2. HANK MOODY (CALIFORNICATION)
Tutti vorremmo la vita di Hank Moody: sesso, droga, rock ‘n’ roll e una donna (o un uomo, dipende dai gusti) che ci aspetta a casa e che, in qualche modo, ci perdona sempre. Tutti vorremmo la vita di Hak Moody, sulla carta: ma una vita in cui facciamo sempre e comunque il cavolo che ci pare, è davvero una bella vita? In cui ce ne freghiamo di tutto e di tutti, rincorrendo solo il nostro piacere, e lasciando indietro le cose e le persone che contano davvero?
Alla fine il dramma di Hank è la solitudine, perenne e incolmabile. Una solitudine che è una fortezza che lui ha creato, e che non può distruggere. Una fortezza che lo spinge a rifugiarsi in un mondo di fantasie (erotiche, soprattutto), da cui osservare il mondo con il distacco che tutti gli scrittori devono avere, per non finire fagocitati dalle proprie pulsioni, dalla forza della loro stessa fantasia che si infrange contro la realtà. Inoltre Hank ha una serie di dipendenze che influenzano negativamente la sua vita: oltre al suo insaziabile appetito sessuale, ci sono alcool, droghe, fumo in quantità a rendere la sua vita un vero casino.
Certo, ogni tanto essere Hank Moody piacerebbe a tutti: ma limitiamo gli eccessi al weekend e alle festività, se non vogliamo finire disoccupati e sul lastrico.