5) Kiss me First
Fresca di aggiunta al catalogo Netflix, Kiss Me First è una serie ricca di implicazioni etico-filosofiche e incentrata su temi molto importanti, tra cui il concetto di identità e di realtà virtuale. Tratta dall’omonimo romanzo di Lottie Moggach, e adattata per lo schermo dal creatore di Skins, Bryan Elsley, questa serie è a metà tra il genere fantasy e il thriller.
Composta da sei episodi, narra la storia di Leila (Tallulah Haddon), una ragazza solitaria che trascorre le sue giornate davanti al computer, giocando su una piattaforma di videogiochi chiamata Agorà. È lì che incontra Tess (Simona Brown), un’adolescente audace e disinvolta. Le due stringono da subito un rapporto di amicizia, anche se Tess nasconde un oscuro segreto. Quando sparisce all’improvviso, Leila decide di utilizzare l’identità virtuale della sua amica per mettersi sulle sue tracce e scoprire il motivo della sua scomparsa.
Per essere precisi, la serie è un mix tra realtà, animazione digitale, un pizzico di storia d’amore, dramma e un po’ di cyber-thriller. Un prodotto che non ha nulla a che fare con Ready Player One, ma che può avvicinarsi alla serie Black Mirror per la critica sociale che ne emerge.