Nonostante le innumerevoli serie tv di cui il panorama televisivo è costellato, ogni nuova uscita porta con un sé un gran numero di aspettative. Negli ultimi anni sono state tante le serie tv portate sul piccolo schermo dopo impressionanti campagne pubblicitarie che hanno fatto innumerevoli promesse, salvo presentare alla fine qualcosa che ha deluso le aspettative. In fondo si sa, ogni serie tv sulla quale si è ben speso rappresenta una vera e propria scommessa da parte del network e della casa di produzione, e non sempre una scommessa porta ai risultati sperati. Nel caso delle serie tv di cui parleremo oggi, ad esempio, le aspettative sono state deluse nonostante un’ottima partenza.
A differenza delle serie tv di cui abbiamo discusso in questo articolo, rivelatesi bellissime nonostante un (pressoché) pessimo pilot, in questo articolo rivedremo serie tv che hanno probabilmente speso tutti i propri sforzi (e soldi) proprio nell’episodio pilota (e magari in quelli appena successivi) per poi scivolare nella noia o in uno sviluppo sconclusionato. Non a caso la maggior parte di queste serie tv non sono riuscite ad andare oltre la prima o seconda stagione, venendo cancellate o semplicemente dimenticate nonostante un grand’inizio. A riprova del fatto che la prima impressione non sempre è quella giusta.
1) The Third Day
Attesissima miniserie del 2020 in coproduzione HBO e Sky. La sola presenza di Jude Law l’aveva resa una delle serie evento dell’anno scorso, il ritardo della sua uscita a causa della pandemia di Covid-19 non ha fatto che aumentare l’hype. Risultato: quando il pilot di The Third Day è arrivato sul piccolo schermo lo scorso 19 ottobre nessuno stava più nella pelle e l’ottimo primo episodio della miniserie ha lasciato tutti estasiati. Ma al netto della rivisitazione in chiave inglese e più movimentata dell’inquietante Midsommar, al termine dei sei episodi la serie non ha lasciato granché. Trama già vista e struttura troppo audace. Un ottimo inizio ma un’esperienza che alla fine della fiera ha lasciato agli spettatori al massimo una nuova informazione: in Inghilterra c’è un’isola minuscola chiamata Osea Island.
2) Turn Up Charlie
E sempre dalla terra di Sua Maestà proviene un’altra serie tv degli ultimi anni che aveva promesso bene nel suo pilot salvo poi rivelarsi una colossale perdita di tempo. Turn Up Charlie è una comedy del 2019 che, per quanto non si proponesse come capolavoro dell’anno, prometteva bene nel suo primo episodio. Vibes alla BoJack Horseman in formato Idris Elba, in cui il mestiere del DJ sostituisce quello dell’attore hollywoodiano, in pieno stile europeo, e in cui il protagonista tutto sommato non è un totale rottame come il cavallo antropomorfo di Netflix. La storia ci stava, il contesto anche. Quello che è mancato dopo il primo episodio è stato semplicemente TUTTO IL RESTO. La serie di Idris Elba e Gary Reich alla fine diventa un minestrone di cliché e sottotrame senza senso scritte da qualcuno con lo stesso dono degli sceneggiatori de Gli Occhi del Cuore.
3) Quantico
Quantico potrebbe essere, a dirla tutta, uno dei più grandi rimpianti di questa lista. La serie tv della ABC è stata ampiamente apprezzata a partire proprio dal suo pilota, episodio ben bilanciato e strutturato proprio per far sperare nel meglio. La trama di Quantico era interessante, il ritmo manteneva alta l’attenzione e la presenza di Priyanka Chopra è sempre piacevole da vedere. La prima stagione vola, la seconda nì, la terza si getta la zappa sui piedi finendo nel mirino del network che non ci pensa due volte prima di far calare sul collo della serie la scure della fine. Addio nuove reclute dell’FBI, è stato bello finché ce la facevate.
4) The Following
E restando in tema di FBI e di rimpianti, non si può non citare The Following, serie tv che con la precedente di cui abbiamo discusso ha in comune proprio l’elemento poliziesco e la disfatta finale giunta nonostante un inizio col botto. I toni dark, l’elemento letterario e uno straordinario Kevin Bacon, danno sale alla trama e hanno fatto di The Following una delle grandi sorprese del 2013. Con The Following si può dire che la Fox abbia in qualche modo fatto da precursore in quel filone di serie tv con protagonisti agenti dell’FBI particolarmente interessati ai profili psicologici dei serial killer (pensate a Mindhunter, venuta fuori pochi anni dopo). Le promesse c’erano tutte e il pilot della serie le rendeva ancora più solite, con una storia partita col botto che ha consolidato l’attenzione e la curiosità degli spettatori. Un vero peccato che si sia persa col tempo deludendo verso la fine le aspettatie dei fan ormai annoiati da un’evoluzione un po’ sconclusionata.
5) The Romanoffs
Attesissima sere tv nata dalla penna dello stesso Matthew Weiner che ci ha regalato Mad Men, probabilmente una delle migliori serie tv mai scritte. Lo showrunner, reduce del successo con protagonista John Ham, si preseall’epoca il suo tempo per lavorare agli otto epiosodi della serie antologica che racconta le vicende di presunti discendenti dei Romanoffs. Di tali persone infatti parla la miniserie, rilasciata nell’ottobre 2018 su Amazon Prime. Ma dopo un ottimo primo episodio, cui ne seguono altri due di grande qualità, la serie scivola in una certa ripetitività, che nonostante la natura antologica della serie finisce per emergere con una certa forza lasciando lo spettatore in preda a una morsa di noia e pesantezza.
6) The Passage
La serie tv che segue le vicende del misterioso e inquietante Progetto Noah, rappresenta un altro grande rimpianto del mondo seriale degli ultimi anni ed è basata sul romanzo fanta-horror Il Passaggio, di Justin Cronin, un genere che di solito riscontra un discreto successo sia sul piccolo che sul grande schermo. Eppure la serie tv di Liz Heldens, nonostante un inizio forte e potente, non è riuscita a mantenere alte le aspettative riposte su una serie che partiva da un soggetto interessante e da una messa in onda promettente.
7) Love Life
Altra serie tv dalla quale ci si sarebbe aspettato molto di più è quella che segue la vita sentimentale di Darby Carter nel corso degli anni. Prima serie tv di HBO Max (forse altro fattore alla base di elevate aspettative riposte sulla serie), parte con un episodio pilota simpatico e interessante che sembra far sperare per il meglio esattamente come quanto promesso dalla campagna pubblicitaria della serie. Invece Love Life si è rivelata più tiepida di quanto avremmo desiderato, e l’ottimo esordio resta – verso la fine – solo un ricordo.