di fronte insieme a tutte le nostre aspettative, e quello che vediamo – purtroppo – non ci colpisce. Ci aspettavamo qualcosa di più, qualcosa di più forte – ancora più forte della prima stagione – ma nella realtà dei fatti non è neanche lontanamente paragonabile. Questo è il tipico caso in cui la continuazione di un prodotto è – purtroppo – l’insieme di una serie di fattori spesso forzati, estremamente privi di quell’essenza che ci aveva catturato all’inizio, deludenti. Abbiamo avuto così tanti esempi di Serie Tv che si sono rovinate che adesso – ogni volta che rinnovano uno dei nostri prodotti preferiti – siamo terrorizzati, abbiamo paura che possano essere rovinati, privati di ciò che sono per via di una forzatura che noi non abbiamo mai chiesto. Ci teniamo alla qualità, ci teniamo a conservare un perfetto ricordo di ciò che abbiamo amato al primo colpo.
Alcune serie hanno avuto il coraggio di fermarsi durante la prima stagione, altre invece hanno continuato forzatamente fino a perdersi totalmente, fino a non essere lontanamente paragonabili al loro esordio. Per alcune abbiamo avuto un occhio di riguardo, ma per altre non ci è possibile sorvolare sui loro errori colpevoli di essere imperdonabili. Vediamo insieme quali!
1) The Following, la Serie Tv che si perde dopo aver iniziato in maniera maestosa
The Following è, senza dubbio, la definizione concreta del concetto di buona la prima. La prima stagione della serie non aveva solo una grandissima idea alla base, ma tutto il potenziale per svilupparla nel modo migliore possibile. Quello che avevamo di fronte era un prodotto che mischiava argomenti dai chiari toni da thriller psicologico ad altri concetti che andavano a toccare riferimenti artistici, poetici e letterari. Tutto in una sola Serie Tv. Tutto in una sola stagione. Il Serial Killer che avevamo di fronte era interessante, perfettamente costruito e interpretato da un attore che riusciva a conferirgli delle inconfondibili espressioni facciali che non lasciavano trasudare alcuna empatia, alcuna emozione. Non c’era niente da fare: The Following ci aveva in pugno oramai del tutto. Anche il suo protagonista appariva perfetto, pieno di tratti umani che lo rendevano interessante ai nostri occhi: era dalla parte del giusto, ciò che faceva aveva delle nobili ragioni, ma la sua essenza era priva di autocontrollo, fortemente indirizzata verso l’irrazionalità, l’impulso. Insomma, il suo divario interiore con la realtà dei fatti dava vita a un’inquietudine che riusciva a conferire un altro aspetto più che valido alla serie. Però poi The Following va avanti, e andando avanti si perde, si consuma, si deteriora fino ad arrivare a rovinarsi del tutto.
Il giusto equilibrio tra i momenti di azione e quelli di affascinante introspezione è stato totalmente dimenticato. Le sparatorie, gli scontri infiniti visibilmente forzati l’hanno fatta cadere dentro una fossa in cui non ci aspettavamo mai di vederla precipitare: quella vicina al trash. Purtroppo questo succede ogni qualvolta che si decida di forzare qualcosa fino al suo estremo, fino ad arrivare a perdere totalmente il controllo. Oltre a questo, purtroppo, The Following ha fatto i conti anche con l’uccisione di personaggi sbagliati senza cui la trama faceva fatica a continuare. Ed è per questo che assistiamo a delle resurrezioni raccontate male, estremamente forzate che conferiscono alla serie una pretesa troppo alta che l’ha portata a strafare, a gettare troppa carne al fuoco bruciando a tutti gli effetti un finale che – date le premesse – poteva essere perfetto. Ed è così che, tristemente, ci siamo giocati il ricordo meraviglioso di una serie che aveva dato vita a una grande prima stagione.
