In Treatment (2008, HBO)
Che sia quella USA o la versione nostrana, In Treatment è una Serie Tv che ha quel che serve per intrattenere, interessare e far riflettere. Le difficoltà di ogni giorno, le angosce, le segrete nevrosi che ci accomunano: questi i temi cardine. L’ambientazione è lo studio dello psicologo (Byrne o Castellitto che sia), il tema le sedute psicanalitiche. L’occhio della telecamera penetra nel luogo di mille confidenze e conflitti interiori. Lo fa con garbo e col rispetto dovuto a ogni personaggio: alla sua storia, ai problemi quotidiani, alle ipocrisie e ai pensieri sparsi. A quella mente che vaga stancamente in cerca di un po’ di stabilità.
Si percepisce il peso di un’umanità affaticata, di un uomo – lo psicanalista – che non può reggere da solo il masso enorme della responsabilità. Che è uomo tra gli uomini e viene investito regolarmente dallo straziante dramma della domanda esistenziale: “Perché?”. Perché sono qui, perché a me, perché. La maestria nelle inquadrature coglie gli sguardi attenti, gli incontrollati sussulti, lo schiacciante peso dello stare al mondo. C’è uno psicanalista che prova a seguire quel principio di oggettività e distacco dal paziente ma che inevitabilmente per la sua stessa condizione di uomo ne resta coinvolto, osservatore interessato e partecipe.
Guardiamo In Treatment con la consapevolezza che per quanti progressi ognuno dei pazienti possa fare, non c’è guarigione finale. Perché è la nostra stessa natura che ci impedisce di raggiungerla.