4) ELLIOTT REID (SCRUBS)
Intendiamoci, c’è di peggio che essere una dottoressa svampita e perfezionista come Elliott Reid; però anche la biondissima Elliott nasconde (ma neanche tanto) un lato problematico da cui tenersi alla larga. Un rapporto difficile con la madre, un’insicurezza cronica, una ricerca spasmodica di un mentore, di una guida che la sostenga in un ambiente difficile come quello ospedaliero. Un coacervo di problemi, la nostra Elliott; lei ci scherza anche sopra, ma resta il fatto che abbiamo sempre l’impressione che stia per sprofondare in un esaurimento nervoso. E questo “vomito di parole” tratto dalla seconda stagione di Scrubs traccia un ritratto divertente e insieme inquietante della bella dottoressa:
Certo che nascondo qualcosa! Sono pazza, stupido. Ti ricordi l’altro giorno quando mi hai detto che ero sudata? Beh, ho gridato ogni cinque minuti per mezz’ora dopo che me lo hai detto. Sono insicura da morire. Soffro di panico, claustrofobia, germofobia, fobifobia. Parlo da sola, parlo col mio gatto, parlo con tre diversi psichiatri del fatto che il mio gatto ogni tanto mi risponde con la voce di mia madre. E ieri mattina quando quella stupida infermiera carina ti ha passato i guanti di lattice stavo per uccidere il tizio in barella perché mi ossessionava l’idea di voi due che fate sesso in una cella frigorifera! Perché la cella frigorifera? Perché mio padre aveva una relazione con una macellaia! E come ti accennavo prima sono pazza! Ecco: mi sono aperta! Sei felice?
Alla fine anche Elliott troverà la sua felicità e una parvenza di sanità mentale, insieme a JD (un altro che, come lei, non sta tanto bene di testa). Quindi, se ogni tanto vi sentite pazze da legare come Elliott, non disperate: dopo innumerevoli esaurimenti nervosi, dopo scenate da manicomio, dopo depressioni cavernose, tornerà il sereno.