2) 13 Reasons Why
13 Reasons Why aveva sconvolto tutti con la sua prima stagione. Ci aveva ridotti a riflettere, a pensare, a non dimenticare tutto quello che ci aveva raccontato. Il personaggio di Hannah Baker aveva risvegliato la nostra empatia, ci aveva ricordato che sapevamo ancora soffrire per gli altri, per quello che vivevano, e non solo per noi stessi. Il racconto – nella prima stagione – era suddiviso in tredici cassette che spiegavano il perché la protagonista avesse fatto quella drammatica scelta. Era tutto praticamente perfetto in termini di narrazione, c’erano dei difetti che – alla fine – venivano perdonati nel rispetto di quello che era un primo esperimento più che riuscito. Però poi arriva la seconda stagione, e tutto cambia.
La storia di Hannah Baker viene modificata, stravolta. Non sono colpi di scena quelli che vengono raccontati, ma solo dei punti a favore della continuazione della storia. Mettere totalmente in dubbio le parole della protagonista significava avere altra carne al fuoco, altre basi su cui incentrare una storia. E infatti è proprio questo ciò che accadde. Con la terza stagione 13 Reason Why cambia totalmente registro raccontando un’altra storia, dimenticando quasi del tutto Hannah Baker. Non sarebbe sbagliato dire che l’impressione è stata quella di trovarsi improvvisamente di fronte a una Serie Tv antologica che sceglie di raccontare, con lo stesso cast, un’altra storia. Come succede in American Horror Story o in The Haunting Of Hill House, per intenderci. 13 Reasons Why ha smesso di essere la serie tv che ci aveva promesso di essere esattamente con lo scadere della prima stagione, e da quel momento ha scelto di diventare una copia malfatta di ciò aveva già raccontato al massimo delle sue potenzialità durante il suo esordio. Lo ha fatto sacrificando la sua qualità, il bel ricordo che avrebbe potuto lasciarci diventando solo un grande rimpianto delle Serie Tv.
3) My Name Is Earl
My Name Is Earl è una di quelle che Serie Tv che avrebbe potuto fare la storia delle comedy, e che forse – in parte – è riuscita a farla grazie alla sua prima stagione. In un certo senso è come se le sua ali fossero totalmente state tarpate da vari fattori: il primo su tutti è riconducibile al peggioramento subito dopo la prima stagione, è il secondo la cancellazione effettiva. Non possiamo non dire la realtà dei fatti: My Name Is Earl non doveva essere cancellata in questo modo, doveva avere la possibilità di raccontare il suo finale nel migliore dei modi. Al tempo stesso – però – non possiamo negare un’altra realtà, ovvero che – purtroppo – l’unica colpa di questa cancellazione è della Serie Tv stessa che, andando avanti, ha totalmente perso la sua identità, e questo fa arrabbiare non poco.
My Name Is Earl era originale, aveva delle basi di partenza che non si erano ancora viste da nessuna parte all’interno di una comedy. Parlava del rimorso senza mettere in mezzo scene strappalacrime che andavano a smuovere la nostra empatia. No. My Name Is Earl non se ne faceva niente dei nostri sentimenti risvegliati. Ci voleva come lei: sporchi e veri. Per questo motivo questo è uno di quegli esempi di serie che, in un certo modo, riusciranno a sempre a vivere. Non verranno dimenticate, anche se si sono giocate la possibilità di una continuazione almeno paragonabile qualitativamente al primo esordio. My Name Is Earl è stata cancellata anni fa, oramai è parte del pacchetto delle Serie Tv vintage, ma ancora oggi viene citata, raccontata nonostante la delusione che porta con sé e che l’ha caratterizzata seguendola come un parassita. Questo non è forse segno del grandissimo potenziale che aveva?
4) Jessica Jones
Jessica Jones ci aveva stregati tutti diventando a tutti gli effetti un vero e proprio colpaccio da parte di Netflix. Guardando la prima stagione avevamo immaginato grandi cose per questo personaggio Marvel, le cose più mastodontiche. Perché è vero che Jessica Jones sia una storia minore all’interno dell’universo Marvel, ma è anche vero che – almeno durante la sua prima stagione – non lo aveva mai fatto pesare. Oramai il suo era un personaggio cult, un’identità fatta e finita per cui avevamo immaginato grandi progetti, come la continuazione in un possibile film. Alla fine, almeno per il momento, nessuno ha pensato di dar vita a questa possibile ipotesi, e – come se non bastasse – non esisterà più neanche la serie. Ci siamo giocati del tutto Jessica Jones? La risposta è oramai ben chiara: sì.
La nostra eroina scappava dai suoi poteri e dai suoi ricordi rifugiandosi nell’alcol, correva lontano da tutto questo. Avevamo un’eroina che raccontava – senza volerlo – una parte umana, una parte delicata che ci dava modo di accedere alla sua intimità. I poteri e i ricordi, però, non sono cose di cui è possibile sbarazzarsi facilmente, e lei lo sa bene. Lo ha dovuto imparare a sue spese. Ed è così che ci ritroviamo in una storia che inizia ufficialmente il suo viaggio all’interno dell’universo Marvel, un viaggio pazzesco, ma solo per la sua prima stagione. Dopo quel momento l’essenza della serie viene meno riuscendo a far calare totalmente il nostro hype, addormentando le nostre aspettative. Le avevamo, certo, ma abbiamo capito che non ci sarebbe stata alcuna concretezza. Morti totalmente sbagliate, personaggi cult – che avrebbero ancora potuto dire molto – tolti di scena, scelte narrative opinabili e tanta, tantissima, delusione nel constatare il fallimento prima ancora che lui si esprimesse. Perché anche se Jessica Jones è stata cancellata dopo la terza stagione, noi eravamo già stanchi da prima. Già con la seconda stagione avevamo colto che non sarebbe successo niente di più, che il ricordo perfetto della prima stagione sarebbe stato macchiato da una retorica storia su un’eroina che avrebbe abbracciato il suo lato eroico solo dopo mille peripezie che si sarebbero tradotte in forzature, buchi di trama e trame poco interessanti. Il futuro che immaginavamo per questa serie era ben altro, e vederlo così frantumato ha creato un forte senso di rimpianto a tutti gli appassionati Marvel, e non solo.
5) Undateable
Immaginate una Serie Tv comedy che racconti tutto quello che avete amato in How I Met Your Mother e Friends, due Serie Tv che facilmente riusciremo a scordare. Ecco: adesso immaginate che il protagonista rievochi due dei personaggi cult di queste serie: Barney e Joey. Mischiando queste queste due cose otterrete Undateable, un prodotto che abbiamo letteralmente amato, ma a tempo determinato.
Undateable è stato uno show più che godibile che raccontava le vicende di un playboy che ci credeva fin troppo. Il suo modo di cadere negli schemi tipici delle comedy ci piaceva perché era riusciva a ricordare perfettamente quello che amavamo dei prodotti cult precedenti. Però poi qualcosa va storto, e Undateable si perde. La rovina arriva puntuale dopo la sua prima stagione, e si concretizza nella perdita di novità, del livello di intrattenimento a cui ci aveva abituati nelle prime puntate. Ormai quello che abbiamo di fronte assomiglia a uno schema che viene seguito stoicamente, senza alcuna anima Perdiamo il contatto con la parte folle per – purtroppo – avvinarci totalmente a quella prevedibile, scontata. Di fronte a noi si susseguono scene che non rappresentano più Undateable, ma solo il tentativo di rievocare i tratti tipici di una comedy. Per la prima stagione questa volontà era stata trattata con i guanti: si cercava di riportare i trend tipici del genere, ma con una certa personalità. Tutto questo – purtroppo – è totalmente venuto a mancare, e lo ha fatto immediatamente lasciandoci con una sola prima stagione che sembrava poter dar vita a un nuovo possibile cult delle comedy.